(Bardolino, Verona)
Una villa romana tra i garage
Giovedì 13 Agosto 2009 PROVINCIA Pagina 28 L'ARENA
I ritrovamenti segnalati dalla stessa impresa che realizzerà l’opera. E intanto si trova anche la soluzione al nodo della viabilità
Alcuni frammenti e reperti sono già stati catalogati A ottobre ripresa dei lavori per costruire 85 box auto
Trovati resti di una villa romana nel fondo del brolo alle spalle del Borgo Garibaldi dove verranno costruiti 85 box auto sotterranei. La scoperta risale ad alcune settimane fa ma è emersa solo ora grazie alla trasparenza nell’informazione dei proprietari di gran parte dell’area, la società Rio San Severo srl dei fratelli Gianfrancesco e Carlo Mantovani. Ditta che, nella seconda settimana d’ottobre, dopo la pausa estiva, riprenderà i lavori che prevedono anche l’abbattimento di una casa e la sua ricostruzione più all’interno del lotto.
«Gli studi e le analisi della Soprintendenza archeologica sono durati un paio di mesi», racconta l’ingegnere Carlo Mantovani il quale, dopo i primi scavi, alla vista di possibile materiale d’interesse storico ha allertato gli uffici competenti. «Mi sembra che abbiano trovato anche una moneta e alcuni frammenti sempre risalenti al periodo romano. Il tutto è stato catalogato e portato via. Sul posto non è rimasto nulla d’interesse anche perché si tratta solo di un’appendice di una possibile villa che si estende in un altro appezzamento a fianco delle scuole medie».
Negli ultimi mesi in paese si erano rincorse le voci più disparate: dal ritrovamento di una mucca imbalsamata alla scoperta delle fondamenta di quello che era l’antico priorato di San Colombano. Chiacchiere alimentate dalla presenza, all’interno dell’area chiusa, di personale addetto alla catalogazione di reperti storici.
A suo tempo interpellato, il sindaco Ivan De Beni, il quale ricopre anche il ruolo di assessori ai lavori pubblici, si era limitato a sostenere che per la Soprintendenza non c’era alcun divieto nel proseguire la costruzione delle rimesse sotterranee. Nulla però si era lasciato scappare in merito ai ritrovamenti e ancor meno a una lettera pervenuta in municipio a firma dell’Associazione «Amici del Territorio» che avanza perplessità sulla viabilità futura.
In pratica, per accedere ai box sotterranei, i futuri proprietari passeranno da via Petrarca col conseguente abbattimento di una parte del muro un tempo usato come cedraia. A dissipare ogni dubbio e a far chiarezza sull’operazione è, ancora una volta, l’ingegnere Carlo Mantovani. Carte alla mano spiegala genesi di un progetto redatto dagli architetti Bortolaso e Vantini e il cui iter è iniziato ancora tre anni fa.
Un lunga gestazione dovuta proprio al nodo della viabilità. «Abbiamo proposto all’allora amministrazione di fare diventare a doppio senso di circolazione il tratto finale di Borgo Garibaldi con le auto che avrebbero poi imboccato via San Severo in direzione del Parco Bassani. Il sindaco Meschi si è sempre opposto fermamente a questa soluzione caldeggiando la possibilità della nostra ditta d’acquistare la casa fatiscente di fronte alla chiesa San Severo, abbatterla e lì costruire l’accesso ai parcheggi interrati. La soluzione era ottima ma i proprietari non hanno voluto vendere. Non ci è rimasta che la soluzione di via Petrarca. Grazie a un accordo raggiunto con il privato le auto passeranno subito dietro la casa ad angolo che ospita gli uffici di una immobiliare. Da qui si supera il progno San Severo e si abbatte per soli quattro metri il lungo muro perimetrale che un tempo lontano era una cedraia», racconta con dovizia di particolari l’ingegnere Mantovani che oltre a quattro appartamenti in superficie costruirà nel sottosuolo 63 garage.
Sempre nello stesso brolo, ma sul terreno di proprietà della famiglia Zoccatelli, a fianco dell’albergo Speranza sono previsti sul progetto altri 22 autorimesse sotterranee. Per loro l’ingresso è invece previsto, com’è attualmente, da Borgo Garibaldi.
I privati oltre a sistemare la viabilità esterna da via Petrarca alla Gardesana cederanno al Comune anche una striscia di terreno perimetrale alla chiesa della Disciplina con una larghezza non inferiore ai 4 metri.
