sabato 19 aprile 2008

Torna a Ostia Antica il sarcofago “salvato”

Torna a Ostia Antica il sarcofago “salvato”
di GIULIO MANCINI
Venerdì 18 Aprile 2008 IL MESSAGGERO

Il museo straniero destinatario di quel preziosissimo reperto avrebbe pagato non meno di un milione e mezzo di euro. La Guardia di Finanza, però, è arrivata prima dei compratori, sorprendendo i tombaroli mentre lo avevano appena portato alla luce ”spolverandolo” del mezzo metro di terra che lo copriva.
Il pregiatissimo ”Sarcofago delle Muse” è stato consegnato ieri dalle fiamme gialle alla Soprintendenza di Ostia. Verrà esposto nel museo ostiense non distante dalla Dea Alata, preziosissimo simbolo dei ritrovamenti archeologici del litorale. Scolpito nel marmo greco, il sepolcro è lungo 174 centimetri e largo 44 e risale al II secolo dopo Cristo. È in uno stato di eccezionale conservazione ed al suo interno presentava intatta sia la salma che il suo corredo funerario, allo studio presso il museo antropologico ”Pigorini” di Roma.
La tomba era a 30-40 centimetri sotto il piano di campagna in un terreno di proprietà della Regione Lazio in locazione ad un contadino a ridosso della necropoli romana di Isola Sacra. Si trattava di una sepoltura di un nobile dell’epoca, quasi certamente uno scrittore e in questo senso già dai prossimi giorni, quando si procederà ad uno scavo sistematico dell’area, potrebbero arrivare importanti novità.
A mettere sulle tracce del reperto i finanzieri del gruppo Tutela patrimonio archeologico erano state a novembre 2007 voci di un’importante vendita da parte di un mediatore internazionale. Risalendo la filiera dell’ambiente, le fiamme gialle sono giunte al terreno interessato dallo scavo. Dopo 48 ore di appostamento ininterrotto, il 7 febbraio i tombaroli sono stati colti in flagranza mentre stavano recuperando l’opera. Probabilmente il sarcofago per essere meglio trafugato sarebbe stato fatto a pezzi. Il proprietario del terreno e due operai sono stati denunciati: rischiano una multa. «Non è previsto l’arresto neanche il flagranza e, comunque, i tombaroli rischiano molto meno di chi viene sorpreso a rubare un autoradio» si amareggia il sostituto procuratore Giorgio Paolo Ferri che segue l’inchiesta per individuare l’istituzione estera acquirente.