La pentola dell'oro fa splendere Sovana romana
La Nazione (Pisa) 30711/2006
TROVATA UN'ANTICA pentola colma di monete romane in oro zecchino. Sembra una fiaba, ma è quanto è avvenuto realmente durante uno scavo a Sovana, frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, dov'è stata rinvenuta una pignatta in terracotta con dentro 498 monete d'oro in perfetto stato di conservazione risalenti al periodo a cavallo tra il 420 e il 550 d.C. circa. Recentemente il prezioso contenitore è stato aperto, con le cure del caso, dai tecnici della Soprintendenza ai beni archeologici di Firenze dove il tesoro è ora custodito. Ciascuna moneta ha un diametro di 2 centimetri circa e il peso complessivo dell'oro è di due chili e 200 grammi. LA SCOPERTA, casuale, è avvenuta durante i lavori di restauro dell'antica chiesa di San Mamiliano, nel cuore del piccolo borgo, dove deve essere realizzato un museo archeologico della civiltà etrusca.
Sono così affiorate tracce di sepolture rinascimentali e, più in profondità, resti di un complesso termale romano. L'eccezionale ritrovamento ha spinto il comune di Sorano e la Soprintendenza a raggiungere un accordo per cambiare destinazione al nascente museo e dedicarlo proprio al tesoro di Sovana e alla civiltà romana. «E un ritrovamento eccezionale — ha detto il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni —. La collezione di monete rappresenta, probabilmente, il tesoretto della prima comunità cristiana di Sovana, forse nascosto per timore delle invasioni barbariche. È una scoperta che conferma l'importanza di Sorano e Sovana in campo archeologico come dimostrano i tanti ritrovamenti etruschi nel territorio, come ad esempio la necropoli e le molte tombe monumentali, ma anche quelli di epoca romana».
La Nazione (Pisa) 30711/2006
TROVATA UN'ANTICA pentola colma di monete romane in oro zecchino. Sembra una fiaba, ma è quanto è avvenuto realmente durante uno scavo a Sovana, frazione del comune di Sorano in provincia di Grosseto, dov'è stata rinvenuta una pignatta in terracotta con dentro 498 monete d'oro in perfetto stato di conservazione risalenti al periodo a cavallo tra il 420 e il 550 d.C. circa. Recentemente il prezioso contenitore è stato aperto, con le cure del caso, dai tecnici della Soprintendenza ai beni archeologici di Firenze dove il tesoro è ora custodito. Ciascuna moneta ha un diametro di 2 centimetri circa e il peso complessivo dell'oro è di due chili e 200 grammi. LA SCOPERTA, casuale, è avvenuta durante i lavori di restauro dell'antica chiesa di San Mamiliano, nel cuore del piccolo borgo, dove deve essere realizzato un museo archeologico della civiltà etrusca.
Sono così affiorate tracce di sepolture rinascimentali e, più in profondità, resti di un complesso termale romano. L'eccezionale ritrovamento ha spinto il comune di Sorano e la Soprintendenza a raggiungere un accordo per cambiare destinazione al nascente museo e dedicarlo proprio al tesoro di Sovana e alla civiltà romana. «E un ritrovamento eccezionale — ha detto il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni —. La collezione di monete rappresenta, probabilmente, il tesoretto della prima comunità cristiana di Sovana, forse nascosto per timore delle invasioni barbariche. È una scoperta che conferma l'importanza di Sorano e Sovana in campo archeologico come dimostrano i tanti ritrovamenti etruschi nel territorio, come ad esempio la necropoli e le molte tombe monumentali, ma anche quelli di epoca romana».