II parco archeologico con vestigia della «Civitas camunnorum»
Gian Mario Martinazzoli
GIORNALE DI BRESCIA 12/04/2006
CIVIDATE CAMUNO. È Stato inaugurato tre anni fa il parco archeologico di Cividate Cannino composto dai resti del teatro e dell'anfiteatro romani del primo secolo dopo Cristo, rimasti per quasi due millenni sotterrati sotto una spessa coltre di terra o, peggio ancora, devastati e spogliati fino all'osso.
La "Civitas camunnorum" ha cosi restituito uno scampolo di architettura, un brandello di tessuto cittadino che si affianca alle tante altre vestigia che qui fanno pensare a tenne, templi, luoghi pubblici e dimore signorili.
L'indicazione del teatro avvenne nel 1972 quando riaffiorò una piccola porzione che subito fece pensare alla punta di un patrimonio sommerso. Nel 1984, poi, fu la volta dell'anfiteatro, attiguo al teatro ma più spostato in direzione sud. Fu soprattutto nell'arco di tempo che va dal 1995 al 1997 che le campagne di scavo presero una piega sempre più interessante ed incoraggiante. Regione Lombardia, Comune di Cividate, Comunità montana e Bim unirono le forze e credettero a quanto progressivamente stava riaffiorando dalla piana e soprattutto dal versante adagiato ai piedi del colle di Barberino.
Adesso, il risultato è sotto gli occhi dei visitatori che possono ammirare l'efficacia del progetto di recupero e la semplicità dell'ordito architettonico del luogo che fu vanto e gloria della "civitas" divenuta capitale romana della Valle a partire dal 16 avanti Cristo.
La zona archeologica del parco è adagiata proprio ai piedi dello sbarramento roccioso che sembra chiudere la valle, in posizione bellissima, protetta dai venti freddi del nord e acusticamente molto adatta.
Sono tornati alla luce la gradinata del teatro e parte della scena oltre alla cavea e alla scena dell'anfiteatro.
Quest'ultimo presenta una struttura ellittica con il diametro maggiore di 74 metri e quello minore di 65, realizzata con ciottoli del fiume Oglio tenuti insieme da una malta molto robusta, contrariamente a quanto è stato riscontrato altrove. Forse è anche per questo che il complesso dei ruderi è di tutto rispetto, in grado in ogni caso di dare un'idea precisa della trama architettonica di duemila anni fa.
Il complesso teatro-anfiteatro di Cividate permette di avvicinarsi al modello insediatìvo tipico della città romana.
Gian Mario Martinazzoli
GIORNALE DI BRESCIA 12/04/2006
CIVIDATE CAMUNO. È Stato inaugurato tre anni fa il parco archeologico di Cividate Cannino composto dai resti del teatro e dell'anfiteatro romani del primo secolo dopo Cristo, rimasti per quasi due millenni sotterrati sotto una spessa coltre di terra o, peggio ancora, devastati e spogliati fino all'osso.
La "Civitas camunnorum" ha cosi restituito uno scampolo di architettura, un brandello di tessuto cittadino che si affianca alle tante altre vestigia che qui fanno pensare a tenne, templi, luoghi pubblici e dimore signorili.
L'indicazione del teatro avvenne nel 1972 quando riaffiorò una piccola porzione che subito fece pensare alla punta di un patrimonio sommerso. Nel 1984, poi, fu la volta dell'anfiteatro, attiguo al teatro ma più spostato in direzione sud. Fu soprattutto nell'arco di tempo che va dal 1995 al 1997 che le campagne di scavo presero una piega sempre più interessante ed incoraggiante. Regione Lombardia, Comune di Cividate, Comunità montana e Bim unirono le forze e credettero a quanto progressivamente stava riaffiorando dalla piana e soprattutto dal versante adagiato ai piedi del colle di Barberino.
Adesso, il risultato è sotto gli occhi dei visitatori che possono ammirare l'efficacia del progetto di recupero e la semplicità dell'ordito architettonico del luogo che fu vanto e gloria della "civitas" divenuta capitale romana della Valle a partire dal 16 avanti Cristo.
La zona archeologica del parco è adagiata proprio ai piedi dello sbarramento roccioso che sembra chiudere la valle, in posizione bellissima, protetta dai venti freddi del nord e acusticamente molto adatta.
Sono tornati alla luce la gradinata del teatro e parte della scena oltre alla cavea e alla scena dell'anfiteatro.
Quest'ultimo presenta una struttura ellittica con il diametro maggiore di 74 metri e quello minore di 65, realizzata con ciottoli del fiume Oglio tenuti insieme da una malta molto robusta, contrariamente a quanto è stato riscontrato altrove. Forse è anche per questo che il complesso dei ruderi è di tutto rispetto, in grado in ogni caso di dare un'idea precisa della trama architettonica di duemila anni fa.
Il complesso teatro-anfiteatro di Cividate permette di avvicinarsi al modello insediatìvo tipico della città romana.