Augusto, l' imperatore che «creò» la Cia
L' intervista Rose Mary Sheldon, nel libro «Guerra segreta nell' antica Roma», mette a fuoco la nascita dell' intelligence
Augusto, l' imperatore che «creò» la Cia
«Suoi i primi 007. Ma il sacco degli Ostrogoti fu l' 11 settembre della città eterna»
«Il mestiere della spia? Forse è il più antico del mondo. Più della prostituzione. Perché anche la prostituzione necessita di qualcuno che vada a cercare clienti e ciò presuppone la raccolta di intelligence. Il più antico documento di spionaggio è stato rinvenuto a Shubat Enlil, in Siria, ex Mesopotamia». Rose Mary Sheldon si fa ritrarre in abiti militari. Perché vive e lavora al Virginia Military Institute, una delle istituzioni più prestigiose legate all' esercito americano. E da lì che studia e analizza la storia dell' antichità per trovare sorprendenti analogie con quella attuale. Come accade in Guerra segreta nell' antica Roma, il suo nuovo libro che viene presentato a Gorizia il 17 maggio. È vero che l' intelligence ha plasmato l' impero Romano? «La prima iniziativa adottata da Augusto nel fondare l' impero fu quella di creare la figura del Cursus Publicus, incaricato di portare l' intelligence politica e militare dalle province alla capitale e viceversa». Quali battaglie romane furono vinte o perse a causa delle operazioni segrete? «Direi tutte. Le battaglie più importanti della storia sono state attacchi a sorpresa, possibili quando sai dove si trova il tuo nemico mentre lui lo ignora. I romani persero la battaglia di Teutoburgo perché i germani avevano un' intelligence migliore». Quali furono gli errori fatali dello spionaggio romano? «I tredici anni spesi da Annibale in Italia abbondano di esempi. Egli batté le legioni romane sul loro territorio anche se alla fine vinse tante battaglie ma non la guerra. Resta da dire che l' unica versione della storia tramandataci è quella romana, nessuno sa quanto veritiera sia».
l'articolo completo sul sito del "corriere della sera"
L' intervista Rose Mary Sheldon, nel libro «Guerra segreta nell' antica Roma», mette a fuoco la nascita dell' intelligence
Augusto, l' imperatore che «creò» la Cia
«Suoi i primi 007. Ma il sacco degli Ostrogoti fu l' 11 settembre della città eterna»
«Il mestiere della spia? Forse è il più antico del mondo. Più della prostituzione. Perché anche la prostituzione necessita di qualcuno che vada a cercare clienti e ciò presuppone la raccolta di intelligence. Il più antico documento di spionaggio è stato rinvenuto a Shubat Enlil, in Siria, ex Mesopotamia». Rose Mary Sheldon si fa ritrarre in abiti militari. Perché vive e lavora al Virginia Military Institute, una delle istituzioni più prestigiose legate all' esercito americano. E da lì che studia e analizza la storia dell' antichità per trovare sorprendenti analogie con quella attuale. Come accade in Guerra segreta nell' antica Roma, il suo nuovo libro che viene presentato a Gorizia il 17 maggio. È vero che l' intelligence ha plasmato l' impero Romano? «La prima iniziativa adottata da Augusto nel fondare l' impero fu quella di creare la figura del Cursus Publicus, incaricato di portare l' intelligence politica e militare dalle province alla capitale e viceversa». Quali battaglie romane furono vinte o perse a causa delle operazioni segrete? «Direi tutte. Le battaglie più importanti della storia sono state attacchi a sorpresa, possibili quando sai dove si trova il tuo nemico mentre lui lo ignora. I romani persero la battaglia di Teutoburgo perché i germani avevano un' intelligence migliore». Quali furono gli errori fatali dello spionaggio romano? «I tredici anni spesi da Annibale in Italia abbondano di esempi. Egli batté le legioni romane sul loro territorio anche se alla fine vinse tante battaglie ma non la guerra. Resta da dire che l' unica versione della storia tramandataci è quella romana, nessuno sa quanto veritiera sia».
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