Palatino. Il metodo e i mezzi
Andrea Carandini
Corriere della Sera - cronaca Roma 17/2/2006
Tra i re di Roma e i despoti orientali la differenza è che i primi agivano davanti ai Comizi e i secondi in palazzi segreti. Anche nelle democrazie esistono modi di agire assoluti e altri aperti a controllo e contributo dell'opinione. Ieri il ministro Buttiglione. il capo Dipartimento Sicilia., il soprintendente Bottini e il professor Croci hanno esposto lo stato della questione «Palatino». Il monte sta male. Non basta chiedere una legge speciale per Roma, che senza consenso mai verrà e comunque, non è imminente. Scegliere un metodo prima di operare, di mettere in campo tutte le conoscenze, lasciando a un professionista come Croci l'individuazione delle priorità è stata una bella idea. Per risolvere il problema servirebbero 130 milióni di euro in 10 anni; per ora ne sono stati erogati 60 distribuiti in 15 anni, per cui lo sforzo andrà raddoppiato, ma si comincia.
Si vuole portare a maturazione un monitoraggio iniziato anni fa, con maggiore determinazione scientifica, e arrivare a una «manutenzione programmata» del Palatino. Al monitoraggio il soprintendente intende affiancare un'individuazione dei monumenti invisibili e visibili, che rappresenta il risvolto storico-archeologico del problema, per cui avremmo finalmente un'anagrafe valida per la conoscenza, la tutela e il turismo (oggi il Palatino è incomprensibile). Qui La Sapienza, potrà dare un secondo contributo che insieme al primo andrà ad affiancarsi all'opera eroica dei funzionari.
Il Palatino, con il Colosseo, rappresenta la principale fonte di introito per l'Ufficio, che incassa 26 mila euro annui circa. Inoltre i visitatori sono cresciuti negli ultimi tre anni del 6, del 13 e dell'11%. Quando la Casa di Augusto e S. Maria Antiqua con il Santuario di Vesta verranno aperti al pubblico c'è da prevedere ulteriori incrementi. È parso ragionevole al ministro che tali valorizzazioni meriterebbero il premio di un biglietto.
Croci affronta il problema globalmente al fine di migliorare la fruizione dell'immane complesso. Prima sua intenzione è abbattere i «picchi» del rischio. Questi interventi urgenti incideranno su un 10% del totale. Ciò consentirà di mettere in sicurezza e riaprire altre aree del Palatino. Sarà un lavoro senza gloria ma straordinariamente meritevole. Per questo, i funzionari della Soprintendenza dovranno lavorare, anche la notte, e questo non è giusto! Croci ha fatto l'esempio del muraglione di fronte a Venere e Roma che, isolato, svolge oggi la funzione impropria di struttura di contenimento del monte; ma non si conosce lo spessore della struttura, per cui i coefficienti della valutazione espressa sono poco attendibili. Scavi a fini conoscitivi e strutturali saranno benvenuti.
Andrea Carandini
Corriere della Sera - cronaca Roma 17/2/2006
Tra i re di Roma e i despoti orientali la differenza è che i primi agivano davanti ai Comizi e i secondi in palazzi segreti. Anche nelle democrazie esistono modi di agire assoluti e altri aperti a controllo e contributo dell'opinione. Ieri il ministro Buttiglione. il capo Dipartimento Sicilia., il soprintendente Bottini e il professor Croci hanno esposto lo stato della questione «Palatino». Il monte sta male. Non basta chiedere una legge speciale per Roma, che senza consenso mai verrà e comunque, non è imminente. Scegliere un metodo prima di operare, di mettere in campo tutte le conoscenze, lasciando a un professionista come Croci l'individuazione delle priorità è stata una bella idea. Per risolvere il problema servirebbero 130 milióni di euro in 10 anni; per ora ne sono stati erogati 60 distribuiti in 15 anni, per cui lo sforzo andrà raddoppiato, ma si comincia.
Si vuole portare a maturazione un monitoraggio iniziato anni fa, con maggiore determinazione scientifica, e arrivare a una «manutenzione programmata» del Palatino. Al monitoraggio il soprintendente intende affiancare un'individuazione dei monumenti invisibili e visibili, che rappresenta il risvolto storico-archeologico del problema, per cui avremmo finalmente un'anagrafe valida per la conoscenza, la tutela e il turismo (oggi il Palatino è incomprensibile). Qui La Sapienza, potrà dare un secondo contributo che insieme al primo andrà ad affiancarsi all'opera eroica dei funzionari.
Il Palatino, con il Colosseo, rappresenta la principale fonte di introito per l'Ufficio, che incassa 26 mila euro annui circa. Inoltre i visitatori sono cresciuti negli ultimi tre anni del 6, del 13 e dell'11%. Quando la Casa di Augusto e S. Maria Antiqua con il Santuario di Vesta verranno aperti al pubblico c'è da prevedere ulteriori incrementi. È parso ragionevole al ministro che tali valorizzazioni meriterebbero il premio di un biglietto.
Croci affronta il problema globalmente al fine di migliorare la fruizione dell'immane complesso. Prima sua intenzione è abbattere i «picchi» del rischio. Questi interventi urgenti incideranno su un 10% del totale. Ciò consentirà di mettere in sicurezza e riaprire altre aree del Palatino. Sarà un lavoro senza gloria ma straordinariamente meritevole. Per questo, i funzionari della Soprintendenza dovranno lavorare, anche la notte, e questo non è giusto! Croci ha fatto l'esempio del muraglione di fronte a Venere e Roma che, isolato, svolge oggi la funzione impropria di struttura di contenimento del monte; ma non si conosce lo spessore della struttura, per cui i coefficienti della valutazione espressa sono poco attendibili. Scavi a fini conoscitivi e strutturali saranno benvenuti.