martedì 17 marzo 2009

Si cerca l'antica via Salaria sotto l'asfalto di via Veneto

Si cerca l'antica via Salaria sotto l'asfalto di via Veneto
Lilli Garrone
Corriere della Sera (Roma) 05/09/2006

E sotto Porta Pinciana potrebbe spuntare la Salaria vetus, l'antica via Salaria. «Lo sapremo nelle prossime 72 ore - afferma Mariarosaria Barbera, Ispettrice della Sovrintendenza archeologica statale -. Fin da questa mattina inizieremo i sondaggi in largo Fellini e in via Veneto». È una speranza, quasi una certezza. «Le cartografie di fine '800 ci dicono che passava in questo punto - prosegue l'archeologa - Bisogna vedere cosa è rimasto e in che condizioni si trova l'antico basolato». A rendere più forte l'attesa degli archeologi è la scoperta, due giorni fa, di una lastra di granito lunga poco più di tre metri che «potrebbe aver delimitato l'ingresso nord degli Horti Sallustiani - spiega Mariarosaria Barbera - Un granito di origine egiziana, con accanto un chiusino. È un ritrovamento che ci consente di ridisegnare un settore degli Horti di Sallustio, un verde ricco di opere d'arte. Non va dimenticato che da qui è entrato in Roma Alarico, re dei Visigoti: vi erano monumenti meravigliosi, statue di modello greco ed egiziano che hanno riempito i musei europei».
Ieri gli archeologi hanno apertoli «chiusino» accanto alla lastra di granito, e prelevato la terra per fare i rilievi stratigrafici. Poi un summit con il direttore dell'ufficio Città storica, l'architetto Rino Farina e l'assessore all'Urbanistica Roberto Morassut, per decidere che fare dopo le ultime scoperte. Ma anche se verrà ritrovato l'antico basolato della Salaria vetus, i lavori in via Veneto andranno regolarmente avanti. «Bisogna vedere in che condizioni è - afferma Rino Farina - e in che modo renderlo compatibile per la risistemazione». È stato comunque escluso di conservare «a vista» la lastra di granito con un vetrata (si opacizza e crea problemi di umidità) o di lasciarla allo scoperto per timore di atti vandalici. Verrà ricoperta, ma il progetto attuale subirà un cambiamento nella forma della pavimentazione, sempre con pietre e materiali della tradizione romana, per indicare cosa «nasconde» il sottosuolo. E vi saranno pannelli illustrativi. «Sarà ancor più appassionante - afferma Roberto Morassut - la relazione non solo tra spazi, ma tra epoche diverse. Il progetto di via Veneto era già flessibile nelle previsioni: i lavori non dovrebbero subire ritardi».