Antica villa romana sui binari della ferrovia
ANDREA MARINANGELI
Martedì 21 Marzo 2006 Il messaggero
Il sito archeologico è stato ignorato dai tecnici. Leggio: «Il Ministero è contrario al piano»
C'è ancora una flebile speranza, prima dell'ultima spiaggia chiamata ricorso al Tar, per il Comitato cittadino "Antiferrovia" di Fara Sabina. A fermare il treno per Osteria Nuova, potrebbe essere un'antica Villa romana in località "Grottaglie". Sui siti archeologici che i progettisti di Italferr hanno ignorato nel disegnare il tracciato, si è già fatto un gran parlare in questi mesi. Ieri sera, però, nel corso dell'incontro pubblico, organizzato a Passo Corese dai Verdi, è spuntata fuori una novità. «C'è un parere negativo del Ministero dei Beni culturali sul percorso della ferrovia». A dirlo è stato il sindaco di Fara Tersilio Leggio, intervenuto alla manifestazione del Sole che ride, che ha poi aggiunto: «Apportare delle modifiche entro 150 metri (quelli previsti dalla Legge Obiettivo) non basterebbe a risolvere la situazione. Ciò, secondo logica, dovrebbe bloccare il finanziamento dell'opera». In pochi, però, compreso il primo cittadino di Fara, credono realmente che ciò possa accadere. Più probabile, che nella preriunione di oggi e in quella definitiva del 24, dal Cipe arrivino i soldi annunciati, anche in questi ultimi giorni, dal senatore Cicolani. «Temo - ha detto il segretario provinciale dei Verdi Roberto Lorenzetti - che a due settimane dal voto, sia fisiologico il prevalere della logica elettoralistica. Cicolani d'altronde, ha dichiarato con grande chiarezza che finanzieranno il treno. Il problema riguarda l'entità della cifra, che con tutta probabilità non sarà superiore a 110 milioni di euro. Per completare l'opera fino ad Osteria Nuova, ne servono 350. Vuol dire, che il Governo uscente lascerà l'onere a chi verrà dopo di trovare il grosso dei soldi e questa è pura volgarità politica. Se, come dice la destra, la ferrovia è d'importanza strategica, perché in questi cinque anni non l'hanno realizzata, ma si sono ridotti all'ultimo momento?». A meno di ulteriori rinvii del Cipe (quelli sì, potrebbero essere il segnale che davvero non se ne fa più nulla) entro questa settimana sapremo se i soldi ci sono e soprattutto in che quantità. Il Comitato dei cittadini, dal canto suo, potrà valutare se ricorrere al Tar. Certo è che la lotta contro questo progetto non finisce qui. Dal responsabile locale dei Verdi Aldo Zevini è venuto l'invito ad organizzare una manifestazione di tutti i partiti della sinistra contrari al treno. A Passo Corese, sono intervenuti pure i due baby candidati alle politiche del Sole che ride: Roberta Galluzzi e Alessandro Pandolfi, anch'essi battaglieri contro grandi opere e Legge Obiettivo.
ANDREA MARINANGELI
Martedì 21 Marzo 2006 Il messaggero
Il sito archeologico è stato ignorato dai tecnici. Leggio: «Il Ministero è contrario al piano»
C'è ancora una flebile speranza, prima dell'ultima spiaggia chiamata ricorso al Tar, per il Comitato cittadino "Antiferrovia" di Fara Sabina. A fermare il treno per Osteria Nuova, potrebbe essere un'antica Villa romana in località "Grottaglie". Sui siti archeologici che i progettisti di Italferr hanno ignorato nel disegnare il tracciato, si è già fatto un gran parlare in questi mesi. Ieri sera, però, nel corso dell'incontro pubblico, organizzato a Passo Corese dai Verdi, è spuntata fuori una novità. «C'è un parere negativo del Ministero dei Beni culturali sul percorso della ferrovia». A dirlo è stato il sindaco di Fara Tersilio Leggio, intervenuto alla manifestazione del Sole che ride, che ha poi aggiunto: «Apportare delle modifiche entro 150 metri (quelli previsti dalla Legge Obiettivo) non basterebbe a risolvere la situazione. Ciò, secondo logica, dovrebbe bloccare il finanziamento dell'opera». In pochi, però, compreso il primo cittadino di Fara, credono realmente che ciò possa accadere. Più probabile, che nella preriunione di oggi e in quella definitiva del 24, dal Cipe arrivino i soldi annunciati, anche in questi ultimi giorni, dal senatore Cicolani. «Temo - ha detto il segretario provinciale dei Verdi Roberto Lorenzetti - che a due settimane dal voto, sia fisiologico il prevalere della logica elettoralistica. Cicolani d'altronde, ha dichiarato con grande chiarezza che finanzieranno il treno. Il problema riguarda l'entità della cifra, che con tutta probabilità non sarà superiore a 110 milioni di euro. Per completare l'opera fino ad Osteria Nuova, ne servono 350. Vuol dire, che il Governo uscente lascerà l'onere a chi verrà dopo di trovare il grosso dei soldi e questa è pura volgarità politica. Se, come dice la destra, la ferrovia è d'importanza strategica, perché in questi cinque anni non l'hanno realizzata, ma si sono ridotti all'ultimo momento?». A meno di ulteriori rinvii del Cipe (quelli sì, potrebbero essere il segnale che davvero non se ne fa più nulla) entro questa settimana sapremo se i soldi ci sono e soprattutto in che quantità. Il Comitato dei cittadini, dal canto suo, potrà valutare se ricorrere al Tar. Certo è che la lotta contro questo progetto non finisce qui. Dal responsabile locale dei Verdi Aldo Zevini è venuto l'invito ad organizzare una manifestazione di tutti i partiti della sinistra contrari al treno. A Passo Corese, sono intervenuti pure i due baby candidati alle politiche del Sole che ride: Roberta Galluzzi e Alessandro Pandolfi, anch'essi battaglieri contro grandi opere e Legge Obiettivo.