DE IMMORTALITATE: L’Immortalità
L’entrata in Roma dalla via Appia fiancheggiata da tombe monumentali. L’uomo di fronte all’idea della morte: ritualizzazione del congiungimento fra vita e morte, come momento decisivo della vita umana.
Implicazioni nel concetto di morte, e di anima, per i Greci, gli Etruschi e i Romani. Le necropoli come consapevolezza di appartenere alla stessa comunità. Gli Etruschi. Amore per la vita e costante sentimento della morte. Le tombe, le suppellettili e gli affreschi.
I regni sotterranei. Le divinità della morte. Cuma, il lago d’Averno. Valore delle esequie. Combattimenti gladiatori.
Cosmologia dello spazio romano: il «mundus», porta simbolica degli inferi nel foro. Le feste dei morti. Dai «Fasti» di Ovidio: i Lari, i Penati, i Mani, i Lemuri.
I funerali romani nella descrizione di Polibio: le maschere e la processione degli antenati. Il ricordo lasciato ai vivi.
Invocazioni delle anime dei morti per maledizioni e scongiuri. Le anime buone e malvage in Cicerone e Virgilio.
Afflusso in Roma di ricchezze ed estensione del privilegio della tomba di famiglia: Eurisace, Caio Cestio.
Selezione di iscrizioni funerarie lette con voci diverse. Lunga sequenza con suggestione di immagini scultoree e paesistiche, rapide sintesi di vita.
Culti orientali: Cibele, Osiride, Orfeo, Mitra. I grandi mausolei imperiali: L’Augusteo, la Mole Adriana.
Con il Cristianesimo nasce il cimitero, il dormitorio dei morti. Crescente prevalenza dell’inumazione. I sarcofagi. Coincidenza di sepolcro e luogo di culto. Le catacombe di S. Sebastiano, S. Callisto, S. Domitilla. San Pietro come massima espressione del tempio sepolcro. Il Pantheon.
L’entrata in Roma dalla via Appia fiancheggiata da tombe monumentali. L’uomo di fronte all’idea della morte: ritualizzazione del congiungimento fra vita e morte, come momento decisivo della vita umana.
Implicazioni nel concetto di morte, e di anima, per i Greci, gli Etruschi e i Romani. Le necropoli come consapevolezza di appartenere alla stessa comunità. Gli Etruschi. Amore per la vita e costante sentimento della morte. Le tombe, le suppellettili e gli affreschi.
I regni sotterranei. Le divinità della morte. Cuma, il lago d’Averno. Valore delle esequie. Combattimenti gladiatori.
Cosmologia dello spazio romano: il «mundus», porta simbolica degli inferi nel foro. Le feste dei morti. Dai «Fasti» di Ovidio: i Lari, i Penati, i Mani, i Lemuri.
I funerali romani nella descrizione di Polibio: le maschere e la processione degli antenati. Il ricordo lasciato ai vivi.
Invocazioni delle anime dei morti per maledizioni e scongiuri. Le anime buone e malvage in Cicerone e Virgilio.
Afflusso in Roma di ricchezze ed estensione del privilegio della tomba di famiglia: Eurisace, Caio Cestio.
Selezione di iscrizioni funerarie lette con voci diverse. Lunga sequenza con suggestione di immagini scultoree e paesistiche, rapide sintesi di vita.
Culti orientali: Cibele, Osiride, Orfeo, Mitra. I grandi mausolei imperiali: L’Augusteo, la Mole Adriana.
Con il Cristianesimo nasce il cimitero, il dormitorio dei morti. Crescente prevalenza dell’inumazione. I sarcofagi. Coincidenza di sepolcro e luogo di culto. Le catacombe di S. Sebastiano, S. Callisto, S. Domitilla. San Pietro come massima espressione del tempio sepolcro. Il Pantheon.