Dietro il limes si estendono i territori dei Mattiaci e dei Suebi Nicreti. Dietro il limes retico fioriscono numerosi piccoli vici; vici più grandi si trovano invece sulla sponda settentrionale del Danubio. Wiesbaden e Baden-Baden sono i centri termali delle legioni di stanza a Magonza e a Strasburgo.
L’estremo meridionale della pianura dell’alto Reno apparteneva alle legioni e veniva coltivato per esse dai Celti: non aveva perciò alcuna civitas e, dopo la limitazione dei territori legionari di Vindonissa, Argentorate e dell’area coloniale di Augusta Raurica, aveva preso il nome di agri decumates.
La pianura dell’alto Reno confina a nord-est con la regione boscosa del saltus Sumelocennensis ed è proprietà privata dell’imperatore. La denominazione di agri decumates ossia soggetti alla decima, dato a tutta la regione retrostante il limes, non è provata né documentata. Sotto Antonino Pio (dal 145 al 146) il limes dell’Odenwald è occupato dagli scozzesi Brittoni, che vi si sono trasferiti e i cui castelli-numeri prendono nomi derivati dai vicini corsi d’acqua. Dopo il 154 il confine è spostato sulla nuova linea Miltenberg-Haghof, che procede in linea retta fino a toccare il limes retico. Le guarnigioni si fanno sotto il limes, il quale viene a sua volta presidiato da « numeri ». In tutto il limes le torri di legno sono sostituite da torri di pietra. Nel 179 Castra Regina diventa sede della III legione italica, e Strasburgo dal 202 al 233 ritorna ad avere un accampamento sul confine fluviale. Caracalla rafforza il limes altotedesco con una fossa larga sei metri e munita di palizzate, e il limes retico con un muro di pietra, noto come «muro del diavolo » e lungo 166 km.
Nel 233 gli Alamanni assaltano il limes, si spingono fino a Strasburgo e scendono nell’Alta Italia; nel 258 o 259 i Romani abbandonano il limes altotedesco e il limes retico e i confini dell’impero sono d’ora in poi il Reno, l’Iller e il Danubio. Vindonissa viene nuovamente fortificata nel 260 contemporaneamente ad altri castelli, di cui una parte è travolta dall’avanzata dei Franchi nel 276. Da Diocleziano in poi sul Reno sono di stanza Otto piccole legioni e precisamente a Kaiseraugst, a Strasburgo, a Magonza, a Bonn, a Deutz, a Xanten e a Tongern, mentre il Danubio ne ha soltanto una, costituita a Ratisbona.
Alla scomparsa del tipo d’insediamento militare-civile e alla caduta del limes, Rigomagus (Remagen), Autunnacum (Andernach), Confluentes (Coblenza), Borbitomagus, Lepodunum ottengono costituzione cittadina e vengono quasi tutte cinte di mura; così Colonia, Noviomagus, Bingium (Bingen). Magonza ottiene le mura solo dopo il 300, cioè dopo che ha accettato di accogliere la legione, Aventicum non le ottiene, ed è distrutta nel 259.
Nel IV secolo la maggior parte delle località sulla riva del Reno, notevolmente rimpicciolite, vengono ridotte a castelli. Le mansiones ossia le stazioni di posta sulla strada vengono pure fortificate a mo’ di castelli. L’Alto Reno è costellato di posti di guardia.
L’estremo meridionale della pianura dell’alto Reno apparteneva alle legioni e veniva coltivato per esse dai Celti: non aveva perciò alcuna civitas e, dopo la limitazione dei territori legionari di Vindonissa, Argentorate e dell’area coloniale di Augusta Raurica, aveva preso il nome di agri decumates.
La pianura dell’alto Reno confina a nord-est con la regione boscosa del saltus Sumelocennensis ed è proprietà privata dell’imperatore. La denominazione di agri decumates ossia soggetti alla decima, dato a tutta la regione retrostante il limes, non è provata né documentata. Sotto Antonino Pio (dal 145 al 146) il limes dell’Odenwald è occupato dagli scozzesi Brittoni, che vi si sono trasferiti e i cui castelli-numeri prendono nomi derivati dai vicini corsi d’acqua. Dopo il 154 il confine è spostato sulla nuova linea Miltenberg-Haghof, che procede in linea retta fino a toccare il limes retico. Le guarnigioni si fanno sotto il limes, il quale viene a sua volta presidiato da « numeri ». In tutto il limes le torri di legno sono sostituite da torri di pietra. Nel 179 Castra Regina diventa sede della III legione italica, e Strasburgo dal 202 al 233 ritorna ad avere un accampamento sul confine fluviale. Caracalla rafforza il limes altotedesco con una fossa larga sei metri e munita di palizzate, e il limes retico con un muro di pietra, noto come «muro del diavolo » e lungo 166 km.
Nel 233 gli Alamanni assaltano il limes, si spingono fino a Strasburgo e scendono nell’Alta Italia; nel 258 o 259 i Romani abbandonano il limes altotedesco e il limes retico e i confini dell’impero sono d’ora in poi il Reno, l’Iller e il Danubio. Vindonissa viene nuovamente fortificata nel 260 contemporaneamente ad altri castelli, di cui una parte è travolta dall’avanzata dei Franchi nel 276. Da Diocleziano in poi sul Reno sono di stanza Otto piccole legioni e precisamente a Kaiseraugst, a Strasburgo, a Magonza, a Bonn, a Deutz, a Xanten e a Tongern, mentre il Danubio ne ha soltanto una, costituita a Ratisbona.
Alla scomparsa del tipo d’insediamento militare-civile e alla caduta del limes, Rigomagus (Remagen), Autunnacum (Andernach), Confluentes (Coblenza), Borbitomagus, Lepodunum ottengono costituzione cittadina e vengono quasi tutte cinte di mura; così Colonia, Noviomagus, Bingium (Bingen). Magonza ottiene le mura solo dopo il 300, cioè dopo che ha accettato di accogliere la legione, Aventicum non le ottiene, ed è distrutta nel 259.
Nel IV secolo la maggior parte delle località sulla riva del Reno, notevolmente rimpicciolite, vengono ridotte a castelli. Le mansiones ossia le stazioni di posta sulla strada vengono pure fortificate a mo’ di castelli. L’Alto Reno è costellato di posti di guardia.