domenica 25 ottobre 2009

A piazza Venezia. Le trasformazioni attraverso i secoli

A piazza Venezia. Le trasformazioni attraverso i secoli
CARLO ALBERTO BUCCI
GIOVEDÌ, 22 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Roma

I recenti ritrovamenti in occasione dei nuovi scavi fanno ridisegnare la mappa dell´Urbe

Dall´Athenaeum di Adriano a piazza Venezia al colonnato del Gymnasium a Sant´Andrea della Valle. E Carandini sollecita il Museo delle origini

I gradoni dell´Athenaeum di Adriano scoperto cinque metri sotto terra davanti al Vittoriano. Il colonnato del Gymnasium greco, voluto da Nerone accanto alle sue terme e individuabile nel quadriportico scavato di fronte a Sant´Andrea della Valle.

Ma anche le centinaia di vasi medievali gettati nei profondi "butti" - le antiche discariche - e la paziente ricostruzione dei livelli della città antica e moderna seppellita sotto il giardino spartitraffico di piazza Venezia. Sono solo tre delle, a vario titolo, importanti scoperte fatte nel sottosuolo di Roma. E dovute alle indagini eseguite in vista del passaggio della Metro C. Saranno illustrate e spiegate oggi pomeriggio dalle 15 da tre archeologi della Soprintendenza statale: Roberto Egidi, la medievista Mirella Serlorenzi e Fedora Filippi che è pronta a ridisegnare, grazie alle nuove scoperte, la mappa dell´antico Campo Marzio occidentale.

L´occasione è la due giorni di palazzo Massimo organizzata dal ministero Beni culturali per fare il punto sulle acquisizioni che la comunità scientifica e il patrimonio statale hanno fatto grazie ai sondaggi archeologici, nel passaggio «dall´archeologia d´urgenza a quella preventiva - per dirla con il soprintendente Angelo Bottini - intesa quale unico modus operandi adeguato per territori dalla lunghissima frequentazione umana».

Lunghissimo è l´arco cronologico delle scoperte effettuate. Si parte dalle testimonianze dell´Eneolitico e dell´età del Bronzo (IV-III millennio a. C.) venute alla luce nell´area di Pantano Borghese dove sorgerà la prima stazione della Metrò C. E si passa per le indagini eseguite lungo le mura Aureliane, tra San Giovanni e Porta Metronia, da Rossella Rea, responsabile anche dei ritrovamenti di età giulio-claudia fatti sotto il Colosseo in vista della stazione Fori Imperiali.

Lunghi sono però i lavori in vista del primo viaggio in direzione del capolinea Clodio-Mazzini. Tanto che ieri, invitato al convegno, il presidente di Roma Metropolitane, Giovanni Ascarelli, si è lamentato: «La linea C è altamente desiderata ma i ritrovamenti fatti inevitabilmente porteranno ritardi nei lavori del cantiere. È difficile pensare che una generazione di romani subisca questi disagi ...» Per poi dettare il calendario: «Da Pantano alla fermata Parco di Centocelle arriveremo nel 2011. A San Giovanni nel 2013. Poi marceremo più speditamente grazie all´esperienza e alle tecnologie avanzate».


Quando negli anni Settanta si scavò per la Metro A non si andò più spediti, «e di molti ritrovamenti non è rimasta nemmeno la documentazione» rivela un funzionario. In questi anni si è scavato invece con attenzione. Ed è con una certa rapidità che Egidi ha riportato alla luce la doppia gradinata dove nel 133 d.C. poetavano gli intellettuali dell´imperatore Adriano.


«Chi ha pensato di far passare due linee sotto la città antica, area poco scavata dagli archeologi, doveva immaginare - ha sottolineato il commissario per la metropoliana di Roma, Roberto Cecchi - che sarebbe venuto fuori un patrimonio inestimabile. I tempi e i costi, comunque, sono stati rispettati». L´archeologia «non è un nemico della città» ha scandito il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. E il professor Andrea Carandini ha proposto: «Facciamo che la memoria sia comunicata a tutti i cittadini, non solo alle élite di laureati», invocando «la nascita al più presto del Museo della città di Roma».