martedì 21 dicembre 2010

«Ora Canne diventi parco regionale»

«Ora Canne diventi parco regionale»
Carmen Carbonara
Corriere del Mezzogiorno - Bari 4/12/2010

Barletta. Il progetto per gestire direttamente l'area della storica battaglia declassata dal governo
Proposta di legge del consigliere Mennea a tutela del sito archeologico

BARLETTA — Una legge ad hoc per tutelare e valorizzare il sito di Canne della Battaglia, passando per la creazione di un parco archeologico regionale. E' il progetto cui sta lavorando il consigliere regionale pd, Ruggiero Mennea, che la proporrà tra qualche giorno per il varo e l'approvazione alla commissione regionale Assetto del territorio. Lo scopo dell'istituzione del parco è salvare dal degrado un patrimonio archeologico enorme, dove ci sono tracce (stratificate) della presenza umana a partire dalla Preistoria per arrivare fino al Medioevo. Di mezzo anche quelle della celeberrima battaglia che, il 2 agosto 216 avanti Cristo, vide i romani soccombere per mano dei Cartaginesi guidati da Annibale. Canne, nonostante il suo indubbio valore storico culturale, è però stata declassata di recente dal ministero dei Beni culturali in virtù del numero basso di visitatori. E, proprio per questo, ha perso alcuni servizi, a partire dal bookshop che chiuderà a metà mese, con conseguente perdita di tre posti di lavoro. Questo significa, innanzitutto, una minore possibilità per il sito di essere fruito. Sia il comitato che da anni si occupa della valorizzazione di Canne che il Comune di Barletta, hanno cercato rimedi a questa situazione. Ma, fino ad ora, con scarso successo. Mentre nel 2003 si è registrato il crollo di una considerevole parte del muraglione di contenimento nell'area delle basiliche, restaurato nel 1998, al quale non si è mai posto rimedio. Un fatto strano, secondo quanto denunciato a più riprese il comitato pro Canne, perché nel 2007 si è messo mano all'ampliamento dell'Antiquarium voluto dalla Cassa del Mezzogiorno nel 1958. «L'istituzione del parco archeologico regionale - spiega Mennea - consentirebbe, innanzitutto, di veicolare fondi regionali e nazionali in maniera diretta sul sito. E, soprattutto, renderebbe l'area più vincolata rispetto a quanto non lo sia oggi». Non ci sono molti esempi di parchi così intesi in Italia. Uno è quello delle battaglie di Tolentino e Castelfilardo, nel Maceratese. «Con questo tipo di tutela più diretta - aggiunge Mennea - Canne sarebbe un parco funzionale e non più una cattedrale nel deserto, perché sarebbe in relazione anche con il parco fluviale del1'Ofanto che è stato istituito dalla Regione, ma non ha ancora organi direttivi». Il parco di Canne non rientra nell'area di quello fluviale, ma le cose potrebbero cambiare nel caso in cui nell'area protetta venissero inclusi anche l'area archeologica degli Ipogei di Trinitapoli e quella di Canosa. Le penalizzazioni per Canne , in realtà, non sono mancate nemmeno in passato. Come quando, in coincidenza con il periodo estivo, le Ferrovie hanno soppresso le corse dei convogli della tratta Barletta-Spinazzola che hanno un fermata proprio a Canne, consentendo una maggiore fruizione del sito. L'area, paradossalmente, è invece un sito di interesse per le forze armate. Intorno alla celebre collina della battaglia, si svolgono periodicamente esercitazioni belliche.