Napoli. Monetine e cocci di anfore romane ritrovati a Pianura
Alessandra Fabrizio
il Giornale di Napoli, 21/11/2006
Era il 20 settembre del 2005 quando un gruppo di manovali a lavoro su una cantiere di via Monti riportò alla luce i resti di alcuni corpi di epoca imperiale. Ossa di bambini custoditi in anfore, le tombe dei "miserabili" dell'epoca romana. Pianura, a distanza di un anno, ritorna alla cronaca come sito archeologico. In via Montagna Spaccata, stavolta durante i lavori di realizzazione di un'area a verde attrezzata nei pressi di quella che sarà la nuova chiesa della Caritas, sono stati ritrovati dei cocci di anfore e qualche monetina risalente all'epoca romana. Parte dei resti è stata prelevata dai tecnici della Sovrintendenza, mentre la cava di pozzolana è stata ricoperta con materiale isolante affinchè i lavori procedessero senza alcun intralcio. Da quanto appreso dagli addetti ai lavori, tutto il materiale ritrovato in zona potrebbe essere poi esposto in un parco. Una sorta di museo delle vecchie memorie che nascerebbe proprio su via Montagna Spaccata, a pochi passi dal mausoleo funerario già meta di studiosi e curiosi. A rinvenire i resti, circa un mese fa, gli operai (impegnati dalla ditta che fa riferimento alla Copin), che scavando hanno visto qualcosa di anomalo.
Il ritrovamento ha chiaramente rallentato i lavori. Solo una settimana fa lo scavo è stato ricoperto grazie a diverse quantità di materiale isolante, una scelta quest'ultima affinchè non fosse intaccata l'integrità della cava di pozzolana. Intanto i lavori procedono tra l'ottimismo dei manovali che auspicano di ritrovare altre passi di storia. Il ritrovamento si va a sommare ai reperti archeologici rinvenuti poco più di un anno fa. Sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi di creare un museo dove esporre le gioie dell'epoca romana presenti sul quartiere, una proposta avanzata qualche anno fa dagli aderenti al comitato civico spontaneo dei Pisani. I cittadini, infatti, per scongiurare il pericolo di una nuova apertura della discarica, avanzarono l'ipotesi di creare un museo agricolo proprio sui suoli dell'ex discarica Di Frabi.
Alessandra Fabrizio
il Giornale di Napoli, 21/11/2006
Era il 20 settembre del 2005 quando un gruppo di manovali a lavoro su una cantiere di via Monti riportò alla luce i resti di alcuni corpi di epoca imperiale. Ossa di bambini custoditi in anfore, le tombe dei "miserabili" dell'epoca romana. Pianura, a distanza di un anno, ritorna alla cronaca come sito archeologico. In via Montagna Spaccata, stavolta durante i lavori di realizzazione di un'area a verde attrezzata nei pressi di quella che sarà la nuova chiesa della Caritas, sono stati ritrovati dei cocci di anfore e qualche monetina risalente all'epoca romana. Parte dei resti è stata prelevata dai tecnici della Sovrintendenza, mentre la cava di pozzolana è stata ricoperta con materiale isolante affinchè i lavori procedessero senza alcun intralcio. Da quanto appreso dagli addetti ai lavori, tutto il materiale ritrovato in zona potrebbe essere poi esposto in un parco. Una sorta di museo delle vecchie memorie che nascerebbe proprio su via Montagna Spaccata, a pochi passi dal mausoleo funerario già meta di studiosi e curiosi. A rinvenire i resti, circa un mese fa, gli operai (impegnati dalla ditta che fa riferimento alla Copin), che scavando hanno visto qualcosa di anomalo.
Il ritrovamento ha chiaramente rallentato i lavori. Solo una settimana fa lo scavo è stato ricoperto grazie a diverse quantità di materiale isolante, una scelta quest'ultima affinchè non fosse intaccata l'integrità della cava di pozzolana. Intanto i lavori procedono tra l'ottimismo dei manovali che auspicano di ritrovare altre passi di storia. Il ritrovamento si va a sommare ai reperti archeologici rinvenuti poco più di un anno fa. Sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi di creare un museo dove esporre le gioie dell'epoca romana presenti sul quartiere, una proposta avanzata qualche anno fa dagli aderenti al comitato civico spontaneo dei Pisani. I cittadini, infatti, per scongiurare il pericolo di una nuova apertura della discarica, avanzarono l'ipotesi di creare un museo agricolo proprio sui suoli dell'ex discarica Di Frabi.