Dodici tombe romane con l’obolo per Caronte
SERGIO SILVA
Domenica 23 Aprile 2006 Il Messaggero
La periferia romana non smette di meravigliare: dodici tombe a fossa e tre pezzi di strada risalenti all’epoca tardo repubblicana-primo impero sono emerse in località Massimina all’incrocio tra il vicolo di Casal Lombroso e via Emilio Cesaro durante uno scavo di controllo del territorio da lottizzare. «Si tratta di sondaggi archeologici - dice la dottoressa Daniela Rossi Doria della Soprintendenza romana - che rientrano nella prassi prevista dalla legge sulla costruzione di nuovi edifici. Siamo stati impegnati mesi nelle operazioni di ricerca». Dodici sepolture a fossa all’interno delle quali sono stati trovati tre inumati che avevano l’obolo di Caronte nel cavo orale, cioè una moneta di bronzo risalente in questo caso all’età imperiale. Infatti, nell’antichità, i parenti del morto sistemavano nella bocca dello scomparso un sesterzio che doveva garantire il passaggio verso l’Ade, cioè l’oltretomba. Il sottosuolo dello scavo è costituito da argilla scura fluviale o lacustre ed è per questo che il terreno ha ben conservato oltre ai resti umani, ceramica, anfore per conservare alimenti, monete di bronzo, il tutto databile al II-III secolo d.C.
Il sito su cui tra qualche mese verranno costruite tre villette ha avuto nel corso dei secoli diversi usi: nella fase più antica, alta e media Repubblica, ha ospitato una cava a cielo aperto; nella seconda l’area è stata utilizzata per fini agricoli: lo dimostrano i canali che attraversano il sottosuolo all’interno dei quali sono stati trovati numerosi frammenti di ceramica, resti di fuochi e frammenti ossei di animali. La zona divenne, nella seconda parte dell’impero una necropoli di cui le 12 tombe rinvenute. Interessanti, i rilievi effettuati dagli esperti sulle tre strade rinvenute. La prima presenta dei profondi solchi; sulla seconda strada, all’interno di un profondo solco tracciato da carri, è stata rinvenuta una moneta d’epoca imperiale; vicino alla terza strada sono state trovate tracce di fuochi, probabilmente d’accampamento, poiché oltre alle ceneri sono emerse anfore, una delle quali ben sigillata e piena di terra africana.
SERGIO SILVA
Domenica 23 Aprile 2006 Il Messaggero
La periferia romana non smette di meravigliare: dodici tombe a fossa e tre pezzi di strada risalenti all’epoca tardo repubblicana-primo impero sono emerse in località Massimina all’incrocio tra il vicolo di Casal Lombroso e via Emilio Cesaro durante uno scavo di controllo del territorio da lottizzare. «Si tratta di sondaggi archeologici - dice la dottoressa Daniela Rossi Doria della Soprintendenza romana - che rientrano nella prassi prevista dalla legge sulla costruzione di nuovi edifici. Siamo stati impegnati mesi nelle operazioni di ricerca». Dodici sepolture a fossa all’interno delle quali sono stati trovati tre inumati che avevano l’obolo di Caronte nel cavo orale, cioè una moneta di bronzo risalente in questo caso all’età imperiale. Infatti, nell’antichità, i parenti del morto sistemavano nella bocca dello scomparso un sesterzio che doveva garantire il passaggio verso l’Ade, cioè l’oltretomba. Il sottosuolo dello scavo è costituito da argilla scura fluviale o lacustre ed è per questo che il terreno ha ben conservato oltre ai resti umani, ceramica, anfore per conservare alimenti, monete di bronzo, il tutto databile al II-III secolo d.C.
Il sito su cui tra qualche mese verranno costruite tre villette ha avuto nel corso dei secoli diversi usi: nella fase più antica, alta e media Repubblica, ha ospitato una cava a cielo aperto; nella seconda l’area è stata utilizzata per fini agricoli: lo dimostrano i canali che attraversano il sottosuolo all’interno dei quali sono stati trovati numerosi frammenti di ceramica, resti di fuochi e frammenti ossei di animali. La zona divenne, nella seconda parte dell’impero una necropoli di cui le 12 tombe rinvenute. Interessanti, i rilievi effettuati dagli esperti sulle tre strade rinvenute. La prima presenta dei profondi solchi; sulla seconda strada, all’interno di un profondo solco tracciato da carri, è stata rinvenuta una moneta d’epoca imperiale; vicino alla terza strada sono state trovate tracce di fuochi, probabilmente d’accampamento, poiché oltre alle ceneri sono emerse anfore, una delle quali ben sigillata e piena di terra africana.