Nuovi misteri della Tadinum Romana
CHIARA GIOMBINI
Il Giornale dell'Umbria 23/09/2007
Gualdo. E' terminata ieri la quarta campagna di scavi archeologici in località Taino organizzata dall'Università degli studi di Perugia in collaborazione con il Comune di Gualdo Tadino e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria. Le ultime fasi delle ricerche, iniziate nel luglio scorso, hanno consentito di identificare una lunga continuità di vita dell'insediamento fino al V secolo d.C.; dal periodo romano a quello longobardo. Ma c'è di più: sono emerse delle evidenze di vita prima dell'insediamento romano. Sono state inoltre recuperate numerose e rilevanti epigrafi latine, alcune delle quali attestano l'esistenza, nell'area della città, di un tempio dedicato ad Èrcole. La scoperta riveste una notevole importanza poiché attesta l'esistenza di un importante edificio pubblico (forse il Foro dove venivano espletate le funzioni politiche).
Dopo le terme e la domus, riscoperte nei primi due anni di scavi, l'anno scorso è emerso un complesso edilizio con un sacello di Ercole, l'area che ospitava il mercato del bestiame ed una domus con zona termale. Di eccezionale interesse una piscina con uno stupendo pavimento a mosaico raffigurante il dio del mare Nettuno. E quest'estate sono stati riportati in luce anche altri due mosaici: un amorino raffigurato mentre porge uno specchio a Venere e una scena di pugilato.
"In questa ultima campagna-spiega il direttore dei lavori Si-mone Sisani - si è scavato su un'area di 2mila mq e sono venute alla luce anche delle informazioni su quella che era la Tadinum prima dell'insediamento romano. Forse, visti i ritrovamenti (prodotti in ceramica Falisca e buccheri) si tratta di una necropoli. In un'altra zona dello scavo, di 1600 mq di estensione, c'è la grande domus suddivisa in un settore abitativo e uno termale". Di grande suggestione e importanza gli ambienti dove venivano attivate le caldaie per riscaldare l'acqua delle terme e le zone della domus dotate di un vero e proprio impianto di riscaldamento: delle concomerazioni sotterranee dove entrava l'aria calda.
Il prof. Paolo Braconi dell'università di Perugia ha sottolineato che quanto finora emerso "è solo l'inizio della conoscenza di un'area molto vasta". Per con-tnuare a scavare e per musealiz-zare il sito archeologico - come è intenzione dell'amministrazione comunale - sono necessari consistenti finanziamenti. "Il Comune - ha sottolineato il sindaco Scassellati - continuerà ad investirci. Intanto è prioritaria l'acquisizione dei terreni privati e la revisione della viabilità". Confermando l'impegno dell'amministrazione comunale, il primo cittadino, ha annunciato che ha richiesto anche l'intervento finanziario del Ministero per i Beni culturali". Così come si è impegnata in tal senso anche la soprintendente Mariarosaria Salvatore. Altra opportunità - ha sottolineato la soprintendente Laura Bonomi - può essere quella data dal progetto Flaminia che riguarda quattro regioni. Il prof. Braconi per finanziare il progetto ha proposto quella che ha definito una sfida: "utilizzare l'energia solare (fotovoltaico) ponendo dei pannelli sulle coperture degli scavi.
Si cercano insomma forme di finanziamento per continuare questa importante, coinvolgente avventura storica. Il sindaco, per questo, ha lanciato un appello alle imprese private "affinchè collaborino perché la Tadinum può essere la seconda Carsulae dell'Umbria".
CHIARA GIOMBINI
Il Giornale dell'Umbria 23/09/2007
Gualdo. E' terminata ieri la quarta campagna di scavi archeologici in località Taino organizzata dall'Università degli studi di Perugia in collaborazione con il Comune di Gualdo Tadino e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria. Le ultime fasi delle ricerche, iniziate nel luglio scorso, hanno consentito di identificare una lunga continuità di vita dell'insediamento fino al V secolo d.C.; dal periodo romano a quello longobardo. Ma c'è di più: sono emerse delle evidenze di vita prima dell'insediamento romano. Sono state inoltre recuperate numerose e rilevanti epigrafi latine, alcune delle quali attestano l'esistenza, nell'area della città, di un tempio dedicato ad Èrcole. La scoperta riveste una notevole importanza poiché attesta l'esistenza di un importante edificio pubblico (forse il Foro dove venivano espletate le funzioni politiche).
Dopo le terme e la domus, riscoperte nei primi due anni di scavi, l'anno scorso è emerso un complesso edilizio con un sacello di Ercole, l'area che ospitava il mercato del bestiame ed una domus con zona termale. Di eccezionale interesse una piscina con uno stupendo pavimento a mosaico raffigurante il dio del mare Nettuno. E quest'estate sono stati riportati in luce anche altri due mosaici: un amorino raffigurato mentre porge uno specchio a Venere e una scena di pugilato.
"In questa ultima campagna-spiega il direttore dei lavori Si-mone Sisani - si è scavato su un'area di 2mila mq e sono venute alla luce anche delle informazioni su quella che era la Tadinum prima dell'insediamento romano. Forse, visti i ritrovamenti (prodotti in ceramica Falisca e buccheri) si tratta di una necropoli. In un'altra zona dello scavo, di 1600 mq di estensione, c'è la grande domus suddivisa in un settore abitativo e uno termale". Di grande suggestione e importanza gli ambienti dove venivano attivate le caldaie per riscaldare l'acqua delle terme e le zone della domus dotate di un vero e proprio impianto di riscaldamento: delle concomerazioni sotterranee dove entrava l'aria calda.
Il prof. Paolo Braconi dell'università di Perugia ha sottolineato che quanto finora emerso "è solo l'inizio della conoscenza di un'area molto vasta". Per con-tnuare a scavare e per musealiz-zare il sito archeologico - come è intenzione dell'amministrazione comunale - sono necessari consistenti finanziamenti. "Il Comune - ha sottolineato il sindaco Scassellati - continuerà ad investirci. Intanto è prioritaria l'acquisizione dei terreni privati e la revisione della viabilità". Confermando l'impegno dell'amministrazione comunale, il primo cittadino, ha annunciato che ha richiesto anche l'intervento finanziario del Ministero per i Beni culturali". Così come si è impegnata in tal senso anche la soprintendente Mariarosaria Salvatore. Altra opportunità - ha sottolineato la soprintendente Laura Bonomi - può essere quella data dal progetto Flaminia che riguarda quattro regioni. Il prof. Braconi per finanziare il progetto ha proposto quella che ha definito una sfida: "utilizzare l'energia solare (fotovoltaico) ponendo dei pannelli sulle coperture degli scavi.
Si cercano insomma forme di finanziamento per continuare questa importante, coinvolgente avventura storica. Il sindaco, per questo, ha lanciato un appello alle imprese private "affinchè collaborino perché la Tadinum può essere la seconda Carsulae dell'Umbria".