ROMA - SCOPERTE -
L'archeologia conferma il mito "Così l'Urbe fu fondata nel 753"
21 FFB 2005 , Il messaggero
FIRENZE — Dice che, in questi venti anni di scavi al Foro romano, si è sentito un po' come Schliemann: «Lui scoprì Troia da mercante; io sono un addetto ai lavori, ma in fondo l'impulso che mi ha spinto a questo lunga impresa è stato lo stesso: la volontà di vederci chiaro». E la verità, per Andrea Carandini, è arrivata con tutta la sua forza: la scoperta del palazzo dei Re di Roma e di altri reperti che confermano la data di nascita dell'Urbe, il 753 a.C, come vuole la tradizione. Lo studioso, docente di archeologia classica all'università La Sapienza, uno dei massimi studiosi della Roma delle origini, l'ha raccontata ieri al Palazzo dei Congressi di Firenze, in occasione del quinto incontro nazionale dì Archelogia Viva, la rivista pubblicata dalla casa editri-ce Giunti: ogni due mesi, entra nelle case di 45 mila lettori.
Scendendo nel ventre del colle Palatino, Carandini si è ritrovato davanti un ediiìcioampio345 metri quadri, di cui 105 coperti e 240 di cortile. A questo maestoso, sontuoso palazzo si accedeva da un ingresso sostenuto da colonne di legno intonacate d'argilla e col pavimento in scaglie in tufo; da lì si passava ad un salone dove si svolgevano banchetti.. Rifinita con ceramiche e arredi pregiati, quella grande stanza era il cuore della reggia costruita accanto a santuario di Vesta, fuori dalle mura palatine. Sul lato opposto del palazzo, una grande capanna ovale con due focolari: era la casa delle Vestali, le sacerdotesse dedicate al culto di Vesta, coloro che dovevano vegliare il fuoco sacre affinché non si spengesse mai Un'altra scoperta che ha provocato un tuffo al cuore in Carandini. Infine, durante l'ultima campagna di scavo, è affiorata una pavimentazione del Foro ben più antica di quella conosciuta, quindi risalente almeno al VIII secolo a. C. Una grande piazza dove si adunava il popolo, dove si discuteva e si faceva politica? E molto probabile, fatto sta che h presenza della reggia, della casa che ospitava le vestali e del grande spazio all'aperto fanno pensare alla presenza di una vera e proprie città con i suoi edifici religiosi, d: potere, i suoi luoghi pubblici, situata tra l'altro proprio nella zona dove sorge il Foro che tutti conosciamo, ma ben più antica: «Questi dati archeologici relativi alla fondazione dell'Urbe — afferma Carandini — convergono con le notizie tramandate dalla tradizione. La leggenda, come tutti sappiamo, situa la nascita di Roma nel 753 a.C. e adesso siamo in grado di confermare che la fondazione sarebbe avvenuta proprio intorno alla metà del Vili secolo». Datazione che, proprio perché appartenente al mito, molti studiosi hanno sempre guardato con sospetto, considerandola poco credibile. Gli antichi, invece, avevano ragione.
L'archeologia conferma il mito "Così l'Urbe fu fondata nel 753"
21 FFB 2005 , Il messaggero
FIRENZE — Dice che, in questi venti anni di scavi al Foro romano, si è sentito un po' come Schliemann: «Lui scoprì Troia da mercante; io sono un addetto ai lavori, ma in fondo l'impulso che mi ha spinto a questo lunga impresa è stato lo stesso: la volontà di vederci chiaro». E la verità, per Andrea Carandini, è arrivata con tutta la sua forza: la scoperta del palazzo dei Re di Roma e di altri reperti che confermano la data di nascita dell'Urbe, il 753 a.C, come vuole la tradizione. Lo studioso, docente di archeologia classica all'università La Sapienza, uno dei massimi studiosi della Roma delle origini, l'ha raccontata ieri al Palazzo dei Congressi di Firenze, in occasione del quinto incontro nazionale dì Archelogia Viva, la rivista pubblicata dalla casa editri-ce Giunti: ogni due mesi, entra nelle case di 45 mila lettori.
Scendendo nel ventre del colle Palatino, Carandini si è ritrovato davanti un ediiìcioampio345 metri quadri, di cui 105 coperti e 240 di cortile. A questo maestoso, sontuoso palazzo si accedeva da un ingresso sostenuto da colonne di legno intonacate d'argilla e col pavimento in scaglie in tufo; da lì si passava ad un salone dove si svolgevano banchetti.. Rifinita con ceramiche e arredi pregiati, quella grande stanza era il cuore della reggia costruita accanto a santuario di Vesta, fuori dalle mura palatine. Sul lato opposto del palazzo, una grande capanna ovale con due focolari: era la casa delle Vestali, le sacerdotesse dedicate al culto di Vesta, coloro che dovevano vegliare il fuoco sacre affinché non si spengesse mai Un'altra scoperta che ha provocato un tuffo al cuore in Carandini. Infine, durante l'ultima campagna di scavo, è affiorata una pavimentazione del Foro ben più antica di quella conosciuta, quindi risalente almeno al VIII secolo a. C. Una grande piazza dove si adunava il popolo, dove si discuteva e si faceva politica? E molto probabile, fatto sta che h presenza della reggia, della casa che ospitava le vestali e del grande spazio all'aperto fanno pensare alla presenza di una vera e proprie città con i suoi edifici religiosi, d: potere, i suoi luoghi pubblici, situata tra l'altro proprio nella zona dove sorge il Foro che tutti conosciamo, ma ben più antica: «Questi dati archeologici relativi alla fondazione dell'Urbe — afferma Carandini — convergono con le notizie tramandate dalla tradizione. La leggenda, come tutti sappiamo, situa la nascita di Roma nel 753 a.C. e adesso siamo in grado di confermare che la fondazione sarebbe avvenuta proprio intorno alla metà del Vili secolo». Datazione che, proprio perché appartenente al mito, molti studiosi hanno sempre guardato con sospetto, considerandola poco credibile. Gli antichi, invece, avevano ragione.