ROMA - PINCIO: Il sopralluogo Giornalisti tenuti a distanza dall'impresa. II sindaco: entro un mese sapremo se andare avanti
CORRIERE DELLA SERA, giovedì 12.06.2008, ROMA
«Capiremo se è sostenibile in una zona così delicata»
E nel cantiere del Pincio venne il giorno del sopralluogo del sindaco Alemanno, che ieri ha voluto rendersi conto in prima persona dello stato dei lavori, ritrovamenti archeologici compresi. In un cantiere che però è rimasto rigorosamente off limits per giornalisti, fotografi e telecamere, tenuti ad almeno cento metri di distanza dai ritrovamenti (nonostante vibrate proteste).
Una decisione non degli amministratori comunali (con Alemanno c'erano anche gli assessori Umberto Groppi, Cultura, e Sergio Marchi, Mobilità e delega ai parcheggi) bensì dei rappresentanti di ente appaltante e impresa: «Per motivi di sicurezza esca fuori, questa è un'area di proprietà privata», veniva intimato a chi, con un pizzico di intraprendenza, era riuscito di buon ora al mattino a guadagnare l'interno del blindatissimo cantiere (si sta scavando sotto al Pincio, ma le palizzate delimitano l'area già a partire dal lontano piazzale delle Canestre e lungo tutto il viale delle Magnolie).
I motivi di sicurezza ieri sono apparsi più che altro una scusa (all'interno, per più di un'ora, hanno stazionato una trentina di persone, uomini in giacca e cravatta e donne in gonna e tacchi). Ma tant'è. Dopo una lunga riunione sul campo, con dispiegamento di carte, planimetrie, indicazioni di luoghi ecc. (il tutto seguito grazie all'ausilio di teleobiettivi o da dietro una griglia, grazie a una delle due grate aperte successivamente a proteste di cittadini
sul cantiere) il sindaco — che al parking di sette piani all'interno della collina del Pincio si è sempre opposto, come d'altronde tutta An e Forza Italia — è uscito per parlare con la stampa. Spiegando che entro un mese si decideranno le sorti del parking del Pincio fortemente voluto dall'ex sindaco Veltroni e dalla sua giunta nonostante una fortissima opposizione, trasversale anche politicamente (Italia Nostra, intellettuali, storici dell'arte, Verdi, Sinistra...).
«Entro trenta giorni», ha detto Alemanno, la già annunciata commissione di saggi (ieri è stato specificato che sarà composta da 5 persone «di altissimo livello») stabilirà se il progetto è sostenibile, anche se «sia sul versante storico architettonico, sia su quello tecnico, si dovrà fare una rapida revisione del progetto». Quantomeno una revisione è dunque certa. «In un mese — ha proseguito il sindaco — ascolteranno tutte le critiche, anche in relazione ai nuovi ritrovamenti, per capire se l'opera è sostenibile in una zona così delicata del centro storico».
Nel frattempo «i lavori continueranno e non ci saranno sospensioni». Dal responso della commissione «verrà poi la decisione di ridefinire il progetto o bloccarlo, o darne il totale e definitivo via libera. Intanto, non c'è nessuna incompatibilità tra il lavoro della commissione e gli scavi, che porteranno, però, sicuramente alla modifica del progetto».
Edoardo Sassi
CORRIERE DELLA SERA, giovedì 12.06.2008, ROMA
«Capiremo se è sostenibile in una zona così delicata»
E nel cantiere del Pincio venne il giorno del sopralluogo del sindaco Alemanno, che ieri ha voluto rendersi conto in prima persona dello stato dei lavori, ritrovamenti archeologici compresi. In un cantiere che però è rimasto rigorosamente off limits per giornalisti, fotografi e telecamere, tenuti ad almeno cento metri di distanza dai ritrovamenti (nonostante vibrate proteste).
Una decisione non degli amministratori comunali (con Alemanno c'erano anche gli assessori Umberto Groppi, Cultura, e Sergio Marchi, Mobilità e delega ai parcheggi) bensì dei rappresentanti di ente appaltante e impresa: «Per motivi di sicurezza esca fuori, questa è un'area di proprietà privata», veniva intimato a chi, con un pizzico di intraprendenza, era riuscito di buon ora al mattino a guadagnare l'interno del blindatissimo cantiere (si sta scavando sotto al Pincio, ma le palizzate delimitano l'area già a partire dal lontano piazzale delle Canestre e lungo tutto il viale delle Magnolie).
I motivi di sicurezza ieri sono apparsi più che altro una scusa (all'interno, per più di un'ora, hanno stazionato una trentina di persone, uomini in giacca e cravatta e donne in gonna e tacchi). Ma tant'è. Dopo una lunga riunione sul campo, con dispiegamento di carte, planimetrie, indicazioni di luoghi ecc. (il tutto seguito grazie all'ausilio di teleobiettivi o da dietro una griglia, grazie a una delle due grate aperte successivamente a proteste di cittadini
sul cantiere) il sindaco — che al parking di sette piani all'interno della collina del Pincio si è sempre opposto, come d'altronde tutta An e Forza Italia — è uscito per parlare con la stampa. Spiegando che entro un mese si decideranno le sorti del parking del Pincio fortemente voluto dall'ex sindaco Veltroni e dalla sua giunta nonostante una fortissima opposizione, trasversale anche politicamente (Italia Nostra, intellettuali, storici dell'arte, Verdi, Sinistra...).
«Entro trenta giorni», ha detto Alemanno, la già annunciata commissione di saggi (ieri è stato specificato che sarà composta da 5 persone «di altissimo livello») stabilirà se il progetto è sostenibile, anche se «sia sul versante storico architettonico, sia su quello tecnico, si dovrà fare una rapida revisione del progetto». Quantomeno una revisione è dunque certa. «In un mese — ha proseguito il sindaco — ascolteranno tutte le critiche, anche in relazione ai nuovi ritrovamenti, per capire se l'opera è sostenibile in una zona così delicata del centro storico».
Nel frattempo «i lavori continueranno e non ci saranno sospensioni». Dal responso della commissione «verrà poi la decisione di ridefinire il progetto o bloccarlo, o darne il totale e definitivo via libera. Intanto, non c'è nessuna incompatibilità tra il lavoro della commissione e gli scavi, che porteranno, però, sicuramente alla modifica del progetto».
Edoardo Sassi