martedì 24 marzo 2009

La fine della guerra contro i Celti

Polibio
La fine della guerra contro i Celti

In seguito a questi avvenimenti, i capi insubri rinunciarono a ogni speranza di salvezza e si arresero ai Romani senza condizioni. Così dunque ebbe termine quella guerra contro i Celti che, per la baldanza e l’ardimento dei contendenti, per la gravità delle battaglie, per il numero dei morti e dei combattenti, fu più terribile di ogni altra di cui parli la storia; per la condotta politica e la sconsideratezza con cui fu guidata nei particolari, finì con l’essere, invece, di ben piccolo conto, perché in ogni loro impresa i Galli si lasciano guidare più dall’impulso momentaneo che dal calcolo ragionato. Osservando a questo proposito che poco dopo essi erano espulsi da tutta la pianura padana eccettuate poche località proprio sotto le Alpi, pensammo di non dover passare sotto silenzio né la prima delle loro spedizioni, né le successive imprese, né la definitiva sconfitta; riteniamo del resto compito della storia proprio quello di conservare e trasmettere ai posteri il ricordo di tali rivolgimenti della fortuna, perché i nostri discendenti, essendone a conoscenza, non possano più essere sorpresi da improvvisi e inaspettati attacchi dei barbari ma, tenendo presente quanto l’impeto di quelle genti sia breve ed effimero, lo sostengano e mettano in gioco pure le estreme loro speranze, piuttosto che cedere su qualche punto essenziale.

(Storie, II, 35).