PARMA: Spunta un «tesoro» romano
30 NOV 2006 Gazzetta di Parma
Trovata un'antica pentola colma di monete romane in oro zecchino. Sembra una fiaba, ma è quanto è avvenuto realmente durante uno scavo a Sovana, frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, dove è stata rinvenuta una pignatta in terracotta con dentro 500 monete d'oro, in perfetto stato di conservazione, risalenti al periodo a cavallo tra il 420 e il 550 d.c. L'episodio risale ad alcuni mesi fa, ma solo recentemente il prezioso contenitore è stato aperto, con le cure
del caso, dai tecnici della soprintendenza ai beni archeologici di Firenze dove il tesoro è ora custodito. Ciascuna moneta ha un diametro di 2 centimetri circa e il peso complessivo dell'oro è di due chili e 200 grammi. Le monete sono tutte di conio bizantino e provengono dalle zecche di Salonicco, Ravenna, Milano, Roma e Arles (Francia). Sulle facciate sono raffigurati i vari imperatori che si sono alternati nel passaggio tra l'impero romano d'occidente e quello d'oriente, nel periodo segnato dalle invasioni barbariche e dalla dissoluzione della Capitale. Tra le effigi quella di Romolo Augustolo, Teodora, moglie di Giustiniano e Onorio, secondogenito dell'imperatore Teodosio.
La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta durante i lavori di restauro dell'antica chiesa di San Mamiliano, nel cuore del piccolo borgo di Sovana. Sono così affiorate tracce di sepolture rinascimentali e, più in profondità, resti di un complesso termale d'epoca romana.
30 NOV 2006 Gazzetta di Parma
Trovata un'antica pentola colma di monete romane in oro zecchino. Sembra una fiaba, ma è quanto è avvenuto realmente durante uno scavo a Sovana, frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, dove è stata rinvenuta una pignatta in terracotta con dentro 500 monete d'oro, in perfetto stato di conservazione, risalenti al periodo a cavallo tra il 420 e il 550 d.c. L'episodio risale ad alcuni mesi fa, ma solo recentemente il prezioso contenitore è stato aperto, con le cure
del caso, dai tecnici della soprintendenza ai beni archeologici di Firenze dove il tesoro è ora custodito. Ciascuna moneta ha un diametro di 2 centimetri circa e il peso complessivo dell'oro è di due chili e 200 grammi. Le monete sono tutte di conio bizantino e provengono dalle zecche di Salonicco, Ravenna, Milano, Roma e Arles (Francia). Sulle facciate sono raffigurati i vari imperatori che si sono alternati nel passaggio tra l'impero romano d'occidente e quello d'oriente, nel periodo segnato dalle invasioni barbariche e dalla dissoluzione della Capitale. Tra le effigi quella di Romolo Augustolo, Teodora, moglie di Giustiniano e Onorio, secondogenito dell'imperatore Teodosio.
La scoperta, del tutto casuale, è avvenuta durante i lavori di restauro dell'antica chiesa di San Mamiliano, nel cuore del piccolo borgo di Sovana. Sono così affiorate tracce di sepolture rinascimentali e, più in profondità, resti di un complesso termale d'epoca romana.