Il mistero di quei mille scheletri scoperti nelle catacombe di Roma
di LUIGI BIGNAMI
22 maggio 2006, La Repubblica online
Ritrovati con vestiti eleganti, sistemati con ordine l'uno sull'altro. Sono tutti nobili romani. Un'uccisione di massa o un'epidemia?
In genere gli aristocratici venivano venivano cremati
OLTRE 1.000 scheletri vestiti in eleganti toghe deposti ordinatamente gli uni vicino agli altri nella catacombe romane. La scoperta, inattesa e misteriosa, verrà presentata ufficialmente solo il prossimo mese dal Vaticano attraverso l'Università di Bordeaux che ha seguito gli scavi ancora in corso. Ma dalle indiscrezioni si è saputo che il ritrovamento è avvenuto nelle catacombe di Santi Pietro e Marcellino, sull'antica Via Labicana a sud-est di Roma, durante uno dei regolari sopralluoghi che si spingono in aree delle catacombe non ancora esplorate, tra le più antiche tra quelle scavate.
Secondo i ricercatori che hanno portato alla luce queste spoglie, la sepoltura risale al primo secolo dopo Cristo e risulterebbe essere il primo esempio di una "sepoltura di massa" mai portata alla luce. Al momento gli archeologi non sanno ancora spiegare che cosa abbia causato la morte e la sepoltura di così tante persone dell'alta aristocrazia romana - che grazie al loro ceto venivano cremate - e perché vennero sepolte nello stesso luogo apparentemente nello stesso momento.
In queste settimane sono in corso le analisi per capire se i resti di quei romani vennero uccisi violentemente oppure se furono vittime di qualche epidemia o di un disastro naturale. La ricerca è condotta dalla Pontificia Commissione Vaticana di Archeologia Sacra. Raffaella Giuliani, che è la responsabile di questo studio, ha spiegato al quotidiano inglese Telegraph: "Ciò che è venuto alla luce è senza dubbio il primo esempio di sepoltura di massa. Di solito infatti, in una fossa scavata all'interno delle catacombe venivano deposte due o tre persone al massimo, in questo caso invece, siamo di fronte a parecchie stanze riempiti di scheletri. I corpi sono stati posti gli uni sopra gli altri con un ordine ben preciso. E' evidente che le persone furono sepolte con grande attenzione e dignità. Ma la domanda che ci facciamo è: perché così tante nello stesso momento?".
Secondo la Giuliani i primi rilievi escluderebbero la morte violenta, ma è ancora troppo presto per una qualsiasi conclusione. La prima ipotesi vuole che queste persone siano state perseguitate e uccise per la loro fede in Gesù Cristo, ma è ancora tutta da verificare. Dai rilievi fatti finora risulta che le persone furono vestite con abiti di ottima fattura, tant'è che alcuni contengono anche filamenti d'oro. Vennero deposti con lenzuola coperte da calce, come era comune nelle sepolture cristiane iniziali.
L'accesso al cimitero sotterraneo delle Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino si trova presso l'omonima parrocchia, che, insieme al Mausoleo di Elena, ad una Basilica, oggi interrata, e ai resti di un cimitero degli Equites Singulares, forma un complesso denominato Ad duas lauros ("ai due allori"), probabilmente per la presenza di due alberi di alloro rinvenuti in questo sito. La zona faceva parte di un fondo imperiale di proprietà della Augusta Elena, madre di Costantino che si estendono per una superficie di 18.000 metri quadrati.
di LUIGI BIGNAMI
22 maggio 2006, La Repubblica online
Ritrovati con vestiti eleganti, sistemati con ordine l'uno sull'altro. Sono tutti nobili romani. Un'uccisione di massa o un'epidemia?
In genere gli aristocratici venivano venivano cremati
OLTRE 1.000 scheletri vestiti in eleganti toghe deposti ordinatamente gli uni vicino agli altri nella catacombe romane. La scoperta, inattesa e misteriosa, verrà presentata ufficialmente solo il prossimo mese dal Vaticano attraverso l'Università di Bordeaux che ha seguito gli scavi ancora in corso. Ma dalle indiscrezioni si è saputo che il ritrovamento è avvenuto nelle catacombe di Santi Pietro e Marcellino, sull'antica Via Labicana a sud-est di Roma, durante uno dei regolari sopralluoghi che si spingono in aree delle catacombe non ancora esplorate, tra le più antiche tra quelle scavate.
Secondo i ricercatori che hanno portato alla luce queste spoglie, la sepoltura risale al primo secolo dopo Cristo e risulterebbe essere il primo esempio di una "sepoltura di massa" mai portata alla luce. Al momento gli archeologi non sanno ancora spiegare che cosa abbia causato la morte e la sepoltura di così tante persone dell'alta aristocrazia romana - che grazie al loro ceto venivano cremate - e perché vennero sepolte nello stesso luogo apparentemente nello stesso momento.
In queste settimane sono in corso le analisi per capire se i resti di quei romani vennero uccisi violentemente oppure se furono vittime di qualche epidemia o di un disastro naturale. La ricerca è condotta dalla Pontificia Commissione Vaticana di Archeologia Sacra. Raffaella Giuliani, che è la responsabile di questo studio, ha spiegato al quotidiano inglese Telegraph: "Ciò che è venuto alla luce è senza dubbio il primo esempio di sepoltura di massa. Di solito infatti, in una fossa scavata all'interno delle catacombe venivano deposte due o tre persone al massimo, in questo caso invece, siamo di fronte a parecchie stanze riempiti di scheletri. I corpi sono stati posti gli uni sopra gli altri con un ordine ben preciso. E' evidente che le persone furono sepolte con grande attenzione e dignità. Ma la domanda che ci facciamo è: perché così tante nello stesso momento?".
Secondo la Giuliani i primi rilievi escluderebbero la morte violenta, ma è ancora troppo presto per una qualsiasi conclusione. La prima ipotesi vuole che queste persone siano state perseguitate e uccise per la loro fede in Gesù Cristo, ma è ancora tutta da verificare. Dai rilievi fatti finora risulta che le persone furono vestite con abiti di ottima fattura, tant'è che alcuni contengono anche filamenti d'oro. Vennero deposti con lenzuola coperte da calce, come era comune nelle sepolture cristiane iniziali.
L'accesso al cimitero sotterraneo delle Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino si trova presso l'omonima parrocchia, che, insieme al Mausoleo di Elena, ad una Basilica, oggi interrata, e ai resti di un cimitero degli Equites Singulares, forma un complesso denominato Ad duas lauros ("ai due allori"), probabilmente per la presenza di due alberi di alloro rinvenuti in questo sito. La zona faceva parte di un fondo imperiale di proprietà della Augusta Elena, madre di Costantino che si estendono per una superficie di 18.000 metri quadrati.