Scoperta nel Sinis una statuetta della Roma pre-imperiale
31/12/2005 Giornale di Sardegna
A rc h e o l o g i a
Scoperta nel Sinis una statuetta della Roma pre-imperiale. È un bronzetto al to tredici centimetri che riaccende il dibattito tra gli studiosi. di Maria Obinu Una dea tra rovi e misteri nel quale è nata. Intorno al reperto, per ora, c'è uno stretto riserbo. Unica cosa certa è che si tratta di una figura femminile, con tutta probabilità rappresenta una dea dell'Olimpo romano. La donna raffigurata è vestita solo dell'him anti on, una sorta di mantello non raro soprattutto nell'iconografia greca e nelle mani non stringe alcun oggetto.
La necropoli di Tharros
Una piccola statua bronzea, con tutta probabilità databile al periodo della Roma pre imperiale. È questo l'ultimo reperto archeologico restituito dal Sinis. La zona, ricca di storia, ancora una volta offre testimonianze del suo passato. La scoperta questa volta è stata effettuata dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Oristano. La piccola statua, alta circa 13 centimetri, è stata rinvenuta a Capo San Marco, poco distante dalla necropoli della città fenicia di Tharros. Non è escluso che nella stessa zona possano, in questi giorni, essere ritrovati altri importanti reperti, anche perchè l'operazione delle Fiamme Gialle non si è ancora conclusa.
LA STATUA, già in mano al curatore e responsabile dell'antiquarium arborense di Oristano, professor Raimondo Zucca, dovrà ora essere datata con esattezza, così come va accertato anche il contesto culturale menti si dovrà capire chi la statuina dovesse rappresentare. Di sicuro il suo ritrovamento è importante soprattutto perché statue bronzee femminili nella storia della Sardegna romana sono piuttosto rare. Un reperto archeologico simile fu ritrovato nel 1857 sempre nella zona del Sinis, a Zerrei. La scoperta in quel caso venne fatta da un gentiluomo della zona, Beniamino Orrù di San Vero Milis. La piccola figura in bronzo rappresentata la dea Flora e fu rinvenuta poco distante dal luogo nel quale sorgeva un vero e propio santuario, i cui resti ancora oggi sono visibili. Altri oggetti simili furono portati alla luce all'inizio del secolo scorso a Fordongianus. Anche in quel caso vennero scoperte statue di bronzo rappresentanti divinità maschili e una dea femminile, Minerva. Più ricco di testimonianze analoghe invece il tempio di Antas, nell'Iglesiente. Il ritrovamento della statuina riaccende il dibattito culturale e politico sorto tra i comuni di Oristano e Cabras sul luogo più indicato nel quale far sorgere un museo del periodo fenicio, punico e romano che la Regione intende promuovere nell'Oristanese. Ancora una volta il Comune lagunare potrà vantare il fatto che la maggior parte dei reperti di quelle epoche proviene dal proprio territorio e la gran parte di essi si trova nei musei di Cagliari o Sassari.
31/12/2005 Giornale di Sardegna
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Scoperta nel Sinis una statuetta della Roma pre-imperiale. È un bronzetto al to tredici centimetri che riaccende il dibattito tra gli studiosi. di Maria Obinu Una dea tra rovi e misteri nel quale è nata. Intorno al reperto, per ora, c'è uno stretto riserbo. Unica cosa certa è che si tratta di una figura femminile, con tutta probabilità rappresenta una dea dell'Olimpo romano. La donna raffigurata è vestita solo dell'him anti on, una sorta di mantello non raro soprattutto nell'iconografia greca e nelle mani non stringe alcun oggetto.
La necropoli di Tharros
Una piccola statua bronzea, con tutta probabilità databile al periodo della Roma pre imperiale. È questo l'ultimo reperto archeologico restituito dal Sinis. La zona, ricca di storia, ancora una volta offre testimonianze del suo passato. La scoperta questa volta è stata effettuata dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Oristano. La piccola statua, alta circa 13 centimetri, è stata rinvenuta a Capo San Marco, poco distante dalla necropoli della città fenicia di Tharros. Non è escluso che nella stessa zona possano, in questi giorni, essere ritrovati altri importanti reperti, anche perchè l'operazione delle Fiamme Gialle non si è ancora conclusa.
LA STATUA, già in mano al curatore e responsabile dell'antiquarium arborense di Oristano, professor Raimondo Zucca, dovrà ora essere datata con esattezza, così come va accertato anche il contesto culturale menti si dovrà capire chi la statuina dovesse rappresentare. Di sicuro il suo ritrovamento è importante soprattutto perché statue bronzee femminili nella storia della Sardegna romana sono piuttosto rare. Un reperto archeologico simile fu ritrovato nel 1857 sempre nella zona del Sinis, a Zerrei. La scoperta in quel caso venne fatta da un gentiluomo della zona, Beniamino Orrù di San Vero Milis. La piccola figura in bronzo rappresentata la dea Flora e fu rinvenuta poco distante dal luogo nel quale sorgeva un vero e propio santuario, i cui resti ancora oggi sono visibili. Altri oggetti simili furono portati alla luce all'inizio del secolo scorso a Fordongianus. Anche in quel caso vennero scoperte statue di bronzo rappresentanti divinità maschili e una dea femminile, Minerva. Più ricco di testimonianze analoghe invece il tempio di Antas, nell'Iglesiente. Il ritrovamento della statuina riaccende il dibattito culturale e politico sorto tra i comuni di Oristano e Cabras sul luogo più indicato nel quale far sorgere un museo del periodo fenicio, punico e romano che la Regione intende promuovere nell'Oristanese. Ancora una volta il Comune lagunare potrà vantare il fatto che la maggior parte dei reperti di quelle epoche proviene dal proprio territorio e la gran parte di essi si trova nei musei di Cagliari o Sassari.