La necropoli romana svela i suoi segreti
Brescia oggi 1/8/2006
Sono 36 le tombe scoperte a San Polo dopo due mesi di scavi archeologici Tornano agli onori della cronaca le tombe romane scoperte la scorsa primavera durante gli scavi per la realizzazione del Metrobus in zona San Polo. Era il 21 aprile quando emerse la copertura di una tomba romana a incinerazione. Da quel ritrovamento infatti è stata portata avanti «una campagna, di scavi sistematici che ha consentito di indagare, in circa due mesi di lavori, una necropoli ubicata subito a ovest del corso del Garza», come spiega in una nota Filli Rossi, direttore archeologo dell'ufficio bresciano della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. «Sono state scavate complessivamente 36 tombe (dunque tredici in più rispetto a quante erano state scoperte in un primo tempo, ndr), trentadue delle quali a incinerazione e quattro a inumazione», prosegue la Rossi. Grazie a questa scoperta «sono state ricavate utili informazioni sul rito funebre che consisteva nella cremazione dei corpi in luoghi deputati all’interno della necropoli e nel successivo seppellimento nelle fosse dei resti cremati insieme al corredo e alle offerte alimentari: sono infatti state ritrovate anche parti delle barelle funebri e di pane carbonizzato». Per quanto concerne invece le sepolture a inumazione la Rossi precisa che “riguardavano quasi esclusivamente neonati o bambini, e adolescenti. Tra i materiali di. corredo recuperati, tutti databili tra la fine del I e il II secolo d. C. si segnala la presenza frequente di coltelli e dl lucerne; inoltre brocche, ciotole e coppe dl terracotta, una bottiglia dl vetro, aghi, uno stilo, una spatola, una piccola pisside in bronzo, oggetti d'ornamento”. Ritrovamenti questi tutti estremamente significativi, tant'è che l’archeologa osserva che «la necropoli, certamente da riferirsi a un insediamento abitativo ‘minore” a sud-est di Brixia, rappresenta un dato nuovo di estremo interesse per il territorio». E’ bene inoltre ricordare che a conclusione dello scavo, coordinato da Viviana Fausti per la Cal e condotto in piena collaborazione tra la Soprintendenza archeologica, Ati Metrobus e Brescia Mobilità, i lavori per il Metrobus, «sono regolarmente ripresi».
Brescia oggi 1/8/2006
Sono 36 le tombe scoperte a San Polo dopo due mesi di scavi archeologici Tornano agli onori della cronaca le tombe romane scoperte la scorsa primavera durante gli scavi per la realizzazione del Metrobus in zona San Polo. Era il 21 aprile quando emerse la copertura di una tomba romana a incinerazione. Da quel ritrovamento infatti è stata portata avanti «una campagna, di scavi sistematici che ha consentito di indagare, in circa due mesi di lavori, una necropoli ubicata subito a ovest del corso del Garza», come spiega in una nota Filli Rossi, direttore archeologo dell'ufficio bresciano della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. «Sono state scavate complessivamente 36 tombe (dunque tredici in più rispetto a quante erano state scoperte in un primo tempo, ndr), trentadue delle quali a incinerazione e quattro a inumazione», prosegue la Rossi. Grazie a questa scoperta «sono state ricavate utili informazioni sul rito funebre che consisteva nella cremazione dei corpi in luoghi deputati all’interno della necropoli e nel successivo seppellimento nelle fosse dei resti cremati insieme al corredo e alle offerte alimentari: sono infatti state ritrovate anche parti delle barelle funebri e di pane carbonizzato». Per quanto concerne invece le sepolture a inumazione la Rossi precisa che “riguardavano quasi esclusivamente neonati o bambini, e adolescenti. Tra i materiali di. corredo recuperati, tutti databili tra la fine del I e il II secolo d. C. si segnala la presenza frequente di coltelli e dl lucerne; inoltre brocche, ciotole e coppe dl terracotta, una bottiglia dl vetro, aghi, uno stilo, una spatola, una piccola pisside in bronzo, oggetti d'ornamento”. Ritrovamenti questi tutti estremamente significativi, tant'è che l’archeologa osserva che «la necropoli, certamente da riferirsi a un insediamento abitativo ‘minore” a sud-est di Brixia, rappresenta un dato nuovo di estremo interesse per il territorio». E’ bene inoltre ricordare che a conclusione dello scavo, coordinato da Viviana Fausti per la Cal e condotto in piena collaborazione tra la Soprintendenza archeologica, Ati Metrobus e Brescia Mobilità, i lavori per il Metrobus, «sono regolarmente ripresi».