DALL’UNIVERSITÀ "LA SAPIENZA" DI ROMA A BERLINO: LE CONFERENZE DI ANDREA CARANDINI E TULLIO DE MAURO SU "LA CASA DI AUGUSTO" E "LA LINGUA ITALIANA OGGI E (FORSE) DOMANI"
(...)
Tornando alla conferenza del 4 giugno, questa si concentrerà sulla figura dell’imperatore Augusto che decise di andare ad abitare nell'epicentro mitico e sacrale di Roma, sul Palatino rivolto all'Aventino, dove erano situati il santuario di Fauno, dove Remo e Romolo erano stati salvati, la casa di Romolo e l'altare dove la città era stata fondata. Augusto voleva infatti rifondare la città e l'impero su un'altra ara all'interno di casa sua. Da giovane - siamo alla fine degli anni 40 a.C. - creò una pretenziosa reggia ellenistica a due peristili, con un atrio romano fra i due, ma nel 36 a.C. un fulmine la colpì e il principe augure così interpretò il prodigio: è Apollo che la reclama. Augusto interruppe dunque i lavori della dimora, la seppellì e vi costruì sopra una casa completamente diversa, relativamente più modesta, ma entro un enorme santuario di Apollo di 24mila metriquadri.
"Fino ad ora", sono le parole di Carandini, "le case non erano state distinte fra loro e risultava arduo effettuare una lettura corretta delle fasi e delle strategie di edificazione. Oggi abbiamo la chiave per sciogliere l'enigma: seguendo l'evolversi dei progetti impariamo a conoscere il principe committente più da vicino e per un aspetto fino ad ora non bene inteso. Questo nuovo centro abitativo, sacrale, cerimoniale, giudiziario, di governo e amministrativo rivolto al Circo è il primo nucleo dei palazzi imperiali".
"Il fatto che nella casa-santuario di Augusto", aggiunge il professore, "sia stato probabilmente celebrato il primo Natale al tempo di Costantino, entro la basilica di Anastasia, la sorella di questo imperatore, consente infine di comparare l'epifania ai pastori dei gemelli al Lupercale con l'epifania ai pastori di Cristo nella grotta di Betlemme".
l'articolo completo a questo link
(...)
Tornando alla conferenza del 4 giugno, questa si concentrerà sulla figura dell’imperatore Augusto che decise di andare ad abitare nell'epicentro mitico e sacrale di Roma, sul Palatino rivolto all'Aventino, dove erano situati il santuario di Fauno, dove Remo e Romolo erano stati salvati, la casa di Romolo e l'altare dove la città era stata fondata. Augusto voleva infatti rifondare la città e l'impero su un'altra ara all'interno di casa sua. Da giovane - siamo alla fine degli anni 40 a.C. - creò una pretenziosa reggia ellenistica a due peristili, con un atrio romano fra i due, ma nel 36 a.C. un fulmine la colpì e il principe augure così interpretò il prodigio: è Apollo che la reclama. Augusto interruppe dunque i lavori della dimora, la seppellì e vi costruì sopra una casa completamente diversa, relativamente più modesta, ma entro un enorme santuario di Apollo di 24mila metriquadri.
"Fino ad ora", sono le parole di Carandini, "le case non erano state distinte fra loro e risultava arduo effettuare una lettura corretta delle fasi e delle strategie di edificazione. Oggi abbiamo la chiave per sciogliere l'enigma: seguendo l'evolversi dei progetti impariamo a conoscere il principe committente più da vicino e per un aspetto fino ad ora non bene inteso. Questo nuovo centro abitativo, sacrale, cerimoniale, giudiziario, di governo e amministrativo rivolto al Circo è il primo nucleo dei palazzi imperiali".
"Il fatto che nella casa-santuario di Augusto", aggiunge il professore, "sia stato probabilmente celebrato il primo Natale al tempo di Costantino, entro la basilica di Anastasia, la sorella di questo imperatore, consente infine di comparare l'epifania ai pastori dei gemelli al Lupercale con l'epifania ai pastori di Cristo nella grotta di Betlemme".
l'articolo completo a questo link