Ricoperta la villa romana
Raffaele Ridolfi
Il Gazzettino (Rovigo) 15/09/2006
Le centinaia di curiosi che con ogni mezzo, a piedi, in bici, in moto oppure in macchina si erano avventurati durante il periodo delle ferie agostane nel sito ove erano stati rinvenuti i resti di un'abitazione romana ora non potranno più farlo. Speciali coperture e uno strato di terra sopra non permetteranno più ad alcuno di vedere cosa emerge dai due metri e passa di profondità del suolo e i lavori della costruenda strada Eridania proseguiranno. Come supposto inizialmente, il ritrovamento dei resti della costruzione rinvenuti durante i lavori di sbancamento in località Comuna Bellis di Ostiglia, sono risultati appartenere al periodo romano, tardo imperiale, del periodo dei Severi (II-III secolo d.C.). La ditta incaricata dalla Sovrintendenza archeologica della Lombardia per i necessari rilievi, la Sap di Alberto Manicardi, è stata pure aiutata dal gruppo archeologico ostigliese di Mauro Reggiani.
La decisione di coprire la villa rustica, con porticato, fors'anche di un commerciante del tempo, ha fatto senz'altro piacere ai promotori della strada, un po' meno agli amanti dell'archeologia (e in questi comuni sono molti) che magari avrebbero voluto avere più tempo a disposizione per approfondire meglio le ricerche, speranzosi come sempre di vedere affiorare anche altri oggetti, sempre preziosi agli occhi degli studiosi. Fra i rinvenimenti catalogati spiccano una cinquantina di monete, pregiati sesterzi bronzei, diverso vasellame del tempo e soprattutto una bilancia, rara nella sua fattura, e una piccola statuetta.
La responsabile del nucleo operativo di Mantova, nel cui territorio è questo sito che fa a capo alla Sovrintendenza dei beni archeologici della Lombardia, è diretta dalla dottoressa Elisa Maria Menotti che dalla sede di Milano dichiara: «È questo un'interessante ritrovamento che ha portato alla luce alcuni oggetti pregevoli, molte monete che permettono di datare la struttura dal I al V secolo d.C. con diverse ceramiche, e chiavi, una bilancina, una statuetta di Mercurio, abbastanza comune nelle case romane del tempo. La curiosità è che la villa e la zona sono state interessate da un'alluvione del Po in epoca tardo antica che ha allontanato i residenti dal posto».
Cosa accadrà ora al ritrovamento, sarà dimenticato come molti pensano, oppure avrà un futuro? «Stiano pure tranquilli i ricercatori, non si pensi che questi casistiche non capitino, sono abbastanza frequenti e così come si è fatto da altre parti, dopo avere protetto il perimetro si è proceduto a coprire con tessuto apposito e sabbia il tutto, in vista di future ispezioni e possibili riaperture degli scavi. In questo modo si tutela la parte antica e si proseguono i lavori moderni che pure debbono procedere».
Raffaele Ridolfi
Il Gazzettino (Rovigo) 15/09/2006
Le centinaia di curiosi che con ogni mezzo, a piedi, in bici, in moto oppure in macchina si erano avventurati durante il periodo delle ferie agostane nel sito ove erano stati rinvenuti i resti di un'abitazione romana ora non potranno più farlo. Speciali coperture e uno strato di terra sopra non permetteranno più ad alcuno di vedere cosa emerge dai due metri e passa di profondità del suolo e i lavori della costruenda strada Eridania proseguiranno. Come supposto inizialmente, il ritrovamento dei resti della costruzione rinvenuti durante i lavori di sbancamento in località Comuna Bellis di Ostiglia, sono risultati appartenere al periodo romano, tardo imperiale, del periodo dei Severi (II-III secolo d.C.). La ditta incaricata dalla Sovrintendenza archeologica della Lombardia per i necessari rilievi, la Sap di Alberto Manicardi, è stata pure aiutata dal gruppo archeologico ostigliese di Mauro Reggiani.
La decisione di coprire la villa rustica, con porticato, fors'anche di un commerciante del tempo, ha fatto senz'altro piacere ai promotori della strada, un po' meno agli amanti dell'archeologia (e in questi comuni sono molti) che magari avrebbero voluto avere più tempo a disposizione per approfondire meglio le ricerche, speranzosi come sempre di vedere affiorare anche altri oggetti, sempre preziosi agli occhi degli studiosi. Fra i rinvenimenti catalogati spiccano una cinquantina di monete, pregiati sesterzi bronzei, diverso vasellame del tempo e soprattutto una bilancia, rara nella sua fattura, e una piccola statuetta.
La responsabile del nucleo operativo di Mantova, nel cui territorio è questo sito che fa a capo alla Sovrintendenza dei beni archeologici della Lombardia, è diretta dalla dottoressa Elisa Maria Menotti che dalla sede di Milano dichiara: «È questo un'interessante ritrovamento che ha portato alla luce alcuni oggetti pregevoli, molte monete che permettono di datare la struttura dal I al V secolo d.C. con diverse ceramiche, e chiavi, una bilancina, una statuetta di Mercurio, abbastanza comune nelle case romane del tempo. La curiosità è che la villa e la zona sono state interessate da un'alluvione del Po in epoca tardo antica che ha allontanato i residenti dal posto».
Cosa accadrà ora al ritrovamento, sarà dimenticato come molti pensano, oppure avrà un futuro? «Stiano pure tranquilli i ricercatori, non si pensi che questi casistiche non capitino, sono abbastanza frequenti e così come si è fatto da altre parti, dopo avere protetto il perimetro si è proceduto a coprire con tessuto apposito e sabbia il tutto, in vista di future ispezioni e possibili riaperture degli scavi. In questo modo si tutela la parte antica e si proseguono i lavori moderni che pure debbono procedere».