ROMA Una domus romana sul percorso della metro C
Paolo Brogi
25/02/2007 corriere della Sera
La scoperta degli archeologi in corrispondenza dell'uscita di piazza Venezia
Un grosso problema o un'altra perla archeologica per la città? Tutt'e due. Il più importante? Dipende dai punti di vista. In ogni caso si è creato un grande rebus per lo snodo principale della nuova linea «C» della metropolitana, quello delle uscite a piazza Venezia.
A provocarlo è stata infatti l'improvvisa - ma non inaspettata - scoperta di una «domus» di età imperiale in via Cesare Battisti. Problema o perle? Le perle tanto per cominciare sono due, due «domus» di età imperiale che sono emerse durante gli scavi archeologici a piazza della Chiesa Nuova e nella via che parte da piazza Venezia, via Cesare Battisti, quest'ultima delegata ad accogliere l'uscita più importante della futura stazione «Venezia».
Le «domus» sono emerse a livello archeologico. Si tratta della profondità di sette, otto metri che costituisce il livello della città romana e che finora non era stato raggiunto dai sondaggi, a lungo fermi sulla quota cinqucentesca,. quota al livello della quale la piazza aveva già rilevato un imponente impianto relativo al Palazzetto Venezia poi spostato su Piazza San Marco e le fondamenta di due grandi palazzi nobiliari del ‘700.
Quell'area centrale è destinata ad accogliere il profondo e largo pozzo di areazione e secondo le prime rifiessioni fatte tra l'amministrazione comunale e la soprintendenza queste preesistenze non avrebbero dovuto creare eccessivi intralci.
Di tutt'altra portata è la nuo va scoperta attuale che costitui sce di fatto un «grosso» proble ma che deve essere ora risolto. Via Cesare Battisti, il corto pezzo di strada che collega Piazza Venezia all'inizio di piazza SS.Apostoli, è infatti il tracciato ideale per accogliere una delle uscite della stazione «Venezia», difficilmente spostabile altrove. Però è altrettanto chiaro che è anche difficile, se non impossibile, eliminare o sventrare questa nuova acquisizione archeologica costituita da una «domus» di cui sono ancora da acquisire per intero gli elementi costitutivi. A detta degli archeologi che l'hanno vista, ciò che è finora emerso costituisce già di per sé una vera scoperta. Una riunione tra archeologi della sovrintendenza e tecnici della metropolitana si è limitata, due giorni fa, a prendere atto del «problema». Ulteriori sondaggi saranno fatti, ma fin d'ora è chiaro che questa nuova gatta da pelare costringerà mol to probabilmente i tecnici ad inventarsi qualche altro percorso alternativo d'uscita. Il problema si ripropone anche a piazza della Chiesa Nuova, così come era già emerso di fronte alla Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, dove è stato rinvenuto un palazzo di età imperiale.
Paolo Brogi
25/02/2007 corriere della Sera
La scoperta degli archeologi in corrispondenza dell'uscita di piazza Venezia
Un grosso problema o un'altra perla archeologica per la città? Tutt'e due. Il più importante? Dipende dai punti di vista. In ogni caso si è creato un grande rebus per lo snodo principale della nuova linea «C» della metropolitana, quello delle uscite a piazza Venezia.
A provocarlo è stata infatti l'improvvisa - ma non inaspettata - scoperta di una «domus» di età imperiale in via Cesare Battisti. Problema o perle? Le perle tanto per cominciare sono due, due «domus» di età imperiale che sono emerse durante gli scavi archeologici a piazza della Chiesa Nuova e nella via che parte da piazza Venezia, via Cesare Battisti, quest'ultima delegata ad accogliere l'uscita più importante della futura stazione «Venezia».
Le «domus» sono emerse a livello archeologico. Si tratta della profondità di sette, otto metri che costituisce il livello della città romana e che finora non era stato raggiunto dai sondaggi, a lungo fermi sulla quota cinqucentesca,. quota al livello della quale la piazza aveva già rilevato un imponente impianto relativo al Palazzetto Venezia poi spostato su Piazza San Marco e le fondamenta di due grandi palazzi nobiliari del ‘700.
Quell'area centrale è destinata ad accogliere il profondo e largo pozzo di areazione e secondo le prime rifiessioni fatte tra l'amministrazione comunale e la soprintendenza queste preesistenze non avrebbero dovuto creare eccessivi intralci.
Di tutt'altra portata è la nuo va scoperta attuale che costitui sce di fatto un «grosso» proble ma che deve essere ora risolto. Via Cesare Battisti, il corto pezzo di strada che collega Piazza Venezia all'inizio di piazza SS.Apostoli, è infatti il tracciato ideale per accogliere una delle uscite della stazione «Venezia», difficilmente spostabile altrove. Però è altrettanto chiaro che è anche difficile, se non impossibile, eliminare o sventrare questa nuova acquisizione archeologica costituita da una «domus» di cui sono ancora da acquisire per intero gli elementi costitutivi. A detta degli archeologi che l'hanno vista, ciò che è finora emerso costituisce già di per sé una vera scoperta. Una riunione tra archeologi della sovrintendenza e tecnici della metropolitana si è limitata, due giorni fa, a prendere atto del «problema». Ulteriori sondaggi saranno fatti, ma fin d'ora è chiaro che questa nuova gatta da pelare costringerà mol to probabilmente i tecnici ad inventarsi qualche altro percorso alternativo d'uscita. Il problema si ripropone anche a piazza della Chiesa Nuova, così come era già emerso di fronte alla Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, dove è stato rinvenuto un palazzo di età imperiale.