martedì 17 marzo 2009

Siti sannitico-romani rinvenuti dopo i lavori

Siti sannitico-romani rinvenuti dopo i lavori
Giuliano Di Lucia
Nuovo Molise 07/09/2006

TERMINATI i lavori di riassetto del territorio derivanti dal passaggio della seconda linea nel comune di Pescolanciano, con il ripristino delle condizioni territoriali caratteristiche della zona, residenti e passanti hanno potuto ammirare i lavori ad hoc da parte dei tecnici operanti sul nuovo tracciato, reso necessario per assicurare la fornitura di quantitativi incrementali di gas.
L'elevato grado di dipendenza dalle importazioni di energia da parte dei paesi Alto Molisani, in generale del Molise, ha visto in loco la costruzione e l'esercizio del metanodotto
Campochiaro-Sulmona, impianto maestoso in grado di assicurare una certa continuità nella fornitura di gas naturale alle utenze industriali e civili.
Dalla ricerca bibliografica sul tracciato - il nuovo metanodotto infatti risale il versante ad est di Sessano del Molise e, dopo aver superato la galleria artificiale della Statale 650 «Fondovalle Sangro», discende versò la piana della Fondovalle Trigno nei pressi di Pescolanciano - le indagini eseguite hanno rivelato la presenza di siti di significativo interesse archeologico in cui sono state rinvenute strutture sannitiche e romane. Specificatamente si tratta di quattro aree ubicate rispettivamente nel comprensorio comunale di Pescolanciano, nel territorio di Carovilli, in quello di Vastogirardi ed infine nel territorio di Cansano (AQ) in località Pantano.
I resti rinvenuti sull'asse Pescolanciano - Sessano, i cui studi sono stati presi a cuore anche dagli attivi amministratori del centro sessanese che ne hanno già inoltrato richiesta alla sezione universitaria molisana, potrebbero rivelare -così come confermatoci dagli amministratori stessi - particolari inediti sul passato delle terra sexanese.
Il passaggio della nuova linea del metanodotto ha così prodotto all'attenzione della storia locale nuovi e importanti particolari, ora certamente da approfondire cercando di non lasciarli perire nel dimenticatoio.
Stando ai particolari del tracciato, nell'ambito del territorio Matesino si è cercato di minimizzare l'impatto sul territorio scegliendo, magistralmente, un percorso il più possibile parallelo a quello del metanodotto già esistente, aprendo le porte al decreto n.164 - approvato il 23 maggio 2000 - che rappresenta il punto di arrivo del recepimento in Italia della Direttiva 98/30/CE finalizzata alla creazione del mercato europeo del gas naturale. L'importanza dei resti archeologici si innesta con le essenziali strategie per raggiungere lo sviluppo locale sostenibile anche in materia energetica, così come evidenziato anche nel Piano Energetico Nazionale, cercando di sostituire i combustibili inquinanti con altri a basso contenuto di carbonio e privi di zolfo, come il metano.