LEGIO X
FRETENSIS
Il nome
fretensis origina probabilmente da Fretum Siculum, lo stretto di Messina dove
la legione combatté contro Sesto Pompeo.
Nel 66
dC. partecipò alla presa di Akko e di altri centri nel nord della Palestina e
nel 70 la legione, che si era mossa da Gerico, era ancora impegnata a
fortificare il proprio accampamento sul monte degli Ulivi, quando fu attaccata
con tale violenza da subire una sconfitta quasi totale (poco prima di Pasqua).
Solo l’intervento personale di Tito riuscì a far mantenere la sua posizione ed
a respingere l’attacco.
L’esercito
di Tito all’assedio di Gerusalemme era formato da quattro legioni, Oltre alle
tre di suo padre (V Macedonica, X Fretensis e XV Apollinaris) egli aveva
portato anche la XII Fulminata che era già stata in Siria sotto Cestio Gallo e
aveva iniziato la guerra in modo alquanto sfortunato.
Al
comando della V stava Sesto Vettuleno Ceriale, della X Fretensis A. Larcio
Lepido Sulpiciano, della XV M. Tizzio Frugi; il comandante della XII non è
noto.
Nel 73
la XF completò l’opera annientando gli zeloti ribelli di Massada.
Giuseppe
Flavio afferma che all’assedio di Gerusalemme le macchine della X Fretensis lanciavano
pietre che pesavano un talento (circa 55 libbre) alla distanza di 440 yarde o
più.
Dopo la
guerra di bar Kochba (132-135) si fermò definitivamente ad Aelia Capitolina
alias Gerusalemme mentre il nord della Palestina veniva controllato dalla VI
Ferrata.
Adriano,
dopo la vittoria sui Giudei, fece porre a scopo intimidatorio sopra la porta
occidentale di Gerusalemme uno stemma con un gigantesco cinghiale che sarà
senz’altro stato scambiato per una scrofa dagli ebrei! In verità, uno dei
simboli della legione X era appunto il cinghiale ed un altro la nave.
A
Gerusalemme è stato trovato un sigillo di coccio con la scritta LXF e un
cinghiale.
“
… Marco Aurelio chiamò parti della X
Fretensis da Gerusalemme e della III Augusta dall’Africa sul Danubio contro i
Quadi e i Marcomanni...” Tacito, Annali, 11, 57: si incontrarono a Cyrrhus, nei quartieri d’inverno della decima
legione,,,” (Cyrrhus, Cyrrestica, a nord di Antiochia ad Orontem).
Nella
prima metà del IV secolo la X fu spostata da Gerusalemme ad Aila (Eilath),
diventando l’unica legione della nuova Palestina Salutaris.
Si è
detto che nel 73 la LXF annientò i ribelli zeloti di Massada capitanati da
Eleazar. Da calcoli più precisi si deduce che la caduta di questa roccaforte
non poté avvenire prima della primavera del 74.
Alcune
notizie sui comandanti della X che poi erano anche governatori di Giudea.
Sex.
Vettulenus Cerialis comandava la legio V Macedonica all’assedio di Gerusalemme.
Dopo la partenza di Tito, rimase capo delle forze di occupazione, cioè della X
e dei reparti ad essa associati e poi li trasmise a Lucilio Basso, Questi prese
le fortezze di Herodium e Macheronte. Morì governatore.
L.
Flavius Silva fra il 73/74 e l’81; il conquistatore di Massada.
Si
conoscono i nomi di numerosi altri governatori della provincia di Giudea e
comandanti della XF successivi a Silva: Cn. Pompeius
Longinus 86; Sex. Hermetidius Campanus 93; Atticus 99/100 (?) o 102/103
(?); Quadratus Bassus c.
102/103-104/105; C. Pompeius Falco c. 105-107; e poi ancora altri fino al
celebre Lusius Quietus, il mauro, prefetto del pretorio di Traiano che fu
governatore di Giudea dopo aver soffocato la rivolta giudaica in Mesopotamia
alla fine del regno di Traiano. Egli fu poi deposto da Adriano e subito dopo
giustiziato. Al tempo della seconda rivolta ebraica di Bar Kochba era
governatore Q. Tineius Rufus.