Corriere della sera, 14 maggio 2008
risale al 46 avanti Cristo
Il più antico busto di Cesare
Ritrovati nelle acque del Rodano reperti storici tra cui una scultura dedicata al dittatore romano
ARLES (FRANCIA) – Nel Rodano i francesi ci pescano solitamente trote e lucci, ma quando a immergersi nelle acque sono gli archeologi subacquei, anziché gli ami, la pesca può essere miracolosa. Un team del Dipartimento subacqueo di ricerche archeologiche ha infatti riportato alla luce vicino al capoluogo provenzale un vero e proprio tesoro, di cui fanno la parte del leone un busto in marmo a grandezza naturale di Cesare e una statua di Nettuno.
CESARE VECCHIO - Christine Abanel, ministro della Cultura francese, non usa mezzi termini nel descrivere l'importanza della scoperta: «Alcuni reperti sono unici nel loro genere, come il busto di Cesare, che crediamo sia la sua più antica raffigurazione». Il busto è stato infatti datato dai ricercatori e risale al 46 avanti Cristo, anno in cui Arles divenne una colonia con la migrazione delle legioni usate nella campagna di Gallia. Rappresenta un Cesare attempato, con le rughe a solcare il già allora celebre viso, e anche questa è una particolarità degna di nota. Il 46 a.C. fu un anno particolare non solo per Arles ma anche per Cesare che, appena nominato dittatore per dieci anni, stava ultimando il testo del De bello civili mentre Cleopatra si trasferiva a Roma.
PROSSIMA ESTATE - Gli archeologi stanno ora studiando il busto per cercare di capire come sia finito in fondo al Rodano insieme a reperti di altre epoche storiche, come la statua di Nettuno che risale alla prima decade del primo secolo dopo Cristo e altri oggetti del periodo ellenico. E per capirne di più si immergeranno nuovamente nelle acque fluviali che toccano Arles nei prossimi mesi.
Gabriele De Palma
risale al 46 avanti Cristo
Il più antico busto di Cesare
Ritrovati nelle acque del Rodano reperti storici tra cui una scultura dedicata al dittatore romano
ARLES (FRANCIA) – Nel Rodano i francesi ci pescano solitamente trote e lucci, ma quando a immergersi nelle acque sono gli archeologi subacquei, anziché gli ami, la pesca può essere miracolosa. Un team del Dipartimento subacqueo di ricerche archeologiche ha infatti riportato alla luce vicino al capoluogo provenzale un vero e proprio tesoro, di cui fanno la parte del leone un busto in marmo a grandezza naturale di Cesare e una statua di Nettuno.
CESARE VECCHIO - Christine Abanel, ministro della Cultura francese, non usa mezzi termini nel descrivere l'importanza della scoperta: «Alcuni reperti sono unici nel loro genere, come il busto di Cesare, che crediamo sia la sua più antica raffigurazione». Il busto è stato infatti datato dai ricercatori e risale al 46 avanti Cristo, anno in cui Arles divenne una colonia con la migrazione delle legioni usate nella campagna di Gallia. Rappresenta un Cesare attempato, con le rughe a solcare il già allora celebre viso, e anche questa è una particolarità degna di nota. Il 46 a.C. fu un anno particolare non solo per Arles ma anche per Cesare che, appena nominato dittatore per dieci anni, stava ultimando il testo del De bello civili mentre Cleopatra si trasferiva a Roma.
PROSSIMA ESTATE - Gli archeologi stanno ora studiando il busto per cercare di capire come sia finito in fondo al Rodano insieme a reperti di altre epoche storiche, come la statua di Nettuno che risale alla prima decade del primo secolo dopo Cristo e altri oggetti del periodo ellenico. E per capirne di più si immergeranno nuovamente nelle acque fluviali che toccano Arles nei prossimi mesi.
Gabriele De Palma