«II parcheggio sotto il Pincio è fuorilegge»
Simona De Santis
Corriere della Sera, 19/10/2006
L'associazione, pronta a rivolgersi alla Procura, propone una soluzione alternativa: «Un trenino di superficie da Valle Giulia»
Denuncia di Italia Nostra: « Violata la direttiva europea sull'impatto ambientale»
La posizione di Italia Nostra sul progetto per il parcheggio sotterraneo al Pincio non cambia. Subito dopo l'approvazione del Consiglio comunale, il 25 settembre, arrivarono le prime reazioni: «È un grave errore urbanistico». E ora l'associazione annuncia battaglia: «La decisione del Campidoglio non rispetta la legge e, se verranno escluse soluzioni alternative, studieremo una azione penale» annuncia il vice presidente Italia Nostra Lazio, Oreste Rutigliano. Secondo il quale sarebbero state violate la «direttiva europea del 1985, sulla valutazione di impatto ambientale, e gli articoli 10 e 20 del Codice Urbani, in cui sono definiti "oggetto di tutela tra i beni culturali le pubbliche piazze, vie, strade ed altri spazi aperti urbani di interesse artistico e storico". E - osserva Rutigliano - quale intervento peggiore dello svuotare la terrazza più famosa di Roma per ricavarne una rimessa?».
Italia Nostra denuncia «l'incredibile indifferenza dell'amministrazione verso altre iniziative, atte a salvare il substrato archeologico romano e a scongiurare che piazza del Popolo divenga una enorme rotatoria». Dall'assessore capitolino all'Urbanistica, Roberto Morassut, arriva un laconico «la vicenda non è di nostra competenza. I lavori saranno eseguiti dall'Atac». E l'azienda per i trasporti, che darà materialmente il via alla realizzazione della struttura entro il prossimo aprile, non ci sta: «Il progetto è stato approvato da tutte le associazioni che rappresentano i cittadini romani e apprezzato dalle diverse sovrintendenze coinvolte», ricorda il presidente Fulvio Vento. «Ciò conferisce ad esso un indiscutibile marchio di democraticità e affidabilità sotto il profilo della tutela dei beni culturali». E aggiunge: «Sarà una struttura sotterranea, non percepibile all'esterno, che servirà alla pedonalizzazione del Tridente, alleggerendolo dalla morsa delle auto».
«Deve essere rispettato il diritto dei residenti del Centro ad avere l'auto», osserva Rutigliano. «Per questo proponiamo altre opzioni, come l'ampliamento del parcheggio al galoppatoio di Villa Borghese, oggi totalmente inefficiente. E, soprattutto, la creazione di un nuovo parcheggio a Valle Giulia, collegabile al Tridente tramite uno specifico trasporto ettometrico». Si tratta di una mini metro (con cabine di 4 metri per 3) che, secondo l'Onlus, viaggiando ad una velocità massima di 43 chilometri orari, coprirebbe i 700 metri tra Valle Giulia e il Centro in un minuto. Il trenino, dicono, «potrebbe partire dal museo d'Arte contemporanea ed avere come sfogo lo spazio commerciale della Margutta Arcade». Costoso? Forse sì, anche se dall'associazione non indicano una cifra precisa. Sicuramente, concludono, meno distruttivo di una «struttura in cemento per più di 700 auto».
Simona De Santis
Corriere della Sera, 19/10/2006
L'associazione, pronta a rivolgersi alla Procura, propone una soluzione alternativa: «Un trenino di superficie da Valle Giulia»
Denuncia di Italia Nostra: « Violata la direttiva europea sull'impatto ambientale»
La posizione di Italia Nostra sul progetto per il parcheggio sotterraneo al Pincio non cambia. Subito dopo l'approvazione del Consiglio comunale, il 25 settembre, arrivarono le prime reazioni: «È un grave errore urbanistico». E ora l'associazione annuncia battaglia: «La decisione del Campidoglio non rispetta la legge e, se verranno escluse soluzioni alternative, studieremo una azione penale» annuncia il vice presidente Italia Nostra Lazio, Oreste Rutigliano. Secondo il quale sarebbero state violate la «direttiva europea del 1985, sulla valutazione di impatto ambientale, e gli articoli 10 e 20 del Codice Urbani, in cui sono definiti "oggetto di tutela tra i beni culturali le pubbliche piazze, vie, strade ed altri spazi aperti urbani di interesse artistico e storico". E - osserva Rutigliano - quale intervento peggiore dello svuotare la terrazza più famosa di Roma per ricavarne una rimessa?».
Italia Nostra denuncia «l'incredibile indifferenza dell'amministrazione verso altre iniziative, atte a salvare il substrato archeologico romano e a scongiurare che piazza del Popolo divenga una enorme rotatoria». Dall'assessore capitolino all'Urbanistica, Roberto Morassut, arriva un laconico «la vicenda non è di nostra competenza. I lavori saranno eseguiti dall'Atac». E l'azienda per i trasporti, che darà materialmente il via alla realizzazione della struttura entro il prossimo aprile, non ci sta: «Il progetto è stato approvato da tutte le associazioni che rappresentano i cittadini romani e apprezzato dalle diverse sovrintendenze coinvolte», ricorda il presidente Fulvio Vento. «Ciò conferisce ad esso un indiscutibile marchio di democraticità e affidabilità sotto il profilo della tutela dei beni culturali». E aggiunge: «Sarà una struttura sotterranea, non percepibile all'esterno, che servirà alla pedonalizzazione del Tridente, alleggerendolo dalla morsa delle auto».
«Deve essere rispettato il diritto dei residenti del Centro ad avere l'auto», osserva Rutigliano. «Per questo proponiamo altre opzioni, come l'ampliamento del parcheggio al galoppatoio di Villa Borghese, oggi totalmente inefficiente. E, soprattutto, la creazione di un nuovo parcheggio a Valle Giulia, collegabile al Tridente tramite uno specifico trasporto ettometrico». Si tratta di una mini metro (con cabine di 4 metri per 3) che, secondo l'Onlus, viaggiando ad una velocità massima di 43 chilometri orari, coprirebbe i 700 metri tra Valle Giulia e il Centro in un minuto. Il trenino, dicono, «potrebbe partire dal museo d'Arte contemporanea ed avere come sfogo lo spazio commerciale della Margutta Arcade». Costoso? Forse sì, anche se dall'associazione non indicano una cifra precisa. Sicuramente, concludono, meno distruttivo di una «struttura in cemento per più di 700 auto».