Ecco le tombe dei poveri della Roma imperiale
un articolo lo trovate su sito del La Repubblica, a questo link
sempre il quotidiano La Repubblica ha pubblicato delle foto della scoperta.
questo è il link
da "Il Messaggero", 9 Giugno 2008
Ponte Galeria, scoperta necropoli di età imperiale
Arrestati due tombaroli
ROMA (9 giugno) - Una vasta necropoli di età imperiale risalente al I-II secolo d.C. è stata scoperta su una collina in località Ponte Galeria, nei pressi della via Portuense, a pochi chilometri da Roma. Nell'area, tremila metri quadrati circa, sono state individuate oltre 320 sepolture, per la maggior parte uomini, tumulati individualmente, probabilmente appartenenti a classi sociali umili. Di particolare rilievo la tomba di un bambino con lo scheletro perfettamente conservato e, vicino al suo braccio destro, una straordinaria collana-amuleto, con pendagli d'ambra, osso e conchiglie che aveva lo scopo di proteggerlo nell'esistenza ultra-terrena. È forse il reperto più commovente che ha restituito la necropoli di Castel Malnone, a Ponte Galeria, dove, nella Roma imperiale, si seppellivano gli operai e le persone delle classi sociali più povere. Di particolare interesse - secondo l'antropologa Paola Catalano- anche il ritrovamento del cranio di un uomo di 35 anni, affetto da una rara malattia congenita, che gli aveva bloccato la mandibola, a cui sono stati asportati i quattro incisivi centrali. L'area è stata fotografata e documentata i reperti saranno probabilmente oggetto di mostre itineranti.
La scoperta. Determinante, ai fini della scoperta, è stata un'indagine della guardia di finanza di Fiumicino, che ha portato al successivo arresto di due noti tombaroli italiani di 45 e 60 anni per detenzione illecita di materiale archeologico. I militari, durante la perquisizione delle abitazioni dei due uomini, hanno rinvenuto numeroso materiale archeologico, chiaro frutto di uno scavo clandestino. Dopo poco si è giunti all'individuazione della nuova area. Una terza persona è tutt'ora ricercata.
La campagna di scavo, iniziata nel marzo del 2007 e conlusa da poco, ha portato tra l'altro alla scoperta di 70 monete con l'effigie di Traiano o di Faustina che si usava mettere in bocca ai defunti come «oboli» per Caronte, boccali e oliette in ceramica; lucerne, chiodi in ferro che sembra avessero un uso scaramantico, e quanto rimane di antiche calzature.Tra i reperti ritrovati ci sono orecchini d'oro, urne e lucerne funerarie; chiodi, olette e boccali. Almeno settanta monete imperiali utilizzate come «obolo di Caronte» pedaggio per "l'ultimo trasferimento", nonché una collana di ambra, che decorava la tomba di un bambino.
Una testimonianza della vita dell'Impero. «L 'aspetto prevalente - ha spiegato il soprintendente archeologico di Roma, Angelo Bottini- non è il recupero di opere d'arte, ma la possibilità di conoscere la vita quotidiana di un piccolo campione di cittadini dell'impero dei livelli sociali più bassi(probabilmente lavoratori delle vicine saline). Ci consente di collegare le testimonianze storiche con la realtà concreta di come si viveva nella capitale nel periodo di massimo splendore dell'impero, capire come si organizzava una piccola comunità marginale nell'affrontare la morte».
Le difficoltà. «Abbiamo avuto difficoltà ad indagare sulla necropoli - ha detto l'archeologa della soprintendenza Laura Cianfriglia - per l'esistenza di molte sepolture su più livelli e per il coesistere di sepolture singole con altre contenenti più gruppi familiari: ora stiamo predisponendo un database per circoscrivere le successive deposizioni». Con gli archeologi hanno lavorato anche gli antropologi che stanno studiando lo stato degli scheletri.
un articolo lo trovate su sito del La Repubblica, a questo link
sempre il quotidiano La Repubblica ha pubblicato delle foto della scoperta.
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da "Il Messaggero", 9 Giugno 2008
Ponte Galeria, scoperta necropoli di età imperiale
Arrestati due tombaroli
ROMA (9 giugno) - Una vasta necropoli di età imperiale risalente al I-II secolo d.C. è stata scoperta su una collina in località Ponte Galeria, nei pressi della via Portuense, a pochi chilometri da Roma. Nell'area, tremila metri quadrati circa, sono state individuate oltre 320 sepolture, per la maggior parte uomini, tumulati individualmente, probabilmente appartenenti a classi sociali umili. Di particolare rilievo la tomba di un bambino con lo scheletro perfettamente conservato e, vicino al suo braccio destro, una straordinaria collana-amuleto, con pendagli d'ambra, osso e conchiglie che aveva lo scopo di proteggerlo nell'esistenza ultra-terrena. È forse il reperto più commovente che ha restituito la necropoli di Castel Malnone, a Ponte Galeria, dove, nella Roma imperiale, si seppellivano gli operai e le persone delle classi sociali più povere. Di particolare interesse - secondo l'antropologa Paola Catalano- anche il ritrovamento del cranio di un uomo di 35 anni, affetto da una rara malattia congenita, che gli aveva bloccato la mandibola, a cui sono stati asportati i quattro incisivi centrali. L'area è stata fotografata e documentata i reperti saranno probabilmente oggetto di mostre itineranti.
La scoperta. Determinante, ai fini della scoperta, è stata un'indagine della guardia di finanza di Fiumicino, che ha portato al successivo arresto di due noti tombaroli italiani di 45 e 60 anni per detenzione illecita di materiale archeologico. I militari, durante la perquisizione delle abitazioni dei due uomini, hanno rinvenuto numeroso materiale archeologico, chiaro frutto di uno scavo clandestino. Dopo poco si è giunti all'individuazione della nuova area. Una terza persona è tutt'ora ricercata.
La campagna di scavo, iniziata nel marzo del 2007 e conlusa da poco, ha portato tra l'altro alla scoperta di 70 monete con l'effigie di Traiano o di Faustina che si usava mettere in bocca ai defunti come «oboli» per Caronte, boccali e oliette in ceramica; lucerne, chiodi in ferro che sembra avessero un uso scaramantico, e quanto rimane di antiche calzature.Tra i reperti ritrovati ci sono orecchini d'oro, urne e lucerne funerarie; chiodi, olette e boccali. Almeno settanta monete imperiali utilizzate come «obolo di Caronte» pedaggio per "l'ultimo trasferimento", nonché una collana di ambra, che decorava la tomba di un bambino.
Una testimonianza della vita dell'Impero. «L 'aspetto prevalente - ha spiegato il soprintendente archeologico di Roma, Angelo Bottini- non è il recupero di opere d'arte, ma la possibilità di conoscere la vita quotidiana di un piccolo campione di cittadini dell'impero dei livelli sociali più bassi(probabilmente lavoratori delle vicine saline). Ci consente di collegare le testimonianze storiche con la realtà concreta di come si viveva nella capitale nel periodo di massimo splendore dell'impero, capire come si organizzava una piccola comunità marginale nell'affrontare la morte».
Le difficoltà. «Abbiamo avuto difficoltà ad indagare sulla necropoli - ha detto l'archeologa della soprintendenza Laura Cianfriglia - per l'esistenza di molte sepolture su più livelli e per il coesistere di sepolture singole con altre contenenti più gruppi familiari: ora stiamo predisponendo un database per circoscrivere le successive deposizioni». Con gli archeologi hanno lavorato anche gli antropologi che stanno studiando lo stato degli scheletri.