NOCERA SUPERIORE Nuceria Alfaterna: ritrovato l’antico Foro
14/02/2007 Il Mattino
Gli scavi della Soprintendenza ridisegnano la storia della città
CARLO AVVISATI Trovato il Foro dell'antica Nuceria Alfataerna, l'odierna Nocera Superiore. La scoperta è stata fatta dagli esperti della Soprintendenza archeologica di Salerno nel corso delle indagini sull'area di Via Mercato, meglio nota come "Mercato boario". «Le strutture rinvenute - conferma Matilde Lombardo, l'archeologa della Soprintendenza salernitana responsabile dello scavo assieme a Teobaldo Fortunato e Teresa Virtuoso - sono particolarmente imponenti e ricche. Ciò fa ritenere che ci troviamo in presenza di edifici pubblici posizionati, verosimilmente, nei pressi di quello che doveva essere il cuore della città antica, il Foro». I reperti, in maggioranza murature, locali, terme, strade, occupano una superficie di quasi duemila metri quadri e disegnano un periodo storico che va dall'epoca Repubblicana al 1800; e con una sovrapposizione di fasi che secondo gli archeologi ha dell'incredibile perché ben conservate nonostante i sette metri di profondità. Tra le altre, l'area di scavo si trova nelle immediate vicinanze del Battistero di Santa Maria Maggiore, esempio eccezionale di architettura paleocristiana (la costruzione risale al VI secolo dopo Cristo), edificato sui resti di un grandioso complesso architettonico romano d'epoca imperiale (forse un edificio di culto pagano) del quale sono ancora visibili i mosaici a tessere colorate del pavimento e gli avanzi delle mura. Particolarmente interessanti, a circa sette metri di profondità, i resti di un edificio monumentale dalle colonne maestose, poggianti su un alto podio, realizzate con mattoni e rivestite d'intonaco decorato con incisioni. Alla costruzione si sovrappongono strutture e ambienti che gli esperti ritengono siano appartenute a un impianto termale di cui è stato individuato, per ora, l'apodyterion - spogliatoio. Il locale, proprio per questa sua caratteristica d'impiego, presenta, nella parte più alta, delle nicchie destinate a custodire i vestiti di chi andava al bagno pubblico. In una fase del funzionamento della terma, l'antico proprietario, provvide ad arricchire il locale con raffinati bassorilievi in stucco (datati alla prima età imperiale) che proponevano soggetti mitologici legati al mito di Ercole. Le figure, a detta degli archeologi, sono di stupefacente fattura, vista la finezza e la plasticità con cui sono stati rappresentati i corpi. Nuceria Alfataerna, nata alla fine del VI secolo a.C. dalla fusione di numerosi villaggi, fu prima un importante centro sannita a capo di una confederazione di città che comprendeva anche Pompei ed Ercolano. In seguito, alterne vicende di assedio, distruzione e riedificazione la videro protagonista della storia romana sino all'eruzione del 79 e oltre, quando con l'arrivo dei Longobardi, nel 603, perse diocesi e cessò la vita amministrativa. Gli scavi hanno permesso anche di recuperare numerosi reperti tra cui un grande numero di spilloni di osso e avorio, finemente lavorati, utilizzati nella preparazione delle acconciature femminili. Ancora, molte monete sia di bronzo che d'argento, ben conservate; quindi, elementi architettonici di marmo di eccellente fattura come il sostegno di un ripiano raffigurante un grifone.
14/02/2007 Il Mattino
Gli scavi della Soprintendenza ridisegnano la storia della città
CARLO AVVISATI Trovato il Foro dell'antica Nuceria Alfataerna, l'odierna Nocera Superiore. La scoperta è stata fatta dagli esperti della Soprintendenza archeologica di Salerno nel corso delle indagini sull'area di Via Mercato, meglio nota come "Mercato boario". «Le strutture rinvenute - conferma Matilde Lombardo, l'archeologa della Soprintendenza salernitana responsabile dello scavo assieme a Teobaldo Fortunato e Teresa Virtuoso - sono particolarmente imponenti e ricche. Ciò fa ritenere che ci troviamo in presenza di edifici pubblici posizionati, verosimilmente, nei pressi di quello che doveva essere il cuore della città antica, il Foro». I reperti, in maggioranza murature, locali, terme, strade, occupano una superficie di quasi duemila metri quadri e disegnano un periodo storico che va dall'epoca Repubblicana al 1800; e con una sovrapposizione di fasi che secondo gli archeologi ha dell'incredibile perché ben conservate nonostante i sette metri di profondità. Tra le altre, l'area di scavo si trova nelle immediate vicinanze del Battistero di Santa Maria Maggiore, esempio eccezionale di architettura paleocristiana (la costruzione risale al VI secolo dopo Cristo), edificato sui resti di un grandioso complesso architettonico romano d'epoca imperiale (forse un edificio di culto pagano) del quale sono ancora visibili i mosaici a tessere colorate del pavimento e gli avanzi delle mura. Particolarmente interessanti, a circa sette metri di profondità, i resti di un edificio monumentale dalle colonne maestose, poggianti su un alto podio, realizzate con mattoni e rivestite d'intonaco decorato con incisioni. Alla costruzione si sovrappongono strutture e ambienti che gli esperti ritengono siano appartenute a un impianto termale di cui è stato individuato, per ora, l'apodyterion - spogliatoio. Il locale, proprio per questa sua caratteristica d'impiego, presenta, nella parte più alta, delle nicchie destinate a custodire i vestiti di chi andava al bagno pubblico. In una fase del funzionamento della terma, l'antico proprietario, provvide ad arricchire il locale con raffinati bassorilievi in stucco (datati alla prima età imperiale) che proponevano soggetti mitologici legati al mito di Ercole. Le figure, a detta degli archeologi, sono di stupefacente fattura, vista la finezza e la plasticità con cui sono stati rappresentati i corpi. Nuceria Alfataerna, nata alla fine del VI secolo a.C. dalla fusione di numerosi villaggi, fu prima un importante centro sannita a capo di una confederazione di città che comprendeva anche Pompei ed Ercolano. In seguito, alterne vicende di assedio, distruzione e riedificazione la videro protagonista della storia romana sino all'eruzione del 79 e oltre, quando con l'arrivo dei Longobardi, nel 603, perse diocesi e cessò la vita amministrativa. Gli scavi hanno permesso anche di recuperare numerosi reperti tra cui un grande numero di spilloni di osso e avorio, finemente lavorati, utilizzati nella preparazione delle acconciature femminili. Ancora, molte monete sia di bronzo che d'argento, ben conservate; quindi, elementi architettonici di marmo di eccellente fattura come il sostegno di un ripiano raffigurante un grifone.