Corriere della sera - VENERDÌ 25AGOSTO 2000 - Pagina 17
I risultati di uno studio internazionale
«Gli antichi romani arrivarono in Cina prima di Marco Polo»
NEW YORK — Molto prima che Marco Polo mettesse piede in Catai, o che
la mitica Via della Seta venisse aperta, i romani erano già in Cina, a fondare
una colonia sul limitare del deserto dei Gobi. E questa la singolare ipotesi
offerta da un gruppo internazionale di studiosi che, se confermata, potrebbe
portare a riscrivere un pezzo di storia antica. Di prove inconfutabili ancora
non ce ne sono, ma sulla base della rilettura di antichi documenti del 5 dopo
Cristo e della scoperta di nuovi reperti, è emerso che vicino ai villaggio di
Zhelaizhai, nella provincia del Gansu, sorgeva una città chiamata Liqian. Un nome
usato a quei tempi in Cina per indicare il potente impero romano. Secondo lo
storico locale Guang Heng e altri accademici, soltanto due altre città cinesi
sulla Via della Seta, avevano nomi di località straniere e in entrambi i casi
si trattava di città fondate da coloni venuti da lontano. Perché, dunque, non
ipotizzare che Liqian potesse essere romana? Zhelaizhai non era certo dietro
l’angolo per un viaggiatore dell’antico impero romano vissuto peraltro circa
duemila anni fa. Tanto più che per raggiungerla, a quei tempi, si doveva
passare attraverso l’impero dei Parti (1’ attuale Iran e Iraq), nemico giurato
di Roma. Ma Heng ritiene di avere tutta la matassa della storia in mano:
avallando l’ipotesi di uno studioso della Oxford University, l’americano Homer
Hasenpflug Dubs, che già nel 1955 aveva avanzato l’ipotesi dell’esistenza di
una città romana nella Cina antica, lo studioso sostiene che i coloni fondatori
non erano altro che legionari alle dipendenze di Licinio Crasso che nel 53 aC.
avviò una campagna contro i Parti. Fatti prigionieri e poi in seguito fuggiti,
questi avrebbero gettato le fondamenta di una città descritta in un libro della
dinastia cinese degli Han e adesso analizzato da lui in dettaglio — circondata
da una doppia palizzata in legno. Una struttura, questa, che all’epoca veniva
costruita solo dai romani.
Secondo Hueng — intervistato dal Los Angeles Times, dove si ribadisce la
presenza a Zhelaisai di una popolazione di origine non cinese (riccioli castani
e occhi chiari) — questa rilettura dei testi antichi verrebbe confermata
anche dal ritrovamento locale di vasi di terracotta con disegni di soldati
schierati «a testuggine». Ovvero, la formazione tipica da battaglia degli
antichi romani.
Simona Vigna