lunedì 14 dicembre 2009

A Vetulonia festa per la riconsegna della spada di Enea

A Vetulonia festa per la riconsegna della spada di Enea
Enrico Giovannelli
12-12-09, IL TIRRENO Grosseto

Appuntamento da non perdere stamani al museo Isidoro Falchi di Vetulonia: dalle 11, spettacolo con 40 figuranti nell’ambito del gemellaggio tra il museo di Vetulonia e quelli laziali di Alatri e di Lavinium, sarà il preludio alla restituzione della spada di Enea, insieme anche all’oinochoe. Cioè la splendida brocca in questi mesi custodita nel museo castiglionese per la mostra “Sovrani Etruschi dei due mari”. Per la direttrice del museo, Simona Rafanelli, è la fine di un primo percorso intrapreso con i colleghi laziali: «Con i direttori Maria Luisa Bruto di Lavinium e Luca Attenni di Alatri abbiamo pensato a un evento che portasse il museo al centro dell’animazione del paese, che coinvolgesse il pubblico in modo emozionante. Nell’occasione saranno illustrate anche le aree territoriali di questi due musei laziali con i quali da quasi un anno abbiamo instaurato una collaborazione, che ha già dato vita a una serie di eventi e che ha portato visitatori e appassionati alle diverse strutture». A proporre lo spettacolo l’associazione culturale Tyrrhenum di Pomezia, di cui è presidente Gianni Di Spirito; seguiranno letture di testi classici a cura del Teatro Studio di Grosseto con gli attori Daniela Marretti, Luca Pierini, Enrica Pistolesi e Mirio Tozzini. Alle 12.30 cerimonia drammatizzata di riconsegna dei reperti archeologici concessi in deposito dai musei di Lavinium e Alatri: la spada di Enea e l’oinochoe. Seguirà una performance musicale col gruppo folkloristico “Aria di casa nostra” di Alatri, e alle 13 la direttrice Rafanelli illustrerà al pubblico il museo. Infine, alle 13.30, il buffet nei locali del museo archeologico a cura del ristorante La Vecchia Cantina di Vetulonia, con prodotti locali di Alatri a cura del ristorante La Conca della città frusinate. Grande soddisfazione anche per Sandra Mainetti, assessore alla cultura: «Questo evento rappresenta una meritata accoglienza per i musei laziali, che ci hanno permesso di custodire per alcuni mesi un reperto avvolto nella leggenda e un altro di straordinaria bellezza».
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nota: nel disegno Enea.