L'archeologia dietro l'angolo. Terme, ville, anfiteatri nella campagna del Lazio
Lauretta Colonnelli
05 AGO 2006, CORRIERE DELLA SERA cronaca Roma
Presenze record di visitatori nelle aree archeologiche di Roma. Ma ce ne sono innumerevoli anche nelle altre provincie del Lazio, alcune famose, altre meno conosciute. Tra queste ultime ne esistono di molto importanti, sia per ragioni stori-che che per estensione del sito, ma raramente segnalate. Ne abbiamo scelte quattro, che si prestano ad essere visitate nell'arco di un fine settimana e che resteranno aperte anche nel giorno di Ferragosto.
Pochi sanno che a nord di Roma, su una collina immersa nel verde, a circa quattro chilometri dal centro abitato di Civitavecchia, si estende il parco archeologico botanico delle Terme Taurine, considerato uno dei più notevoli complessi archeologici romani in Etruria meridionale. Il luogo è stato a lungo identificato, e lo è ancora da molti, con uno stabilimento termale, ma si tratta in realtà di una grande villa d'otium concepita attorno all'impianto termale che sfruttava sorgenti di acqua calda e terapeutica della fonte della Ficoncella, che ancora oggi sgorga sotto le rovine. Per raggiungere il sito si prende l'autostrada A 12. si esce a Civitavecchia Nord e si prosegue in direzione Tolfa. (L'ingresso, 5 euro compresa la visita guidata, è dalle 9 alle 13 e dalleÌ5 fino al tramonto. Si può prenotare al numero 338.2707567 oppure 347.2709089).
La villa, che fu abitata fino alla fine del V secolo d.C, si estende su una superficie di due ettari, circondata da un roseto, da un agrumeto e dalla macchia mediterranea. I resti dell'abitazione sono in stato di conservazione eccellente e vi si possono distinguere due nuclei: il primo risale all'età tardo repubblicana o augustea, il secondo all'età flavia o adria-nea. L'impianto, che mantiene ancora oggi una fisionomia monumentale, è costituito da due peristili colonnati attorno ai quali ruotano un taepidarium. un laconicum, un calidarium e altri piccoli servizi.
Imboccando la statale che dal mare si snoda verso Viterbo e poi la via Teverina. all'altezza del chilometro otto si incontrano i resti di una città romana, l'antica Ferentum, riportata alla luce agli inizi del "900. Sorta su un insediamento etrusco del IV secolo a.C, conquistato dai romani nel 310 a.C, Ferentum fu colonia dei Gracchi e divenne in seguito municipio, ma raggiunse il massino splendore in età imperiale, soprattutto del periodo augusteo. Risalgono a quest'epoca la costruzione del teatro, dell'anfiteatro, del Foro e dell'Augusteo. Al secondo secolo datano invece le terme pubbliche e la seconda fase del teatro. Quest'ultimo è oggi il monumento meglio conservato della città, con l'imponente cavea, realizzata in peperino e cinta da ventisei arcate in blocchi, che si sviluppa attorno all'orchestra semicircolare e al palcoscenico in reticolato e laterizio. (Ingresso gratuito, tel.0761.341023).
A sud di Roma, troviamo altri due siti importanti. Il primo, in provincia di Latina, è il comprensorio archeologico di Minturnae, la colonia romana che rimpiazzò uno dei più importanti insediamenti degli Aurunci, sterminati nel 314 a.C. Vi si accede dal chilometro 156 della via Appia e ci si trova subito davanti al grande teatro, il monumento
più notevole, mentre la parte più occidentale della città è occupata da un importante tempio dedicato a Giove. Sul Garigliano, a 400 metri dal porto della città antica, sorge il santuario della dea Marica,
la dea aurunca del mare. Affiancato da un secondo tempio dedicato ad Afrodite Pontia, è uno de tipici santuari portuensi arcaici che costeggiano tutto il Tirreno, ma è di estrema rilevanza perché resta il principale testimone della cultura aurunca, essendo in funzione fin dall'ottavo secolo a.C. (Ingresso, 2 euro, tel.0771.680093).
L'altea area archeologica si trova vicino Cassino, in provincia di Frosinone. Si tratta di un parco che ha l'ingresso dalla via di Montecassino e comprende un museo e i resti dell'antica città di Casinum, la cui conformazione urbanistica, dal primo insediamento volsco-sannita fino alla sovrapposizione romana avvenuta nel periodo che va dal 11 secolo a.C. al V secolo d.C, è tuttora oggetto di numerosi studi e di scavi, che proseguono ininterrotti dagli anni Trenta del secolo scorso. Tra i monumenti di rilievo, si possono ammirare un anfiteatro, un teatro, un ninfeo arricchito da mosaici e decorazioni in marmo, un ponte, vari acquedotti, le Tenne Varroniane. un sepolcreto. (Ineresso. 2 euro. tei. 0766.301168).
