ROMA - rinvenimenti sotto Palazzo Valentini
Renata Mambelli
La repubblica - Roma 19/5/2007
Si sta rivelando una seconda Crypta Balbi lo scavo nei sotterranei di palazzo Valentini, e gli ultimi ritrovamenti sono eccezionali: delle terme di cui finora non si conosceva l´esistenza e una porzione di un edificio che potrebbe essere l´introvabile Tempio del Divo Traiano. Dopo le due domus tardo imperiali venute alla luce nelle fondamenta della Provincia e già visitabili, gli archeologi stanno scoprendo altri ambienti. Un alveare di terme, sale, cisterne, porticati, sui quali generazioni e generazioni hanno lavorato allargando, riducendo, strappando marmi, rubando tubi di piombo, riadattando, abbattendo, bruciando, in qualche caso seppellendo sotto una montagna di detriti nella speranza, passata un´invasione o qualche altra calamità, di poter tornare a disseppellire e abitare quelle stanze. Quasi due millenni di interventi che sono rimasti sigillati sotto i pavimenti delle cantine del palazzo cinquecentesco della Provincia, oggetto di uno scavo fortemente voluto dal presidente Enrico Gasbarra di cui è direttore scientifico il Sovrintendente Eugenio La Rocca, in collaborazione con la dottoressa Paola Baldassarri, che oggi con i suoi 300 metri quadrati è lo scavo coperto più esteso di Roma.
L´area interessata dalle ricerche è incastonata tra il Foro di Traiano, via IV novembre e il palazzo delle Assicurazioni Generali di piazza Venezia. Una miniera di tesori che vanno componendo il profilo di un quartiere residenziale, con ville, piscine, terme, palazzi pubblici, abitato ininterrottamente dall´antichità ai giorni nostri, con un´unica importante cesura, in età tardo romana, per uno spaventoso incendio. Nell´ala del palazzo lungo via de´ Fornari sono state scoperte le cosiddette "Piccole Terme di Traiano", un sistema termale completo di vasche e resti di un apparato di riscaldamento dell´acqua, con suspensurae e tubuli fictiles lungo le pareti, per ora datate tra il II e il III secolo d.C., anche se non si esclude un livello più profondo di età anteriore. Dalla parte di vicolo di S. Bernado sono stato rinvenuti invece due grossi setti murari, ortogonali tra loro, parte di un imponente palazzo pubblico, alto fino a tre piani. L´edificio, che fa parte del Foro di Traiano, potrebbe essere il misterioso "Tempio del Divo Traiano", citato dalle fonti storiografiche e mai trovato fino ad ora.
Ma non è questo l´unico mistero col quale gli archeologi devono fare i conti: in alcune sale sono state trovati degli invasi rotondi, come dei grandi catini di pietra, di cui non si conosce l´utilizzo. E tra le sale sono stati rinvenuti dei pozzi pieni di detriti con anfore, piatti, stoviglie dall´epoca romana al rinascimento, all´800. Un materiale ricchissimo da scandagliare con pazienza certosina.
Renata Mambelli
La repubblica - Roma 19/5/2007
Si sta rivelando una seconda Crypta Balbi lo scavo nei sotterranei di palazzo Valentini, e gli ultimi ritrovamenti sono eccezionali: delle terme di cui finora non si conosceva l´esistenza e una porzione di un edificio che potrebbe essere l´introvabile Tempio del Divo Traiano. Dopo le due domus tardo imperiali venute alla luce nelle fondamenta della Provincia e già visitabili, gli archeologi stanno scoprendo altri ambienti. Un alveare di terme, sale, cisterne, porticati, sui quali generazioni e generazioni hanno lavorato allargando, riducendo, strappando marmi, rubando tubi di piombo, riadattando, abbattendo, bruciando, in qualche caso seppellendo sotto una montagna di detriti nella speranza, passata un´invasione o qualche altra calamità, di poter tornare a disseppellire e abitare quelle stanze. Quasi due millenni di interventi che sono rimasti sigillati sotto i pavimenti delle cantine del palazzo cinquecentesco della Provincia, oggetto di uno scavo fortemente voluto dal presidente Enrico Gasbarra di cui è direttore scientifico il Sovrintendente Eugenio La Rocca, in collaborazione con la dottoressa Paola Baldassarri, che oggi con i suoi 300 metri quadrati è lo scavo coperto più esteso di Roma.
L´area interessata dalle ricerche è incastonata tra il Foro di Traiano, via IV novembre e il palazzo delle Assicurazioni Generali di piazza Venezia. Una miniera di tesori che vanno componendo il profilo di un quartiere residenziale, con ville, piscine, terme, palazzi pubblici, abitato ininterrottamente dall´antichità ai giorni nostri, con un´unica importante cesura, in età tardo romana, per uno spaventoso incendio. Nell´ala del palazzo lungo via de´ Fornari sono state scoperte le cosiddette "Piccole Terme di Traiano", un sistema termale completo di vasche e resti di un apparato di riscaldamento dell´acqua, con suspensurae e tubuli fictiles lungo le pareti, per ora datate tra il II e il III secolo d.C., anche se non si esclude un livello più profondo di età anteriore. Dalla parte di vicolo di S. Bernado sono stato rinvenuti invece due grossi setti murari, ortogonali tra loro, parte di un imponente palazzo pubblico, alto fino a tre piani. L´edificio, che fa parte del Foro di Traiano, potrebbe essere il misterioso "Tempio del Divo Traiano", citato dalle fonti storiografiche e mai trovato fino ad ora.
Ma non è questo l´unico mistero col quale gli archeologi devono fare i conti: in alcune sale sono state trovati degli invasi rotondi, come dei grandi catini di pietra, di cui non si conosce l´utilizzo. E tra le sale sono stati rinvenuti dei pozzi pieni di detriti con anfore, piatti, stoviglie dall´epoca romana al rinascimento, all´800. Un materiale ricchissimo da scandagliare con pazienza certosina.