Dagli scavi affiora un antico tempio
Corriere Adriatico 23/07/2006
OSTRA VETERE - Risultati scientifici di alto profilo sono scaturiti dalla campagna di scavi sul sito della città romana di Ostra, conclusasi nei giorni scorsi: alla luce i resti di un tempio posto su un elevato podio con tre scalinate di accesso, e una serie di sepolture tardo-antiche o altomedioevali con resti di scheletri di adulti e bambini che saranno inviati a Ravenna, in un laboratorio specializzato in indagini antropologiche, il che consentirà di approfondire le conoscenze sul rapporto fra le aree di Ostra e Suasa con riguardo ai gruppi umani che frequentarono i luoghi anche dopo la decadenza delle due città.
Il professor Pierluigi Dall'Aglio del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, l'architetto Marco Traù della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche ed il sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello hanno presentato ufficialmente gli esiti degli scavi compiuti nell'area archeologica, chiusisi dopo due intense settimane di lavoro. Il professor Dall'Aglio, che ha condotto le operazioni in sito unitamente al collega professor De Maria, ha riferito sugli elementi conoscitivi e scientifici raccolti: quello che appariva, per i pochi resti fuori terra, un edificio sacro si è confermato per tale non appena si è iniziato a indagare più in profondità.
E' affiorato così dopo secoli così un tempio di discreta imponenza, affacciato direttamente sul foro, e al quale si accedeva da tre scalinate, una centrale e due laterali. La prospettiva, ha detto Dall'Aglio, è adesso quella di approfondire le indagini negli anni prossimi, cercando di portare alla luce anche l'area del foro, con l'obiettivo poi di iniziare a indagare la parte residenziale della città. Una scoperta che ha emozionato tutti a Ostra Vetere e che sicuramente permetterà di ricostruire la vita degli antenati nei minimi dettagli.
Quanto alle sepolture all'interno delle quali sono stati recuperati moltissimi reperti ossei, il docente dell'ateneo felsineo ha attestato che dovrebbe trattarsi di tombe realizzate in età tardo antica, probabilmente attorno al V° e VI° secolo. L'architetto Traù si è invece soffermato sui riscontri delle indagini precedentemente eseguite a cura della Soprintendenza sotto la direzione scientifica del dottor Maurizio Landolfi, e che avevano permesso di riportare alla luce, nel corso della pregressa campagna di scavi, l'antico teatro: anche per quest'ultima struttura, che si presentava abbastanza vulnerabile e bisognosa di interventi, Traù ha sottolineato la possibilità che negli anni prossimi il lavoro riprenda e venga integralmente completato.
Il sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha anticipato la possibilità che si riesca a stabilizzare a Ostra Vetere una summer school di livello universitario nel sito dell'antico municipio romano, grazie al rapporto sinergico felicemente innescatosi fra il comune, l'Università di Bologna e la Soprintendenza.
Il primo cittadino ha anche ribadito la volontà del comune di riottenere almeno un calco dell'imponente Traiano conservato al Museo di Ginevra, e non ha escluso che l'amministrazione comunale muova a breve scadenza passi ufficiali nei confronti del governo, chiedendo un suo intervento a questo fine.
Corriere Adriatico 23/07/2006
OSTRA VETERE - Risultati scientifici di alto profilo sono scaturiti dalla campagna di scavi sul sito della città romana di Ostra, conclusasi nei giorni scorsi: alla luce i resti di un tempio posto su un elevato podio con tre scalinate di accesso, e una serie di sepolture tardo-antiche o altomedioevali con resti di scheletri di adulti e bambini che saranno inviati a Ravenna, in un laboratorio specializzato in indagini antropologiche, il che consentirà di approfondire le conoscenze sul rapporto fra le aree di Ostra e Suasa con riguardo ai gruppi umani che frequentarono i luoghi anche dopo la decadenza delle due città.
Il professor Pierluigi Dall'Aglio del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, l'architetto Marco Traù della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche ed il sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello hanno presentato ufficialmente gli esiti degli scavi compiuti nell'area archeologica, chiusisi dopo due intense settimane di lavoro. Il professor Dall'Aglio, che ha condotto le operazioni in sito unitamente al collega professor De Maria, ha riferito sugli elementi conoscitivi e scientifici raccolti: quello che appariva, per i pochi resti fuori terra, un edificio sacro si è confermato per tale non appena si è iniziato a indagare più in profondità.
E' affiorato così dopo secoli così un tempio di discreta imponenza, affacciato direttamente sul foro, e al quale si accedeva da tre scalinate, una centrale e due laterali. La prospettiva, ha detto Dall'Aglio, è adesso quella di approfondire le indagini negli anni prossimi, cercando di portare alla luce anche l'area del foro, con l'obiettivo poi di iniziare a indagare la parte residenziale della città. Una scoperta che ha emozionato tutti a Ostra Vetere e che sicuramente permetterà di ricostruire la vita degli antenati nei minimi dettagli.
Quanto alle sepolture all'interno delle quali sono stati recuperati moltissimi reperti ossei, il docente dell'ateneo felsineo ha attestato che dovrebbe trattarsi di tombe realizzate in età tardo antica, probabilmente attorno al V° e VI° secolo. L'architetto Traù si è invece soffermato sui riscontri delle indagini precedentemente eseguite a cura della Soprintendenza sotto la direzione scientifica del dottor Maurizio Landolfi, e che avevano permesso di riportare alla luce, nel corso della pregressa campagna di scavi, l'antico teatro: anche per quest'ultima struttura, che si presentava abbastanza vulnerabile e bisognosa di interventi, Traù ha sottolineato la possibilità che negli anni prossimi il lavoro riprenda e venga integralmente completato.
Il sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello ha anticipato la possibilità che si riesca a stabilizzare a Ostra Vetere una summer school di livello universitario nel sito dell'antico municipio romano, grazie al rapporto sinergico felicemente innescatosi fra il comune, l'Università di Bologna e la Soprintendenza.
Il primo cittadino ha anche ribadito la volontà del comune di riottenere almeno un calco dell'imponente Traiano conservato al Museo di Ginevra, e non ha escluso che l'amministrazione comunale muova a breve scadenza passi ufficiali nei confronti del governo, chiedendo un suo intervento a questo fine.