Roma. Il restauro del tempio di Adriano
Carlo Alberto Bucci
La Repubblica - cronaca Roma 31/3/2007
Come i campioni di una squadra di calcio, gli undici giganti di piazza di Pietra sono andati in ritiro passando per l´infermeria. Malandate dopo decenni di smog, le magnifiche colonne corinzie del tempio di Adriano tra un anno circa riproporranno i colori del marmo nelle quali furono scolpite nel 145 d. C. I ponteggi sono pronti. E da lunedì i restauratori inizieranno le prove di pulitura. Poi partiranno i lavori che coinvolgono il colonnato (le 7 colonne pulite nel corso del restauro degli anni Ottanta e le 4 che allora non furono toccate), ma anche la trabeazione e parte del muro della cella.
È l´antico tesoro intorno al quale - dal Medioevo al Novecento, da piazza Sant´Ignazio, gioiello Barocco del Faruffini, al prospetto su piazza di Pietra - è stato costruito il complesso della Camera di Commercio di Roma. Che due anni fa, pubblicato il libro sull´Hadrianeum, ha creato un comitato di studi, coordinato da Roberto Novelli, direttore generale di Promoroma. E che adesso ha finanziato il restauro con un 1 milione e 200mila euro che serviranno anche per le pareti laterali, ossia quelle che nel 1879-83 Virginio Vespignani progettò liberando alcuni degli intercolumni dai muri del palazzo della Dogana, opera del 1695 di Francesco Fontana.
Inoltre, la Camera di Commercio - che negli ultimi 15 anni ha speso circa 8 milioni per trasformare il palazzo-palinsesto in un polo culturale ed economico - allestirà un Centro di documentazione e biblioteca economica negli ambienti (oggi utilizzati come magazzini) che si trovano al di là della magniloquente facciata su via de´ Burrò, disegnata da Tullio Passarelli nel 1925. Nell´atrio dell´ex Borsa si aprirà al pubblico un "Biblio-centro": studi di economia con vista sui resti della scalea che portava alla cella del tempio. Le cui colonne ora sono nelle mani dei restauratori. «È però fondamentale - avverte Fedora Filippi, direttrice dei lavori, della Soprintendenza archeologica - che venga tassativamente rispettato, cosa che non avviene quasi mai, il divieto di parcheggio sulla piazza, altrimenti la pulitura sarà stata inutile».
Carlo Alberto Bucci
La Repubblica - cronaca Roma 31/3/2007
Come i campioni di una squadra di calcio, gli undici giganti di piazza di Pietra sono andati in ritiro passando per l´infermeria. Malandate dopo decenni di smog, le magnifiche colonne corinzie del tempio di Adriano tra un anno circa riproporranno i colori del marmo nelle quali furono scolpite nel 145 d. C. I ponteggi sono pronti. E da lunedì i restauratori inizieranno le prove di pulitura. Poi partiranno i lavori che coinvolgono il colonnato (le 7 colonne pulite nel corso del restauro degli anni Ottanta e le 4 che allora non furono toccate), ma anche la trabeazione e parte del muro della cella.
È l´antico tesoro intorno al quale - dal Medioevo al Novecento, da piazza Sant´Ignazio, gioiello Barocco del Faruffini, al prospetto su piazza di Pietra - è stato costruito il complesso della Camera di Commercio di Roma. Che due anni fa, pubblicato il libro sull´Hadrianeum, ha creato un comitato di studi, coordinato da Roberto Novelli, direttore generale di Promoroma. E che adesso ha finanziato il restauro con un 1 milione e 200mila euro che serviranno anche per le pareti laterali, ossia quelle che nel 1879-83 Virginio Vespignani progettò liberando alcuni degli intercolumni dai muri del palazzo della Dogana, opera del 1695 di Francesco Fontana.
Inoltre, la Camera di Commercio - che negli ultimi 15 anni ha speso circa 8 milioni per trasformare il palazzo-palinsesto in un polo culturale ed economico - allestirà un Centro di documentazione e biblioteca economica negli ambienti (oggi utilizzati come magazzini) che si trovano al di là della magniloquente facciata su via de´ Burrò, disegnata da Tullio Passarelli nel 1925. Nell´atrio dell´ex Borsa si aprirà al pubblico un "Biblio-centro": studi di economia con vista sui resti della scalea che portava alla cella del tempio. Le cui colonne ora sono nelle mani dei restauratori. «È però fondamentale - avverte Fedora Filippi, direttrice dei lavori, della Soprintendenza archeologica - che venga tassativamente rispettato, cosa che non avviene quasi mai, il divieto di parcheggio sulla piazza, altrimenti la pulitura sarà stata inutile».