Domus patrizia emerge dagli scavi fognali
Chiara Buccini
il Centro (Sulmona) 05/09/2006
SULMONA. Mentre le ruspe sono al lavoro per lo scavo della nuova rete fognaria di piazza Salvatore Tommasi, in pieno centro storico, torna alla luce un'antica domus romana, risalente al I-II secolo d.C. L'inaspettata scoperta, avvenuta ieri mattina, ha destato subito interesse e curiosità tra gli addetti ai lavori e i cittadini. Tra i reperti, a cui il trascorrere del tempo non ha rubato l'originaria bellezza, pavimenti in mosaico policromo e resti in muratura che conservano parti di affreschi. Sul cantiere sono arrivati gli addetti della Soprintendenza per i beni artistici, il Comune, intanto, ha bloccato i lavori.
Da ieri mattina gli archeologi sono al lavoro per restituire alla città una significativa testimonianza del passato. Gli splendidi mosaici, infatti, potrebbero appartenere alla domus patrizia sulmonese di cui Antonio De Nino parla in un trattato scritto nella seconda metà del 1800. Se si dovesse rinvenire anche il pavimento in basalto, citato più volte dallo storico peligno, i reperti di piazza Tommasi diventerebbero importantissimi per l'archeologia del territorio. «Si tratta di mosaici perfettamente conservati» sostiene la dottoressa Rosanna Tutori della Soprintendenza «difficilmente è possibile rinvenire reperti in questo stato di conservazione in un centro urbano. Da una prima analisi» aggiunge «notiamo che si tratta di una successione di ambienti, il che fa presupporre che la pavimentazione continui e, considerando la situazione, anche il resto dei mosaici, che attualmente sono coperti, dovrebbe essere ottimamente conservata». Una sorta di città segreta e antica che conserva il suo splendore mentre al di sopra si vive la Sulmona moderna. La pavimentazione in mosaico, rinvenuta a poco più di 2 metri di profondità, è stata realizzata con marmi pregiatissimi policromi, proprio la ricercatezza dei materiali e l'estensione dei mosaici confermerebbe che la domus sia appartenuta a una famiglia nobile. Secondo gli addetti della Soprintendenza la pavimentazione in mosaico dovrebbe quindi proseguire almeno fino all'ingresso della biblioteca comunale. Poco prima di mezzogiorno la dottoressa Tutori, i tecnici del Comune, l'assessore ai lavori pubblici Maria Grazia Del Cimmuto e il direttore del cantiere, l'ingegner Massimo Gerosolimo Porziella hanno svolto un sopralluogo per decidere le iniziative da mettere in atto per valorizzare la scoperta. Il Comune, per il momento, ha bloccato il cantiere e stabilito di deviare, seppur di pochi metri, la rete fognaria, mentre di concerto è stato deciso di proseguire lo scavo fino all'ingresso della biblioteca comunale. L'obiettivo è verificare la reale estensione dei mosaici. Se dovessero tornare alla luce altri resti non è esclusa la realizzazione di una pavimentazione in vetro per rendere visibile la domus. Un piccolo tesoro che valorizzerebbe il centro storico, ma che imporrebbe anche variazioni nella viabilità.
Chiara Buccini
il Centro (Sulmona) 05/09/2006
SULMONA. Mentre le ruspe sono al lavoro per lo scavo della nuova rete fognaria di piazza Salvatore Tommasi, in pieno centro storico, torna alla luce un'antica domus romana, risalente al I-II secolo d.C. L'inaspettata scoperta, avvenuta ieri mattina, ha destato subito interesse e curiosità tra gli addetti ai lavori e i cittadini. Tra i reperti, a cui il trascorrere del tempo non ha rubato l'originaria bellezza, pavimenti in mosaico policromo e resti in muratura che conservano parti di affreschi. Sul cantiere sono arrivati gli addetti della Soprintendenza per i beni artistici, il Comune, intanto, ha bloccato i lavori.
Da ieri mattina gli archeologi sono al lavoro per restituire alla città una significativa testimonianza del passato. Gli splendidi mosaici, infatti, potrebbero appartenere alla domus patrizia sulmonese di cui Antonio De Nino parla in un trattato scritto nella seconda metà del 1800. Se si dovesse rinvenire anche il pavimento in basalto, citato più volte dallo storico peligno, i reperti di piazza Tommasi diventerebbero importantissimi per l'archeologia del territorio. «Si tratta di mosaici perfettamente conservati» sostiene la dottoressa Rosanna Tutori della Soprintendenza «difficilmente è possibile rinvenire reperti in questo stato di conservazione in un centro urbano. Da una prima analisi» aggiunge «notiamo che si tratta di una successione di ambienti, il che fa presupporre che la pavimentazione continui e, considerando la situazione, anche il resto dei mosaici, che attualmente sono coperti, dovrebbe essere ottimamente conservata». Una sorta di città segreta e antica che conserva il suo splendore mentre al di sopra si vive la Sulmona moderna. La pavimentazione in mosaico, rinvenuta a poco più di 2 metri di profondità, è stata realizzata con marmi pregiatissimi policromi, proprio la ricercatezza dei materiali e l'estensione dei mosaici confermerebbe che la domus sia appartenuta a una famiglia nobile. Secondo gli addetti della Soprintendenza la pavimentazione in mosaico dovrebbe quindi proseguire almeno fino all'ingresso della biblioteca comunale. Poco prima di mezzogiorno la dottoressa Tutori, i tecnici del Comune, l'assessore ai lavori pubblici Maria Grazia Del Cimmuto e il direttore del cantiere, l'ingegner Massimo Gerosolimo Porziella hanno svolto un sopralluogo per decidere le iniziative da mettere in atto per valorizzare la scoperta. Il Comune, per il momento, ha bloccato il cantiere e stabilito di deviare, seppur di pochi metri, la rete fognaria, mentre di concerto è stato deciso di proseguire lo scavo fino all'ingresso della biblioteca comunale. L'obiettivo è verificare la reale estensione dei mosaici. Se dovessero tornare alla luce altri resti non è esclusa la realizzazione di una pavimentazione in vetro per rendere visibile la domus. Un piccolo tesoro che valorizzerebbe il centro storico, ma che imporrebbe anche variazioni nella viabilità.