Si cerca l'antica via Salaria sotto l'asfalto di via Veneto
Lilli Garrone
Corriere della Sera (Roma) 05/09/2006
E sotto Porta Pinciana potrebbe spuntare la Salaria vetus, l'antica via Salaria. «Lo sapremo nelle prossime 72 ore - afferma Mariarosaria Barbera, Ispettrice della Sovrintendenza archeologica statale -. Fin da questa mattina inizieremo i sondaggi in largo Fellini e in via Veneto». È una speranza, quasi una certezza. «Le cartografie di fine '800 ci dicono che passava in questo punto - prosegue l'archeologa - Bisogna vedere cosa è rimasto e in che condizioni si trova l'antico basolato». A rendere più forte l'attesa degli archeologi è la scoperta, due giorni fa, di una lastra di granito lunga poco più di tre metri che «potrebbe aver delimitato l'ingresso nord degli Horti Sallustiani - spiega Mariarosaria Barbera - Un granito di origine egiziana, con accanto un chiusino. È un ritrovamento che ci consente di ridisegnare un settore degli Horti di Sallustio, un verde ricco di opere d'arte. Non va dimenticato che da qui è entrato in Roma Alarico, re dei Visigoti: vi erano monumenti meravigliosi, statue di modello greco ed egiziano che hanno riempito i musei europei».
Ieri gli archeologi hanno apertoli «chiusino» accanto alla lastra di granito, e prelevato la terra per fare i rilievi stratigrafici. Poi un summit con il direttore dell'ufficio Città storica, l'architetto Rino Farina e l'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut, per decidere che fare dopo le ultime scoperte. Ma anche se verrà ritrovato l'antico basolato della Salaria vetus, i lavori in via Veneto andranno regolarmente avanti. «Bisogna vedere in che condizioni è - afferma Rino Farina - e in che modo renderlo compatibile per la risistemazione». È stato comunque escluso di conservare «a vista» la lastra di granito con un vetrata (si opacizza e crea problemi di umidità) o di lasciarla allo scoperto per timore di atti vandalici. Verrà ricoperta, ma il progetto attuale subirà un cambiamento nella forma della pavimentazione, sempre con pietre e materiali della tradizione romana, per indicare cosa «nasconde» il sottosuolo. E vi saranno pannelli illustrativi. «Sarà ancor più appassionante - afferma Roberto Morassut - la relazione non solo tra spazi, ma tra epoche diverse. Il progetto di via Veneto era già flessibile nelle previsioni: i lavori non dovrebbero subire ritardi».
Lilli Garrone
Corriere della Sera (Roma) 05/09/2006
E sotto Porta Pinciana potrebbe spuntare la Salaria vetus, l'antica via Salaria. «Lo sapremo nelle prossime 72 ore - afferma Mariarosaria Barbera, Ispettrice della Sovrintendenza archeologica statale -. Fin da questa mattina inizieremo i sondaggi in largo Fellini e in via Veneto». È una speranza, quasi una certezza. «Le cartografie di fine '800 ci dicono che passava in questo punto - prosegue l'archeologa - Bisogna vedere cosa è rimasto e in che condizioni si trova l'antico basolato». A rendere più forte l'attesa degli archeologi è la scoperta, due giorni fa, di una lastra di granito lunga poco più di tre metri che «potrebbe aver delimitato l'ingresso nord degli Horti Sallustiani - spiega Mariarosaria Barbera - Un granito di origine egiziana, con accanto un chiusino. È un ritrovamento che ci consente di ridisegnare un settore degli Horti di Sallustio, un verde ricco di opere d'arte. Non va dimenticato che da qui è entrato in Roma Alarico, re dei Visigoti: vi erano monumenti meravigliosi, statue di modello greco ed egiziano che hanno riempito i musei europei».
Ieri gli archeologi hanno apertoli «chiusino» accanto alla lastra di granito, e prelevato la terra per fare i rilievi stratigrafici. Poi un summit con il direttore dell'ufficio Città storica, l'architetto Rino Farina e l'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut, per decidere che fare dopo le ultime scoperte. Ma anche se verrà ritrovato l'antico basolato della Salaria vetus, i lavori in via Veneto andranno regolarmente avanti. «Bisogna vedere in che condizioni è - afferma Rino Farina - e in che modo renderlo compatibile per la risistemazione». È stato comunque escluso di conservare «a vista» la lastra di granito con un vetrata (si opacizza e crea problemi di umidità) o di lasciarla allo scoperto per timore di atti vandalici. Verrà ricoperta, ma il progetto attuale subirà un cambiamento nella forma della pavimentazione, sempre con pietre e materiali della tradizione romana, per indicare cosa «nasconde» il sottosuolo. E vi saranno pannelli illustrativi. «Sarà ancor più appassionante - afferma Roberto Morassut - la relazione non solo tra spazi, ma tra epoche diverse. Il progetto di via Veneto era già flessibile nelle previsioni: i lavori non dovrebbero subire ritardi».