lunedì 5 maggio 2008

LAZIO. Castel di Guido, affiorano antichi tesori

LAZIO. Castel di Guido, affiorano antichi tesori
MASSIMO LUGLI
MARTEDÌ, 13 MARZO 2007 LA REPUBBLICA - Roma

L´antico edificio sorge nel borgo di "Lorium" dove viene localizzato la dimora di Antonino Pio. L´indagine della Finanza

Sulle tracce dei tombaroli si scopre la villa imperiale

Una villa romana di età imperiale scoperta quasi per caso "grazie" ai soliti tombaroli, un´altra vestigia dell´antico borgo di Lorium, a Castel di Guido, che comincia a venire alla luce scoprendo, gradualmente, tutte le sue meraviglie. Le terme della costruzione, che risale al II o al III secolo dopo Cristo, perfettamente conservate, mostrano il calidarium e il frigidarium con uno splendido pavimento a mosaico bianco e nero: un quadrilatero di 5 metri e 70 per 5 metri e 10 decorato con una composizione a squame affusolate chiuse da due linee dentellate ornamentali. A ciascuno dei quattro lati spicca una testa di Medusa affiancata da due civette. E siamo solo ai locali "di servizio": altri quattro ambienti, a una quarantina di metri di distanza, nascosti da una fitta boscaglia, sono già stati individuati. Gli scavi inizieranno nel luglio prossimo e il corpo principale dell´edificio potrebbe rivelarsi una vera miniera di tesori archeologici.
Un ritrovamento tenuto rigorosamente segreto e che parte dal settembre 2005 quando i finanzieri del tenente Marco La Malfa, che comanda la tenenza di Fiumicino, cominciano a sospettare che alcuni tombaroli abbiano messo gli occhi (e le mani) su una zona promettente. L´area è quella dell´azienda agricola comunale di Castel di Guido che, una volta, forniva le provviste per gli ospedali del Santo Spirito: terreno della Regione gestito dal Comune e inglobato nella riserva naturalistica del Litorale, insomma, un bel pasticcio di competenze. Sta di fatto che i finanzieri si ritrovano a casa di un personaggio che ha murato pezzi di mosaico e reperti antichi nelle pareti di casa, lo denunciano e intensificano la vigilanza. Una notte, vedono fuggire un "commando" di tombaroli che ha aperto alcune buche direttamente sulle terme della villa. Viene avvisata la soprintendenza che comincia i primi saggi sull´area e si capisce subito che la scoperta è sensazionale. A poca distanza venne alla luce un´altra villa, quella delle "Colonnacce", depredata dai tombaroli negli anni 70: uno sconcio che non deve ripetersi assolutamente. La zona di Lorium è quella dove sorgeva il palazzo dell´imperatore Antonino Pio (che fu educato dai nonni, abitanti nella zona di Castel di Guido) un edificio che non è mai stato localizzato. Tutt´intorno erano sparpagliate le fastose dimore dei dignitari della sua corte. Il sottosuolo nasconde sicuramente una quantità di statue, quadri, monete e altri reperti che attirano i tombaroli come il miele le mosche. Il colonnello Giuseppe Zafarana, comandante provinciale della finanza, ordina la massima allerta.
E infatti i predatori non demordono facilmente: nell´estate scorsa, le Fiamme Gialle ne bloccano due, in piena azione notturna con tanto di metal detector. A terra, lasciano una moneta che, da sola, vale 10 mila euro. Spiccioli se si pensa che il valore del mosaico è stimato attorno ai 100 mila. Denuncia a piede libero, nuovo e più intenso pattugliamento dell´intera zona e, nel frattempo, proseguono i lavori della Soprintendenza. Nessuno dice una sola parola fino a ieri mattina, un segreto rigidamente custodito da una piccola cerchia di addetti ai lavori.
E adesso? «Fino a questo momento abbiamo messo in sicurezza la zona e fatto un controllo completo dell´area - spiega Angelo Bottini, soprintendente per i beni archeologici di Roma - La villa ci sembra in buone condizioni e crediamo di trovarvi arredi importanti». Il primo stanziamento per gli scavi non è certo da record: 30 mila euro ma al progetto collaboreranno le università di Foggia e La Sapienza e gli studenti lavorano volentieri gratis per fare esperienza sul campo. «La zona ha una vocazione naturale che non è sfruttata fino in fondo - aggiunge il presidente del XVI municipio - speriamo che in futuro possa nascere anche un parco archeologico». Fino a oggi all´area di Castel di Guido erano interessati Regione e Comune, adesso c´è anche la soprintendenza e l´unica speranza è non si arrivi al solito conflitto di competenze. In questo caso, tutto si ferma. Tranne i tombaroli.