L’Ager Tiberinus e un Ercole tutto da venerare
di Nica Fiori
IL GIORNALE n. 102 del 2009-04-29 pagina 8
Villa Adriana mette in mostra una parte poco conosciuta dei suoi tesori archeologici
L’Ager Tiburtinus, ossia l’antica Tivoli, è sempre stato un luogo affascinante dal punto di vista paesaggistico, tanto che già in età tardo imperiale vi si erano insediate numerose ville. Questa vocazione raggiunse il massimo splendore con la costruzione di Villa Adriana, le cui architetture si ispirano a luoghi visitati da Adriano (117-138) nei suoi molteplici viaggi. Questo complesso archeologico, che tutto il mondo ci invidia, stranamente ha subito negli ultimi anni un calo progressivo dei visitatori, tanto che nel 2008 si sono registrate 263.000 presenze contro le 318.000 del 2000. La mostra «Frammenti del passato. Tesori dall’Ager Tiburtinus» (fino al primo novembre nell’antiquarium del Canopo di Villa Adriana), ci si augura possa favorire un incremento turistico, in quanto propone un’ottantina di reperti per lo più inediti, finora conservati nei magazzini della Soprintendenza. Sono vere novità archeologiche, dovute a scavi recenti nell’area della Palestra di Villa Adriana, che forse doveva essere un iseo-serapeo. Da qui provengono diversi pezzi, tra cui una bella sfinge acefala in marmo cipollino, che sottolineano l’influenza che ha avuto la cultura egizia su Adriano. Sempre dalla Palestra, così chiamata per le statue di atleti trovate nel ’700, provengono un bellissimo torso virile nudo e una statua frammentaria di Artemide. L’altro materiale proveniente da Villa Adriana, pertinente alla sua decorazione architettonica, anche se frammentario dà l’idea della raffinatezza della progettazione adrianea. Si tratta di architravi di marmo bianco scolpiti con eroti, delfini, cesti di frutta, ma anche pilastri e capitelli, antefisse e fusti di candelabro relativi agli edifici riservati all’imperatore. Un ritratto di Caracalla giovane testimonia l'utilizzo della villa, dopo la morte di Adriano, anche da altri imperatori.
Tra i reperti provenienti dalle altre ville e domus dell’Ager Tiburtinus, sono significative dal punto di vista storico alcune testimonianze epigrafiche, come quella relativa al senatore Numonio Vala, e le fistule in piombo per la conduzione dell’acqua con i nomi dei fabbricanti e a volte dei proprietari. Coppe di ceramica ricordano come l’antica Tibur fosse un importante centro per la produzione della ceramica.
Di grande interesse sono le meravigliose statue frammentarie rappresentanti Ercole, la più importante divinità venerata a Tivoli. Proprio nel santuario di Ercole Vincitore si stanno effettuando dei lavori per il restauro e il riuso del teatro, che quanto prima sarà inserito nell'itinerario archeologico di Tivoli.
di Nica Fiori
IL GIORNALE n. 102 del 2009-04-29 pagina 8
Villa Adriana mette in mostra una parte poco conosciuta dei suoi tesori archeologici
L’Ager Tiburtinus, ossia l’antica Tivoli, è sempre stato un luogo affascinante dal punto di vista paesaggistico, tanto che già in età tardo imperiale vi si erano insediate numerose ville. Questa vocazione raggiunse il massimo splendore con la costruzione di Villa Adriana, le cui architetture si ispirano a luoghi visitati da Adriano (117-138) nei suoi molteplici viaggi. Questo complesso archeologico, che tutto il mondo ci invidia, stranamente ha subito negli ultimi anni un calo progressivo dei visitatori, tanto che nel 2008 si sono registrate 263.000 presenze contro le 318.000 del 2000. La mostra «Frammenti del passato. Tesori dall’Ager Tiburtinus» (fino al primo novembre nell’antiquarium del Canopo di Villa Adriana), ci si augura possa favorire un incremento turistico, in quanto propone un’ottantina di reperti per lo più inediti, finora conservati nei magazzini della Soprintendenza. Sono vere novità archeologiche, dovute a scavi recenti nell’area della Palestra di Villa Adriana, che forse doveva essere un iseo-serapeo. Da qui provengono diversi pezzi, tra cui una bella sfinge acefala in marmo cipollino, che sottolineano l’influenza che ha avuto la cultura egizia su Adriano. Sempre dalla Palestra, così chiamata per le statue di atleti trovate nel ’700, provengono un bellissimo torso virile nudo e una statua frammentaria di Artemide. L’altro materiale proveniente da Villa Adriana, pertinente alla sua decorazione architettonica, anche se frammentario dà l’idea della raffinatezza della progettazione adrianea. Si tratta di architravi di marmo bianco scolpiti con eroti, delfini, cesti di frutta, ma anche pilastri e capitelli, antefisse e fusti di candelabro relativi agli edifici riservati all’imperatore. Un ritratto di Caracalla giovane testimonia l'utilizzo della villa, dopo la morte di Adriano, anche da altri imperatori.
Tra i reperti provenienti dalle altre ville e domus dell’Ager Tiburtinus, sono significative dal punto di vista storico alcune testimonianze epigrafiche, come quella relativa al senatore Numonio Vala, e le fistule in piombo per la conduzione dell’acqua con i nomi dei fabbricanti e a volte dei proprietari. Coppe di ceramica ricordano come l’antica Tibur fosse un importante centro per la produzione della ceramica.
Di grande interesse sono le meravigliose statue frammentarie rappresentanti Ercole, la più importante divinità venerata a Tivoli. Proprio nel santuario di Ercole Vincitore si stanno effettuando dei lavori per il restauro e il riuso del teatro, che quanto prima sarà inserito nell'itinerario archeologico di Tivoli.