E Testaccio diventa un rione-museo. Scavi archeologici, un percorso sulla storia del quartiere e strade pedonalizzate
SARA GRATTOGGI
DOMENICA, 25 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Roma
Il presidente del I Municipio Corsetti: "Finalmente non solo movida, ma turismo diurno"
Da centro nevralgico per gli affari dell´Impero a "orto" della Roma medioevale, fino al suo recente passato di rione popolare e al suo caotico presente, che l´ha consacrato come mecca della movida capitolina. Una storia millenaria, quella di Testaccio, che si arricchisce ora di un nuovo capitolo. La riqualificazione del quartiere, infatti, parte dall´idea di un museo diffuso del rione, che ne valorizzi tutte le stratificazioni storiche in un percorso diacronico che dall´Antica Roma giunge fino agli anni ´20 del Novecento.
Il cuore del progetto, presentato ieri alla cittadinanza e curato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, sarà il nuovo mercato compreso tra via Galvani e via Volta. Costruito - letteralmente - sui cocci del suo antico progenitore, e realizzato grazie al project financing, il nuovo sito affonderà le proprie radici sugli scavi archeologici, che saranno fruibili grazie a due percorsi ipogei, simili a quelli della Necropoli Vaticana di Santa Rosa. «Vogliamo raggiungere una compenetrazione tra la città antica e quella contemporanea» spiega Renato Sebastiani, responsabile del progetto. Che ha portato alla luce uno spaccato della storia del rione, dall´età antica al secolo scorso: «Nell´ettaro che abbiamo scavato - racconta il Soprintendente Angelo Bottini - abbiamo rinvenuto alcuni horrea di epoca imperiale, tracce delle coltivazioni medioevali, l´impianto di un casale rinascimentale, porzioni a più livelli del "Vicolo della Serpe", che attraversava questo tratto di agro romano fino a poco più di un secolo fa, oltre alle fondamenta dei "villini" edificati nei primi anni ´20 del Novecento».
Dal mercato partirà il percorso di quartiere (articolato in tre sezioni) che collegherà i luoghi di interesse architettonico e culturale del rione, segnalandoli con accurati pannelli illustrativi: dal Porticus Aemilia alle Mura Aureliane, dal Monte dei Cocci alle tombe romantiche del cimitero acattolico, fino all´ex Mattatoio e all´eclettica caserma dei vigili del fuoco.
«Finalmente Testaccio non sarà più conosciuto solo come il quartiere della movida - commenta Orlando Corsetti, presidente del I Municipio - In questo modo incrementeremo il turismo diurno, stimolando anche alle attività commerciali della zona». «L´idea di un museo diffuso è straordinaria - aggiunge Dino Gasperini, delegato del sindaco per il centro storico - pedonalizzeremo l´area del Monte dei Cocci per salvarla dal "traffico parassitario", bonificheremo il verde sopra la collina e creeremo delle aperture verso zone limitrofe della città, dall´oltretevere, verso Portuense, al Parco Lineare delle Mura Aureliane».
SARA GRATTOGGI
DOMENICA, 25 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Roma
Il presidente del I Municipio Corsetti: "Finalmente non solo movida, ma turismo diurno"
Da centro nevralgico per gli affari dell´Impero a "orto" della Roma medioevale, fino al suo recente passato di rione popolare e al suo caotico presente, che l´ha consacrato come mecca della movida capitolina. Una storia millenaria, quella di Testaccio, che si arricchisce ora di un nuovo capitolo. La riqualificazione del quartiere, infatti, parte dall´idea di un museo diffuso del rione, che ne valorizzi tutte le stratificazioni storiche in un percorso diacronico che dall´Antica Roma giunge fino agli anni ´20 del Novecento.
Il cuore del progetto, presentato ieri alla cittadinanza e curato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, sarà il nuovo mercato compreso tra via Galvani e via Volta. Costruito - letteralmente - sui cocci del suo antico progenitore, e realizzato grazie al project financing, il nuovo sito affonderà le proprie radici sugli scavi archeologici, che saranno fruibili grazie a due percorsi ipogei, simili a quelli della Necropoli Vaticana di Santa Rosa. «Vogliamo raggiungere una compenetrazione tra la città antica e quella contemporanea» spiega Renato Sebastiani, responsabile del progetto. Che ha portato alla luce uno spaccato della storia del rione, dall´età antica al secolo scorso: «Nell´ettaro che abbiamo scavato - racconta il Soprintendente Angelo Bottini - abbiamo rinvenuto alcuni horrea di epoca imperiale, tracce delle coltivazioni medioevali, l´impianto di un casale rinascimentale, porzioni a più livelli del "Vicolo della Serpe", che attraversava questo tratto di agro romano fino a poco più di un secolo fa, oltre alle fondamenta dei "villini" edificati nei primi anni ´20 del Novecento».
Dal mercato partirà il percorso di quartiere (articolato in tre sezioni) che collegherà i luoghi di interesse architettonico e culturale del rione, segnalandoli con accurati pannelli illustrativi: dal Porticus Aemilia alle Mura Aureliane, dal Monte dei Cocci alle tombe romantiche del cimitero acattolico, fino all´ex Mattatoio e all´eclettica caserma dei vigili del fuoco.
«Finalmente Testaccio non sarà più conosciuto solo come il quartiere della movida - commenta Orlando Corsetti, presidente del I Municipio - In questo modo incrementeremo il turismo diurno, stimolando anche alle attività commerciali della zona». «L´idea di un museo diffuso è straordinaria - aggiunge Dino Gasperini, delegato del sindaco per il centro storico - pedonalizzeremo l´area del Monte dei Cocci per salvarla dal "traffico parassitario", bonificheremo il verde sopra la collina e creeremo delle aperture verso zone limitrofe della città, dall´oltretevere, verso Portuense, al Parco Lineare delle Mura Aureliane».