La Villa dei Quintili apre al pubblico nuove meraviglie
Sergio Rinaldi Tufi
Messaggero 22/11/2010
Il 25 novembre sarà inaugurato un nuovo percorso espositivo nella Villa dei Quintili: un'area valorizzata dalle strutture rinvenute nei recenti scavi, dall'acquisizione (nel 2006) della vicina tenuta di Santa Maria Nuova, dall'uso dell'antica cisterna (disegnata dal grande Piranesi) al confine dei due settori, cime "belvedere" su tutto il complesso (progetto di Piero Meogrossi). La chiamavano "Roma Vecchia", come se gli imponenti ruderi sparsi su quell'enorme superficie (23 ettari) lungo la Via Appia, fra le verdi ondulazioni della campagna, non fossero i resti di una residenza, ma addirittura di una città. Siamo al V miglio della "Regina Viarum" (numero civico 1092): luogo dove aleggiano antiche leggende. Esplorata fin dal '500, l'area, dei Torlonia dal 1797, fu acquisita dallo Stato nel 1985. Fin dalle indagini più remote si sono rinvenute numerose sculture, tanto che, oltre che "Roma Vecchia", l'area si definiva anche "Statuario". Un'area predestinata: non lontano, antichi tumuli erano ritenuti, secondo discusse tradizioni, "tombe degli Orazi e Curiazi", protagonisti della leggendaria lotta fra Roma e Alba Longa. Pur se più volte modificata, la Villa conserva l'originale impostazione planimetrica: l'ingresso a semicerchio che, con l'apporto di un acquedotto ancora ben riconoscibile, appariva come un monumentale ninfeo; sulla sinistra, nell'area di Santa Maria Nuova, la cisterna rettangolare (su cui è sorto un casale ottocentesco) e una circolare. Dal ninfeo, attraverso un grande giardino, si arriva alla zona centrale: un impianto termale con due enormi aule, una con vasca, e con un'aula-piscina paragonabile (anche su questo si discute) al Teatro Marittimo di Villa Adriana; e poi il vero e proprio complesso residenziale, con i resti di una sala ottagonale. Da qui, piegando verso destra, si attraversa un ippodromo aggiunto in epoca tarda, anch'esso con cisterna. Nell'insieme siamo nel solco di una tendenza presente a Roma, in Italia e nelle province: mentre in età repubblicana, e anche con Augusto, le residenze, anche delle classi egemoni, avevano dimensioni contenute, in seguito, le dimore dei potenti divennero grandissime. Le nuove scoperte riguardano l'area di Santa Maria Nuova, la zona residenziale centrale e quella del grande giardino. Senza voler guastare la "sorpresa" ai visitatori che affluiranno dopo giovedì 25, li dobbiamo allertare almeno su due sontuose sale da banchetto, una biblioteca, una piazza per spettacoli all'aperto, uno spazio espositivo, Ma, mentre gli archeologi, d'intesa con il commissario straordinario Roberto Cecchi, studiano e valorizzano questi gioielli, non mancano, nel cuore del Parco, episodi allarmanti. Non lontano dalla Villa è stato due volte "condonato"; ed è ancora lì, un orribile e fatiscente capannone in lamiera. Ma anche altrove, si sa, le minacce non mancano. Fino a quando?