Una villa romana tra i garage
Giovedì 13 Agosto 2009 PROVINCIA Pagina 28 L'ARENA
I ritrovamenti segnalati dalla stessa impresa che realizzerà l’opera. E intanto si trova anche la soluzione al nodo della viabilità
Alcuni frammenti e reperti sono già stati catalogati A ottobre ripresa dei lavori per costruire 85 box auto
Trovati resti di una villa romana nel fondo del brolo alle spalle del Borgo Garibaldi dove verranno costruiti 85 box auto sotterranei. La scoperta risale ad alcune settimane fa ma è emersa solo ora grazie alla trasparenza nell’informazione dei proprietari di gran parte dell’area, la società Rio San Severo srl dei fratelli Gianfrancesco e Carlo Mantovani. Ditta che, nella seconda settimana d’ottobre, dopo la pausa estiva, riprenderà i lavori che prevedono anche l’abbattimento di una casa e la sua ricostruzione più all’interno del lotto.
«Gli studi e le analisi della Soprintendenza archeologica sono durati un paio di mesi», racconta l’ingegnere Carlo Mantovani il quale, dopo i primi scavi, alla vista di possibile materiale d’interesse storico ha allertato gli uffici competenti. «Mi sembra che abbiano trovato anche una moneta e alcuni frammenti sempre risalenti al periodo romano. Il tutto è stato catalogato e portato via. Sul posto non è rimasto nulla d’interesse anche perché si tratta solo di un’appendice di una possibile villa che si estende in un altro appezzamento a fianco delle scuole medie».
Negli ultimi mesi in paese si erano rincorse le voci più disparate: dal ritrovamento di una mucca imbalsamata alla scoperta delle fondamenta di quello che era l’antico priorato di San Colombano. Chiacchiere alimentate dalla presenza, all’interno dell’area chiusa, di personale addetto alla catalogazione di reperti storici.
A suo tempo interpellato, il sindaco Ivan De Beni, il quale ricopre anche il ruolo di assessori ai lavori pubblici, si era limitato a sostenere che per la Soprintendenza non c’era alcun divieto nel proseguire la costruzione delle rimesse sotterranee. Nulla però si era lasciato scappare in merito ai ritrovamenti e ancor meno a una lettera pervenuta in municipio a firma dell’Associazione «Amici del Territorio» che avanza perplessità sulla viabilità futura.
In pratica, per accedere ai box sotterranei, i futuri proprietari passeranno da via Petrarca col conseguente abbattimento di una parte del muro un tempo usato come cedraia. A dissipare ogni dubbio e a far chiarezza sull’operazione è, ancora una volta, l’ingegnere Carlo Mantovani. Carte alla mano spiegala genesi di un progetto redatto dagli architetti Bortolaso e Vantini e il cui iter è iniziato ancora tre anni fa.
Un lunga gestazione dovuta proprio al nodo della viabilità. «Abbiamo proposto all’allora amministrazione di fare diventare a doppio senso di circolazione il tratto finale di Borgo Garibaldi con le auto che avrebbero poi imboccato via San Severo in direzione del Parco Bassani. Il sindaco Meschi si è sempre opposto fermamente a questa soluzione caldeggiando la possibilità della nostra ditta d’acquistare la casa fatiscente di fronte alla chiesa San Severo, abbatterla e lì costruire l’accesso ai parcheggi interrati. La soluzione era ottima ma i proprietari non hanno voluto vendere. Non ci è rimasta che la soluzione di via Petrarca. Grazie a un accordo raggiunto con il privato le auto passeranno subito dietro la casa ad angolo che ospita gli uffici di una immobiliare. Da qui si supera il progno San Severo e si abbatte per soli quattro metri il lungo muro perimetrale che un tempo lontano era una cedraia», racconta con dovizia di particolari l’ingegnere Mantovani che oltre a quattro appartamenti in superficie costruirà nel sottosuolo 63 garage.
Sempre nello stesso brolo, ma sul terreno di proprietà della famiglia Zoccatelli, a fianco dell’albergo Speranza sono previsti sul progetto altri 22 autorimesse sotterranee. Per loro l’ingresso è invece previsto, com’è attualmente, da Borgo Garibaldi.
I privati oltre a sistemare la viabilità esterna da via Petrarca alla Gardesana cederanno al Comune anche una striscia di terreno perimetrale alla chiesa della Disciplina con una larghezza non inferiore ai 4 metri.