lunedì 7 dicembre 2009

In una tomba la Roma prima di Roma

In una tomba la Roma prima di Roma
LI. MA.
il manifesto 21/1/2006

La leggenda narra che Roma fu fondata nel 753 a.C. da Romolo e Remo, i figli gemelli di Marte, dio della guerra, che furono allattati da un lupa dei boschi. Ma ora la «Roma prima di Roma», la sua protostoria, assumono contorni sempre meno confusi. E la città prima di Romolo restituisce tracce e testimonianze di un passato che va sempre di più retrodatandosi. Quando le pendici dei sette colli - boscosi sulla sommità, paludosi in basso, esposti ai capricci del Tevere -, erano abitati da piccole comunità dedite alla pastorizia e all'agricoltura, che impastavano vasi e suppellettili d'argilla con le mani perché non conoscevano ancora l'uso del tornio, che vivevano in capanne di legno, in piccoli villaggi sparsi. Periodo di passaggio tra l'età del bronzo e la prima età del ferro, epoca tra le misteriose, quando - mentre crollava l'impero Ittita e il mondo miceneo - le capanne di Roma non erano ancora una città e il divario con le culture coeve dell'Egitto, della Grecia e dell'Anatolia e del Vicino Oriente era enorme.
Già nel 1999 erano state riportate alla luce quattro tombe a incenerizione, una delle quali di un bambino e alcune parzialmente saccheggiate, che risalivano a un secolo prima della fondazione della città. Ma ora, dopo la scoperta di due giorni fa, il tempo di Roma si volge ancora più indietro nel tempo, fino a tremila anni fa. E infatti sicuramente uno dei ritrovamenti più antichi fatti a Roma, la tomba datata tra la fine dell'XI e l'inizio del X secolo a.C. rinvenuta nel Foro di Cesare. Sepoltura forse di un capo clan, di certo di un esponente di spicco della comunità che viveva alle pendici del colle del Campidoglio all'epoca unito da un crinale al Quirinale. Era «nascosta» a meno di un metro di profondità, a due passi dai Fori Imperiali. A forma di pozzo, in fondo al quale era collocata una teca in pietra raffigurante una capanna stilizzata che custodiva il corredo: ovvero un'urna cineraria e altri otto vasi di impasto, accanto a resti di ossa di animali e a oggetti in miniatura in bronzo, in particolare armi, Con l'ipotesi, la speranza, di trovarsi di fronte al primo tassello di una più vasta necropoli custodita nei secoli sotto l'area del Foro Romano. «È probabile che la tomba facesse parte degli insediamenti sorti sull'Arce capitolina, la collina tagliata da Cesare per realizzare il Foro. Sono convinto che gli scavi porteranno alla luce altre tombe» ha infatti commentato con entusiasmo Eugenio La Rocca, soprintendente ai beni culturali del comune di Roma.
Un ritrovamento che non è avvenuto per caso ma è il frutto di un lavoro sistematico che da anni si sta portando avanti in questa area che, c'è da scommetterci, riserverà altre sorprese.