Lauretta Colonnelli
05 AGO 2006, CORRIERE DELLA SERA cronaca Roma
Presenze record di visitatori nelle aree archeologiche di Roma. Ma ce ne sono innumerevoli anche nelle altre provincie del Lazio, alcune famose, altre meno conosciute. Tra queste ultime ne esistono di molto importanti, sia per ragioni stori-che che per estensione del sito, ma raramente segnalate. Ne abbiamo scelte quattro, che si prestano ad essere visitate nell'arco di un fine settimana e che resteranno aperte anche nel giorno di Ferragosto.
Pochi sanno che a nord di Roma, su una collina immersa nel verde, a circa quattro chilometri dal centro abitato di Civitavecchia, si estende il parco archeologico botanico delle Terme Taurine, considerato uno dei più notevoli complessi archeologici romani in Etruria meridionale. Il luogo è stato a lungo identificato, e lo è ancora da molti, con uno stabilimento termale, ma si tratta in realtà di una grande villa d'otium concepita attorno all'impianto termale che sfruttava sorgenti di acqua calda e terapeutica della fonte della Ficoncella, che ancora oggi sgorga sotto le rovine. Per raggiungere il sito si prende l'autostrada A 12. si esce a Civitavecchia Nord e si prosegue in direzione Tolfa. (L'ingresso, 5 euro compresa la visita guidata, è dalle 9 alle 13 e dalleÌ5 fino al tramonto. Si può prenotare al numero 338.2707567 oppure 347.2709089).
La villa, che fu abitata fino alla fine del V secolo d.C, si estende su una superficie di due ettari, circondata da un roseto, da un agrumeto e dalla macchia mediterranea. I resti dell'abitazione sono in stato di conservazione eccellente e vi si possono distinguere due nuclei: il primo risale all'età tardo repubblicana o augustea, il secondo all'età flavia o adria-nea. L'impianto, che mantiene ancora oggi una fisionomia monumentale, è costituito da due peristili colonnati attorno ai quali ruotano un taepidarium. un laconicum, un calidarium e altri piccoli servizi.
Imboccando la statale che dal mare si snoda verso Viterbo e poi la via Teverina. all'altezza del chilometro otto si incontrano i resti di una città romana, l'antica Ferentum, riportata alla luce agli inizi del "900. Sorta su un insediamento etrusco del IV secolo a.C, conquistato dai romani nel 310 a.C, Ferentum fu colonia dei Gracchi e divenne in seguito municipio, ma raggiunse il massino splendore in età imperiale, soprattutto del periodo augusteo. Risalgono a quest'epoca la costruzione del teatro, dell'anfiteatro, del Foro e dell'Augusteo. Al secondo secolo datano invece le terme pubbliche e la seconda fase del teatro. Quest'ultimo è oggi il monumento meglio conservato della città, con l'imponente cavea, realizzata in peperino e cinta da ventisei arcate in blocchi, che si sviluppa attorno all'orchestra semicircolare e al palcoscenico in reticolato e laterizio. (Ingresso gratuito, tel.0761.341023).
A sud di Roma, troviamo altri due siti importanti. Il primo, in provincia di Latina, è il comprensorio archeologico di Minturnae, la colonia romana che rimpiazzò uno dei più importanti insediamenti degli Aurunci, sterminati nel 314 a.C. Vi si accede dal chilometro 156 della via Appia e ci si trova subito davanti al grande teatro, il monumento
più notevole, mentre la parte più occidentale della città è occupata da un importante tempio dedicato a Giove. Sul Garigliano, a 400 metri dal porto della città antica, sorge il santuario della dea Marica,
la dea aurunca del mare. Affiancato da un secondo tempio dedicato ad Afrodite Pontia, è uno de tipici santuari portuensi arcaici che costeggiano tutto il Tirreno, ma è di estrema rilevanza perché resta il principale testimone della cultura aurunca, essendo in funzione fin dall'ottavo secolo a.C. (Ingresso, 2 euro, tel.0771.680093).
L'altea area archeologica si trova vicino Cassino, in provincia di Frosinone. Si tratta di un parco che ha l'ingresso dalla via di Montecassino e comprende un museo e i resti dell'antica città di Casinum, la cui conformazione urbanistica, dal primo insediamento volsco-sannita fino alla sovrapposizione romana avvenuta nel periodo che va dal 11 secolo a.C. al V secolo d.C, è tuttora oggetto di numerosi studi e di scavi, che proseguono ininterrotti dagli anni Trenta del secolo scorso. Tra i monumenti di rilievo, si possono ammirare un anfiteatro, un teatro, un ninfeo arricchito da mosaici e decorazioni in marmo, un ponte, vari acquedotti, le Tenne Varroniane. un sepolcreto. (Ineresso. 2 euro. tei. 0766.301168).