Matelica, una Pompei senza vulcano
di ALFONSO TOSCHI
Domenica 23 Aprile 2006 Il Messaggero
Nella cittadina sono venuti alla luce mosaici e affreschi romani di eccezionale interesse
MATELICA La presentazione ufficiale è in programma il 5 maggio: ma gli eccezionali ritrovamenti archeologici avvenuti negli ultimi tempi a Matelica mosaici e pitture di una domus romana riempiono di orgoglio cittadini e amministratori, tanto da indurre l’assessore allo Sviluppo economico, Luciano Farroni, a parlare di una «piccola Pompei nelle Marche».
Gli scavi in corso nel centro, condotti sotto la supervisione della Soprintendenza regionale ai Beni archeologici, in particolare nell’area di corso Vittorio Emanuele, hanno portato alla luce un complesso risalente al secondo secolo dopo Cristo, una domus imperiale riccamente decorata che ha confermato come Matelica rappresenti, dal punto di vista storico-archeologico, un vero e proprio unicum in ambito regionale.
Nei mesi invernali dello scorso anno spiegano le archeologhe Emanuela Biocco e Laura Casadei sono stati scoperti i primi mosaici, fra i quali spicca quello con scene raffiguranti alcuni amorini pescatori che cavalcano delfini. Si tratta di manufatti realizzati con marmi policromi e pasta vitrea, particolarmente raffinati.
Ancora meglio conservata l’area, sul lato sud di piazza Garibaldi, scavata nei primi mesi di quest’anno. Qui sono venuti alla luce altri mosaici pavimentali e splendidi affreschi. Si fa così sempre più forte l’ipotesi sottolineano Biocco e Casadei che l’area fosse, in età imperiale, occupata da un esteso quartiere residenziale della città romana di Matilica. Abitazioni ricchissime, nelle quali viveva una élite cittadina non solo con grandi disponibilità economiche, ma anche raffinata e culturalmente avanzata.
di ALFONSO TOSCHI
Domenica 23 Aprile 2006 Il Messaggero
Nella cittadina sono venuti alla luce mosaici e affreschi romani di eccezionale interesse
MATELICA La presentazione ufficiale è in programma il 5 maggio: ma gli eccezionali ritrovamenti archeologici avvenuti negli ultimi tempi a Matelica mosaici e pitture di una domus romana riempiono di orgoglio cittadini e amministratori, tanto da indurre l’assessore allo Sviluppo economico, Luciano Farroni, a parlare di una «piccola Pompei nelle Marche».
Gli scavi in corso nel centro, condotti sotto la supervisione della Soprintendenza regionale ai Beni archeologici, in particolare nell’area di corso Vittorio Emanuele, hanno portato alla luce un complesso risalente al secondo secolo dopo Cristo, una domus imperiale riccamente decorata che ha confermato come Matelica rappresenti, dal punto di vista storico-archeologico, un vero e proprio unicum in ambito regionale.
Nei mesi invernali dello scorso anno spiegano le archeologhe Emanuela Biocco e Laura Casadei sono stati scoperti i primi mosaici, fra i quali spicca quello con scene raffiguranti alcuni amorini pescatori che cavalcano delfini. Si tratta di manufatti realizzati con marmi policromi e pasta vitrea, particolarmente raffinati.
Ancora meglio conservata l’area, sul lato sud di piazza Garibaldi, scavata nei primi mesi di quest’anno. Qui sono venuti alla luce altri mosaici pavimentali e splendidi affreschi. Si fa così sempre più forte l’ipotesi sottolineano Biocco e Casadei che l’area fosse, in età imperiale, occupata da un esteso quartiere residenziale della città romana di Matilica. Abitazioni ricchissime, nelle quali viveva una élite cittadina non solo con grandi disponibilità economiche, ma anche raffinata e culturalmente avanzata.