Il Foro Romano brilla di notte. Mille luci sulla storia dell'Urbe
Lilli Garrone
Corriere della Sera - Roma 31/12/2010
La storia di Roma risplende con il nuovo impianto di illuminazione dei Fori. Dall'arco. di Tito a quello di Settimio Severo, lungo il percorso della via Sacra, si sono illuminati tutti i monumenti più significativi: il tempio di Saturno e quello di Vespasiano, il portico degli Dei Consenti e il Senato, la Colonna di Foca e il tempio dei Castori. «E’ un'opera strutturale — annuncia il sindaco Gianni Alemanno — non un effetto momentaneo».
Prima le luci soffuse nelle arcate del Colosseo. Poi, passato da poco il tramonto, l'illuminazione dei Fori in un lento crescendo, anche con un po' di suspence. Dall'arco di Tito a quello di Settimio Severo, lungo il percorso della via Sacra, si sono illuminati tutti i monumenti più significativi: il tempio di Saturno e quello di Vespasiano, il portico degli Dei Consenti e il Senato, la Colonna di Foca e il tempio dei Castori «E' un'opera strutturale -- annuncia il sindaco Gianni Alemanno — non un effetto momentaneo»: da ieri sera un grande orologio a tempo illuminerà automaticamente i Fori dal tramonto fino alle due di notte con una luce dal tono bianco naturale per dare un'altissima resa al colore iniziale del monumenti. Un impianto dal costo basso, 100 mila euro, come sottolinea il sovrintendente archeologico Anna Maria Moretti «a basso consumo, il cui costo equivale a quello di un appartamento, ma che restituisce alla città un'area che finalmente può essere goduta anche nelle ore notturne. Un quadro indimenticabile». Non nasconde la sua emozione l'assessore alla Cultura Umberto Croppi, «un'emozione a pieno titolo», la definisce, mentre il sovrintendente ai Beni Culturali Umberto Broccoli ricorda che prima «vi era un buco nero». Anzi, «la luce è il primo grande elemento di tutela dell'area archeologica» aggiunge. L'impianto è stato realizzato utilizzando poco più di 5 kw di potenza (la stessa, appunto, di un appartamento di media dimensione) e ricorrendo alla sistemazione di circa 40 proiettori; le lampade sono ad alto rendimento per ridurre al minimo i consumi energetici; i sostegni dei fari sono collocati all'esterno dei percorsi di visita e quando possibile all'interno di gruppi di vegetazione. La cerimonia nel Tabularium, luogo da dove lo spettacolo sulla via Sacra toglie il fiato, che il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro invita ad aprire: «I turisti — aggiunge polemico - non ci chiedono sconti, ma di poter visitare i luoghi più belli; non vogliono "discount" ma luoghi di eccellenza». Francesco Giro legge una lettera di Sandro Bondi, dove il ministro si «dispiace che il fanatismo non consenta di percepire l'importante lavoro svolto». Aggiunge che «di certo Bondi non si dimetterà» e pensa al futuro: «Illumineremo anche il Palatino e a gennaio apriremo la casa delle Vestali. Stiamo restaurando il lapis niger, luogo simbolo della politica nell'antica Roma».