martedì 17 marzo 2009

Mura del I secolo scoperte alla Garbatella

Mura del I secolo scoperte alla Garbatella
GABRIELE ISMAN
la Repubblica - cronaca 07-09-2006

“Incrocio di epoca romana tra consolari importanti”

A scoprirle in via Giovannipoli gli operai Acea durante i lavori voluti dal Comune per l'impianto di illuminazione
Mura del I secolo alla Garbatella “Ritrovamento importante all'incrocio tra Appia e Ostiense”

UN RITROVAMENTO archeologico inatteso e che potrebbe riservare ulteriori sviluppi di grande interesse: alla Garbatella, municipio XI, sono emerse mura romane del I secolo. Da tre settimane, in via Giovannipoli, sono cominciati i lavori voluti dal Comune - dipartimenti XII e XIX - ed eseguiti dall'Acea per il nuovo impianto di illuminazione (previsti 50 pali da terra e 60 proiettori dal basso) e subito sono venuti alle luce i resti di epoca romana. «Sono mura di sostruzione (ovvero di sostegno, ndr) - hanno chiarito i tecnici della Sovrintendenza archeologica ieri, quando l'importanza del ritrovamento è stata evidente - che dovrebbero risalire al I secolo dopo Cristo, almeno a giudicare dalla misura grande dei cubilia, i mattoni che in epoca repubblicana si fecero piti piccoli rispetto a quelli che abbiamo trovato qui». Mura che servivano probabilmente a reggere il peso delle strade, ed ecco il valore del ritrovamento di via Giovannipoli: «Qui - spiegano ancora i tecnici della Soprintendenza - c'era l'incrocio di due consolari romane di fondamentale importanza: l'Ostiense, da cui transitavano le merci in arrivo dal mare, e l'Appia, lungo la quale altri beni (cibo e lino, soprattutto) arrivavano a Roma. Potremmo trovarci all'incrocio di queste strade». Altra ipotesi è che le mura servissero, a reggere un edificio di cui, per ora, non vi è traccia. E alla luce sono tornate anche delle anfore, «che però - chiariscono ancora gli esperti - servivano soltanto ad assorbire una parte del peso da sostenere». Insomma: all'interno di lavori che dovevano essere veloci (2 mesi il tempo di cantierizzazione preventivato), con costi non particolarmente vistosi (150 mila euro), in una zona di acclarato valore archeologico (a poche centinaia di metri, le catacombe di Commodilla), gli operai dell'Acea che lavoravano con gli escavatori si trovano davanti resti romani; ne intuiscono il valore e chiamano la soprintendenza archeologica che ne certifica l'importanza. Ora cosa accadrà?
"Il nostro progetto originario dovrà essere consistemente rimodulato, nel rispetto di quanto previsto rispetto alla tutela del patrimonio archeologico".
E, davanti all'area del ritrovamento che conta 36 metri di lunghezza per 6 di larghezza, i tecnici della Soprintendenza dicono: «Continueremo a scavare ancora, per accertare il reale valore del ritrovamento e capire anche esattamente a cosa servissero queste mura che, rispetto ai due metri di altezza emersi finora, potrebbero essere alte anche il doppio, mentre l'Acea annuncia massima collaborazione al lavoro degli archeologi. E Andrea Catarci, minisindaco del municipio XI, conclude: «Mi piacerebbe che i ritrovamenti fossero un arricchimento per i luoghi dove sono stati rinvenuti, con un parco con panchine aperto a tutti, con la possibilità di capire per giovani e anziani la portata storica di straordinario valore dei resti che speriamo possano essere visibili e preservati nella loro interezza».
LE MURA Quelle trovate sono di sostruzione, per reggere un peso Catarci, mumcipio XI:”Un parco per mostrare quanto è stato trovato” -
I LAVORI Acea al lavoro da 3 settimane per 5O pali e 60 proiettori su commessa dal Comune -
L'EPOCA Resti risalenti al I secolo, a giudicare dalla misura dei cubilia, i mattoni ritrovati