Roma - Dal 9 marzo riapre la Casa di Augusto
Unità ediz. Roma, 4 marzo 2008
È il monumento più importante del colle Palatino, che vanta le espressioni più alte dell'arte romana della fine del I secolo a.C. È la Casa di Augusto che aprirà al pubblico da lunedì 10 marzo, ma con un'anteprima prevista per domenica 9 marzo, dopo un vasto intervento di restauro (non ancora conclusosi e che sta proseguendo con la Casa di Livia) che ha interessato l'intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino. Concepita per la prima volta come residenza imperiale e privata allo stesso tempo, la Domus Augusti, nelle sue fasi costruttive sul pendio meridionale del colle, finì col raggiungere i dodicimila metri quadrati, compresi i templi fatti erigere dall'imperatore. Ma il suo più grande prestigio è legato ai capolavori pittorici che ne rivestivano le pareti, il maggior complesso pittorico di secondo stile che si sia recuperato in questi ultimi decenni. L'area che riaprirà al pubblico, con una vista consentita a piccoli gruppi di 5 persone alla volta per motivi di sicurezza e conservazione, su cui si sono concentrati gli ultimi due anni di lavori con un finanziamento di 1.790.000 euro è quella del peristilio (giardino porticato a colonne).
Unità ediz. Roma, 4 marzo 2008
È il monumento più importante del colle Palatino, che vanta le espressioni più alte dell'arte romana della fine del I secolo a.C. È la Casa di Augusto che aprirà al pubblico da lunedì 10 marzo, ma con un'anteprima prevista per domenica 9 marzo, dopo un vasto intervento di restauro (non ancora conclusosi e che sta proseguendo con la Casa di Livia) che ha interessato l'intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino. Concepita per la prima volta come residenza imperiale e privata allo stesso tempo, la Domus Augusti, nelle sue fasi costruttive sul pendio meridionale del colle, finì col raggiungere i dodicimila metri quadrati, compresi i templi fatti erigere dall'imperatore. Ma il suo più grande prestigio è legato ai capolavori pittorici che ne rivestivano le pareti, il maggior complesso pittorico di secondo stile che si sia recuperato in questi ultimi decenni. L'area che riaprirà al pubblico, con una vista consentita a piccoli gruppi di 5 persone alla volta per motivi di sicurezza e conservazione, su cui si sono concentrati gli ultimi due anni di lavori con un finanziamento di 1.790.000 euro è quella del peristilio (giardino porticato a colonne).