il fascino romantico di giuliano l' apostata
La Repubblica — 28 luglio 2003 pagina 32 sezione: CULTURA
Con Giuliano, pubblicato nel 1964, Gore Vidal fissa una volta per tutte uno stile letterario fatto di humour, aneddoti, saggistica lieve e una straordinaria sapienza storica. La vita breve e veloce dell' imperatore romano si adatta perfettamente alla scrittura di Vidal, che nell' ascesa del monoteismo cristiano, a partire dalla morte di Giuliano, vede "la fine delle speranze di felicità umana". Genio militare, retore colto, alfiere di un ritorno ai valori dell' Ellenismo, Giuliano regna per quattro anni e cerca invano di opporsi al fiume travolgente del Cristianesimo, con il suo Dio crudele e l' odio per il corpo. Nel racconto vivacissimo di Vidal la storia dell' imperatore "apostata" si moltiplica in un gioco di specchi, attraverso gli occhi dei vecchi filosofi pagani Libanio e Prisco e dello stesso Giuliano, per il quale Vidal costruisce un memoir di finzione. Pubblicato a quasi quarant' anni dalla prima edizione, il romanzo mantiene oggi un' intensità straordinaria. Giuliano, col suo "fascino quasi romantico" (la definizione è di Vidal stesso), vive al di fuori del proprio tempo, simbolo di diversità, protesta, resistenza dell' individuo al conformismo culturale, politico, sessuale. Un modello di ribelle eversore dietro cui si nasconde lo stesso Vidal: omosessuale, polemista, scrittore rinascimentale, "radicale" perennemente sconfitto dall' American Way of Life.
ROBERTO FESTA
La Repubblica — 28 luglio 2003 pagina 32 sezione: CULTURA
Con Giuliano, pubblicato nel 1964, Gore Vidal fissa una volta per tutte uno stile letterario fatto di humour, aneddoti, saggistica lieve e una straordinaria sapienza storica. La vita breve e veloce dell' imperatore romano si adatta perfettamente alla scrittura di Vidal, che nell' ascesa del monoteismo cristiano, a partire dalla morte di Giuliano, vede "la fine delle speranze di felicità umana". Genio militare, retore colto, alfiere di un ritorno ai valori dell' Ellenismo, Giuliano regna per quattro anni e cerca invano di opporsi al fiume travolgente del Cristianesimo, con il suo Dio crudele e l' odio per il corpo. Nel racconto vivacissimo di Vidal la storia dell' imperatore "apostata" si moltiplica in un gioco di specchi, attraverso gli occhi dei vecchi filosofi pagani Libanio e Prisco e dello stesso Giuliano, per il quale Vidal costruisce un memoir di finzione. Pubblicato a quasi quarant' anni dalla prima edizione, il romanzo mantiene oggi un' intensità straordinaria. Giuliano, col suo "fascino quasi romantico" (la definizione è di Vidal stesso), vive al di fuori del proprio tempo, simbolo di diversità, protesta, resistenza dell' individuo al conformismo culturale, politico, sessuale. Un modello di ribelle eversore dietro cui si nasconde lo stesso Vidal: omosessuale, polemista, scrittore rinascimentale, "radicale" perennemente sconfitto dall' American Way of Life.
ROBERTO FESTA