Il Lupercale. Quante polemiche nel segno dell'archeologia
Marco Guidi
Il Messaggero 23/11/2007
Quale Lupercale? Il Lupercale, stando alle fonti antiche, si trovava sì sul Palatino, ma più a Ovest, nei pressi dei tempi della Magna Mater e della Vittoria. Il ritrovamento potrebbe far parte della Domus Aurea di Nerone». Così, in sintesi, Adriano La Regina, ha demolito l'annuncio del ministro dei Beni culturali, Rutelli e le affermazioni di molti suoi illustri colleghi. Per stabilire chi abbia ragione bisognerà aspettare il tempo in cui gli archeologi, e non una sonda, arriveranno fisicamente nella grotta alle pendici del Palatino e potranno effettuare gli scavi e i rilevamenti del caso. Fino ad allora, è quasi ovvio il dirlo, la polemica resterà aperta.
Sarebbe il caso che la politica non volesse a tutti i costi entrare nella disputa, attendendo il responso degli scienziati. Ma, e anche questo è ovvio, è un pio desiderio. Già si registrano voci, come quella del consigliere comunale di Forza Italia, Fabio De Lillo, che gridano "Basta con l'archeologia spettacolo", qualsiasi cosa voglia significare questa affermazione.
Del resto non è una cosa nuova, molte, moltissime grandi scoperte archeologiche hanno provocato polemiche accesissime tra i dotti. Basterà citarne alcune per tutte. Quando Schliemann trovò Troia, forse anche per il fatto che lui non era altro che un dilettante di successo, ci furono molti professori dell'epoca che affermarono trattarsi di una falsa scoperta. Il fatto che la Troia scavata da Schliemann non fosse quella la cui sorte fu cantata da Omero, ma una città più antica, non è poi molto rilevante. Troia era lì e il geniale dilettante tedesco aveva soltanto sbagliato strato. Le polemiche si riaccesero quando lo stesso Schliemann annunciò al mondo di aver ritrovato a Micene la reggia e la tomba dei mitici re Atreo e Agamennone. Addirittura colpì il fatto che una maschera funebre d'oro, secondo Schliemann, fosse proprio quella che ritraeva le sembianze del re che capeggiò l'impresa di Troia. Ora noi sappiamo oggi che la maschera esposta al Museo Nazionale di Atene non ritrae Agamennone, ma probabilmente un suo antenato, ma la scoperta di Micene rimane nei secoli. Un discorso simile è ancora aperto per quel che riguarda Itaca, la patria di Ulisse. Molti studiosi ritengono che non sia quella l'isola cantata dall'Odissea. E anche lì Schliemann ebbe a che farci, visto che fu lui il primo a esplorare quella terra. Peccato per i dubbiosi e gli increduli che di recente sia stata trovata, proprio a Itaca, una costruzione micenea che pare, a tutti gli effetti, essere una reggia e che è situata proprio dove la mise Omero nell'Odissea. Quindi nulla di nuovo. Il tempo, di solito, è galantuomo e risolve i dubbi e le polemiche. Sarà così anche per il Lupercale, o per una parte del palazzo di Nerone."Basta saper aspettare.
Marco Guidi
Il Messaggero 23/11/2007
Quale Lupercale? Il Lupercale, stando alle fonti antiche, si trovava sì sul Palatino, ma più a Ovest, nei pressi dei tempi della Magna Mater e della Vittoria. Il ritrovamento potrebbe far parte della Domus Aurea di Nerone». Così, in sintesi, Adriano La Regina, ha demolito l'annuncio del ministro dei Beni culturali, Rutelli e le affermazioni di molti suoi illustri colleghi. Per stabilire chi abbia ragione bisognerà aspettare il tempo in cui gli archeologi, e non una sonda, arriveranno fisicamente nella grotta alle pendici del Palatino e potranno effettuare gli scavi e i rilevamenti del caso. Fino ad allora, è quasi ovvio il dirlo, la polemica resterà aperta.
Sarebbe il caso che la politica non volesse a tutti i costi entrare nella disputa, attendendo il responso degli scienziati. Ma, e anche questo è ovvio, è un pio desiderio. Già si registrano voci, come quella del consigliere comunale di Forza Italia, Fabio De Lillo, che gridano "Basta con l'archeologia spettacolo", qualsiasi cosa voglia significare questa affermazione.
Del resto non è una cosa nuova, molte, moltissime grandi scoperte archeologiche hanno provocato polemiche accesissime tra i dotti. Basterà citarne alcune per tutte. Quando Schliemann trovò Troia, forse anche per il fatto che lui non era altro che un dilettante di successo, ci furono molti professori dell'epoca che affermarono trattarsi di una falsa scoperta. Il fatto che la Troia scavata da Schliemann non fosse quella la cui sorte fu cantata da Omero, ma una città più antica, non è poi molto rilevante. Troia era lì e il geniale dilettante tedesco aveva soltanto sbagliato strato. Le polemiche si riaccesero quando lo stesso Schliemann annunciò al mondo di aver ritrovato a Micene la reggia e la tomba dei mitici re Atreo e Agamennone. Addirittura colpì il fatto che una maschera funebre d'oro, secondo Schliemann, fosse proprio quella che ritraeva le sembianze del re che capeggiò l'impresa di Troia. Ora noi sappiamo oggi che la maschera esposta al Museo Nazionale di Atene non ritrae Agamennone, ma probabilmente un suo antenato, ma la scoperta di Micene rimane nei secoli. Un discorso simile è ancora aperto per quel che riguarda Itaca, la patria di Ulisse. Molti studiosi ritengono che non sia quella l'isola cantata dall'Odissea. E anche lì Schliemann ebbe a che farci, visto che fu lui il primo a esplorare quella terra. Peccato per i dubbiosi e gli increduli che di recente sia stata trovata, proprio a Itaca, una costruzione micenea che pare, a tutti gli effetti, essere una reggia e che è situata proprio dove la mise Omero nell'Odissea. Quindi nulla di nuovo. Il tempo, di solito, è galantuomo e risolve i dubbi e le polemiche. Sarà così anche per il Lupercale, o per una parte del palazzo di Nerone."Basta saper aspettare.