Le Feste di Roma: Arvalia
Maggio, il giorno 30
Dette anche Ambarvalia duravano 3 giorni dal 27 al 30 maggio.
Durante queste feste venivano offerte le Hostiae ossia sacrifici per ingraziarsi i favori degli Dei ,in questo caso, Cerere e o Bacco ; venivano celebrate dal Collegio dei 12 Sacerdoti addetti al culto della terra madre Dea Dia , Collegio che aveva sede sul Paladino.
I 12 Sacerdoti Frates Arvales ( Fratelli dei campi ) erano considerati figli di Acca Larentia ; a suo tempo Romolo sostituì uno dei Frates defunto.
Il rito veniva celebrato nei pressi della Via Campana (attuale via Magliana) in un bosco ove sorgeva il tempio della DEA DIA ( Cerere ); i Frates i cingevano il capo con bende bianche e con una corona di spighe.
Nel primo giorno si offriva un sacrificio non cruento alla Dea, fatto di offerte di vino pane e incenso, il secondo giorno venivano immolati due maiali e una giovenca, nel terzo giorno, il più importante, veniva immolata una grossa pecora e il Magister ne esaminava le viscere e finalmente chiudeva le porte del Tempio, mentre all'interno i Frates Arvales danzando intonavano i Carmen invocando i Lari, Marte e tutte le altre divinità agricole.
Durante la cerimonia degli Ambarvali il proprietario di una qualsiasi proprietà chiedeva a Marte di preservare lui, la proprietà, la famiglia e i servi da tutte le calamità, malattie, siccità ed altri malanni.
Maggio, il giorno 30
Dette anche Ambarvalia duravano 3 giorni dal 27 al 30 maggio.
Durante queste feste venivano offerte le Hostiae ossia sacrifici per ingraziarsi i favori degli Dei ,in questo caso, Cerere e o Bacco ; venivano celebrate dal Collegio dei 12 Sacerdoti addetti al culto della terra madre Dea Dia , Collegio che aveva sede sul Paladino.
I 12 Sacerdoti Frates Arvales ( Fratelli dei campi ) erano considerati figli di Acca Larentia ; a suo tempo Romolo sostituì uno dei Frates defunto.
Il rito veniva celebrato nei pressi della Via Campana (attuale via Magliana) in un bosco ove sorgeva il tempio della DEA DIA ( Cerere ); i Frates i cingevano il capo con bende bianche e con una corona di spighe.
Nel primo giorno si offriva un sacrificio non cruento alla Dea, fatto di offerte di vino pane e incenso, il secondo giorno venivano immolati due maiali e una giovenca, nel terzo giorno, il più importante, veniva immolata una grossa pecora e il Magister ne esaminava le viscere e finalmente chiudeva le porte del Tempio, mentre all'interno i Frates Arvales danzando intonavano i Carmen invocando i Lari, Marte e tutte le altre divinità agricole.
Durante la cerimonia degli Ambarvali il proprietario di una qualsiasi proprietà chiedeva a Marte di preservare lui, la proprietà, la famiglia e i servi da tutte le calamità, malattie, siccità ed altri malanni.